mercoledì 31 dicembre 2008

Al bivio.



lunedì 29 dicembre 2008

Tieni dritto ancora per un pò.


Crisi mondiale?? Mettiamoci sopra una lastra di cemento (o di asfalto).


Invece del panettone o dei regali di Babbo Natale, quest?anno, sotto l'albero di Piazza XX settembre, gli amministratori del comune di Fano hanno voluto portare in dono l?annuncio che la pista di cemento (o di asfalto) dell'aeroporto si farà e si farà non più con risorse locali ma con l'intervento nientemeno di un?'llustre apparato statale, l'ENAC: l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile.
La prima considerazione che non possiamo esimerci dal fare è che la ragionevolezza (che neanche diversi studi più o meno pilotati sono riusciti a smentire) porta a concludere che un investimento del genere è assolutamente inutile ed antieconomico! Il perché, in tempi di crisi assoluta, si possa pensare di sprecare risorse pubbliche (sia locali che nazionali) spendendo soldi per infrastrutture superflue e che porterebbero scarsissime ricadute tranne che per alcuni, che sono poi la lobby dell'aeroporto). Sarebbe molto meglio risolvere altri problemi prioritari a Fano (es. viabilità, protezioni per ciclisti e pedoni ecc) oppure dedicare più risorse per problemi di carattere generale (es. detassazione più estese dei redditi più bassi e da lavoro dipendente, rifinanziamenti più elevati per strumenti di welfare: assistenza per anziani, Cassa integrazione per chi perde il lavoro ecc). La seconda considerazione è che nessun intervento può partire senza un'analisi di impatto ambientale, e qui si dovrebbe entrare nell'analisi sui pericoli alla sicurezza degli abitanti che comporterebbe lo sviluppo e l'ampliamento di un impianto aeroportuale ormai inserito all'interno della città di Fano e non più ai margini. Senza un?attenta valutazione di questo fattore è impensabile che si possa procedere, come annunciato, a far partire i lavori già dal 2009(cosa normalmente inconsueta in Italia per le opere di pubblica utilità, ma forse più consueta per le opere inutili) a meno che non si voglia, ancora una volta, ignorare le ricadute sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini. La terza considerazione da fare è sulla spesa annunciata per la realizzazione dell'asfaltatura della pista (si parla di almeno tre milioni di euro in tre anni solo per la pista): questi importi confermano i nostri dubbi sull'inattendibilità dei preventivi prefigurati in passato dalle lobby locali, queste hanno sempre annunciato un fabbisogno molto inferiore per la realizzazione dell?opera; ora che i soldi li metterebbe qualcun altro emerge qualche tassello di verità in più. Ma dell?impatto ambientale, sui costi indiretti per la comunità silenzio completo: la realizzazione di una pista di 1.300 metri di lunghezza per 30 metri di larghezza (con uno sbancamento tra un metro e ed un metro e mezzo di profondità nel terreno da sostituire con materiali più compatti) significherebbe centinaia di migliaia di tonnellate di materiale da trasportare!!!
La quarta considerazione è collegata alla natura dell?Ente che dovrebbe
sostenere l'investimento: il decreto legislativo 25/7/1997 n. 250, istitutivo dell'ENAC, che accorpava funzioni di enti poi soppressi, prevede funzioni per questo ente principalmente di controllo (regolamentazione tecnica, attività ispettiva sanzionatoria e di certificazione ecc), di coordinamento e di rapporti con altri enti nazionali ed internazionali, controllo dei parametri di qualità del servizio aeroportuale e del trasporto aereo, controllo e valutazione dei Piani Regolatori aeroportuali, programmi di intervento e dei piani d'investimento. Quindi l'autorità che dovrebbe vigilare e controllare dovrebbe diventare essa stessa controllata in quanto realizzatrice di un'opera aeroportuale!!! Tutto è possibile in un'Italia dove lo spreco delle risorse pubbliche è la normalità, dove il conflitto di poteri e di interessi è elevato a sistema di governo, non ci si stupisce più di nulla. Tutto è possibile ? in un'Italia dove il business ?vola? con aeroporti inutili e compagnie aeree che decollano solo grazie alle risorse pubbliche cioè con le tasse pagate da noi cittadini. Ben magra sarà la soddisfazione della comunità fanese di essere la futura protagonista di servizi televisivi da parte di Reporter (che allo spreco negli aeroporti ha già dedicato diverse puntate) o dell'intervento del Gabibbo.

