domenica 31 agosto 2014

Tra Ponente e Levante, non ci si è fatti mancare niente.

Ci ho ripensato. Evito di illustrare con una fotografia lo sdegno che vorrei si evincesse da queste poche parole: non desta meraviglia che gli eventi agostani del Lido si siano conclusi con le urla da merendero del rapper de noiantri, o giù di lì. Mi sono portato fino a casa l'eco di quelle frasi idiote. Cioè, a tre chilometri di distanza. Sul posto, invece, il gusto per lo stordimento da decibel pareva entusiasmare il popolo della notte all'aperto sul lungomare, ma chi sa quanto lo siano stati i clienti dell'Hotel Astoria e, più ancora, quelli dell'Hotel Plaza, letteralmente avvolti da un polifonico quanto distorto surround? Ammesso, ma non concesso, ci sia stato qualcuno che abbia rinunciato al riposo notturno. 

Chi paga il conto del selciato unto?

L'estate delle sagre volge al termine. Anche appena insediata, la neo-amministrazione di Centro-Sinistra avrebbe potuto evitare il puntuale ripetersi (http://forumfortunae.blogspot.it/2012/08/chi-paga-il-conto-del-selciato-unto.htmldi comportamenti incivili da parte dei salsicciari ambulanti che riversano chilate d'olio esausto direttamente sul selciato di quell'area urbana chiamata Pincio, pure reclamata monumentale e di assoluto pregio archeologico dai maggiorenti della cultura cittadina. 


venerdì 29 agosto 2014

Ultimi fuochi.

Chiude con mangiafuoco l'estate - si fa per dire -, certamente più bagnata che infuocata. In ogni caso, carica d'ogni sorta di prelibatezze al colesterolo spinto. I selciati, romani e non, potranno trattenere come decoro, almeno fino a primavera 2015, quelle