Circolo Culturale Napoleone Papini
FANO

sabato 27 dicembre 2008

Coming soon.

domenica 7 dicembre 2008

Sali.

Al Bar del Porto, entri dritto ed esci storto.

Coppia da urlo di ritorno dal viaggio di nozze al Furlo.

L' On. Sandro Bondi si spoglia per cercare meglio i fondi(del caffè).

Il suggerimento è stato accolto: per godere col dito, dopotutto, non ci vuole molto.

mercoledì 3 dicembre 2008

Proposta di legge regionale sui rifiuti: le parole per NON dirlo.

"Il rapporto tra legalità e linguaggio può essere analizzato da due punti di vista. Il modo con cui sono formulate le regole e il modo in cui sono descritti i comportamenti illegali. Se le regole sono enunciate in forma chiara e comprensibile sarà facile per tutti comprenderne la portata e quindi rispettarle... Le leggi ingiuste sono scritte con un linguaggio volutamente poco chiaro"
Gilberto Ganassi, magistrato, Direzione Distrettuale Antimafia Procura di Cagliari, novembre 2008.
La proposta di legge n. 269 presentata dalla Giunta Regionale delle Marche il 1° ottobre 2008 si sviluppa su due linee che non danno alcuna garanzia ai cittadini circa la fattiva promozione di una gestione dei rifiuti tramite modelli non nocivi ed economicamente vantaggiosi per tutti.
La prima linea è quella di stabilire l'obbligatorietà per tutti i comuni di consorziarsi e assegnare le funzioni ad Autorità di ambito costituite a livello provinciale per organizzare la raccolta dei rifiuti; la Giunta, tramite una svolta burocratica che va verso l'accorpamento, vorrebbe cioè far credere di poter dare "slancio alle politiche di gestione dei rifiuti" e che le attuali difficoltà siano state create dalla "frammentazione delle gestioni" (Marco Amagliani, 10.10.2008).

La Regione Marche ha una raccolta differenziata scarsa. Alcuni piccoli comuni marchigiani hanno iniziato il Porta a porta, i dati sui comuni ricicloni di quest'anno segnalano solo 11 comuni oltre il 40% di raccolta differenziata e l'applicazione del Porta a porta nel 18% dei comuni marchigiani; mancano impianti di compostaggio e imprese dedicate al recupero dei materiali che possano supportare un veloce passaggio ad un Porta a porta spinto ed una raccolta differenziata OLTRE il 50%. La sola in grado di evitare l'emergenza di nuove discariche.

Ciò nonostante, nella legge non sono specificati obiettivi prioritari di raccolta Porta a porta e di riciclo. L’individuazione degli ATO a misura di territorio provinciale è stata basata sui confini amministrativi delle province e non sull’esigenza di ottimizzare la progettazione e la gestione di un efficiente sistema di raccolta, riuso, riciclo e recupero della materia prima seconda. L’effetto, evidente - come si vedrà - alla luce delle competenze attribuite dall’art. 3, è conferire alle province ampia libertà nell’assecondare gli appetiti della multiservizi di turno, anche mediante realizzazione di impianti di incenerimento. L’unico riferimento alle buone pratiche nella gestione dei rifiuti è contenuto nell’art. 1, che richiama pedissequamente, quali finalità della legge, la gerarchia stabilita dalla disciplina europea.
La seconda linea della proposta di legge, che può spiegare il movente della prima, è quella di rimettere nelle mani delle province la possibilità di autorizzare, tra l’altro, gli inceneritori di rifiuti, forma deprecabile e nociva di smaltimento che viene citata nella proposta di legge come non prioritaria.... ma accettabile (Vedi articolo 1, comma c).

All'articolo 10 della proposta viene infatti attribuita alle province la competenza nel rilascio dell’autorizzazione unica per gli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti; l'art. 3 assegna alle province la competenza al rilascio dell’autorizzazione unica di cui all’art. 12 del decreto legislativo 387/2003, che annovera la parte biodegradabile dei rifiuti quale combustibile per produrre energia da “fonte rinnovabile”; all'art. 10 si stabilisce che le province stesse possono avviare una procedura PRELIMINARE per la decisione della localizzazione di impianti di smaltimento e recupero. Ecco spiegato il vero motivo di una legge che altrimenti sarebbe inutile, in quanto ordinaria riproposizione di norme vigenti!
Se finora gli amministratori regionali si sono fregiati dell’attuale normativa regionale che, a loro dire, non avrebbe consentito l’incenerimento dei rifiuti ed il cosiddetto recupero energetico (Salvo l’incenerimento delle biomasse tanto sostenuto dalla Giunta), ora, senza dichiarare apertamente le nefaste intenzioni, vogliono disciplinarne l'autorizzazione facilitandone la costruzione!!! Altro che Pear, qui si tratta di libro degli oracoli!
Di fronte ai 300mila euro che l'assessore Amagliani sostiene questa legge farà risparmiare con le nuove ATO, quali affari da milioni di euro, a scapito della salute dei cittadini e del territorio, si cerca di consentire?
Come cittadini non resteremo certo a guardare e saremo parte attiva sin dalla VAS – Valutazione Ambientale Strategica necessaria per la formazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti.

3 dicembre 2008

Coordinamento dei Comitati di difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano

martedì 2 dicembre 2008

Da Il Messaggero di Martedì 2 Dicembre.

FANO - La campagna elettorale delle Comunali 2009 inizia, di fatto, oggi. La prima giornata davvero densa di iniziative e confronti politici segnala un'opposizione che spinge al massimo la pressione sul governo della città. Così densa, la giornata odierna, che in serata ci sarà addirittura l'ingorgo. Apre le danze Italia dei Valori. Stamani annuncia altre "importanti novità" sul nuovo piano regolatore e l'impressione è che non siano buone per l'attuale maggioranza fanese, il centrodestra.
Ne parlerà il coordinatore comunale del partito, Davide Rossi, che già altre volte è stato tranciante sulle scelte attuate dal piano Aguzzi-Falcioni, fino a definirlo "formato famiglia". Con Rossi, all'incontro, il coordinatore regionale Gianfranco Borghesi e il dirigente fanese Piergiorgio Bonazelli. Resta in tema di Prg anche l'iniziativa “Strada chiusa”, che il Pd dedica stasera, alle 21 nella scuola dell'infanzia in piazza Unità d'Italia, al secondo tratto dell'interquartieri.
Un tema, dunque, a cavallo tra urbanistica e opere pubbliche. Fin dall'inizio della vicenda, quando l'attuale giunta decise di eliminare dal secondo tratto la bretella fino alla statale Adriatica, l'opposizione contestò che il taglio avrebbe prodotto un "notevole aumento di traffico nelle zone Poderino, Trave e Paleotta". Sono previsti interventi di Gianluca Ruscitti, Sauro Berluti, Renato Claudio Minardi e Federico Valentini, candidato sindaco del centrosinistra: «Continuo a sostenere che sono ancora di là dal venire le strade e le rotatorie promesse dalla Società Autostrade insieme con la terza corsia A14. Mancano i progetti esecutivi e le risorse finanziarie».
La giunta comunale sostiene infatti che le opere accessorie alla terza corsia A14 sono una soluzione più rapida e più economica al problema del traffico di quanto non lo sia l'interquartieri. «Il tracciato finale dell'interquartieri - prosegue Valentini - è stato spostato più a monte proprio da questa Amministrazione: l'aumento dei costi rispetto al precedente progetto è dunque riconducibile a una sua precisa strategia e non ad altro».
L'impressione è che, chiuso l'accordo politico con Idv, il centrosinistra abbia iniziato a marciare spedito verso l'inizio simbolico della campagna elettorale, in programma domenica 14 dicembre, quando Valentini sarà presentato alla città.
Sempre stasera, in contemporanea con “Strada chiusa”, l'assemblea pubblica indetta nella sala civica, a Fano in via Nolfi, dalla presidente della I circoscrizione Vincenzina Turiani, sempre critica verso l'inciviltà dilagante in centro storico e nelle zone mare: parcheggio selvaggio, noncuranza delle Ztl, eccessi del fine settimana, degrado degli spazi pubblici. Denunciata la mancanza di adeguate contromisure.
di OSVALDO SCATASSI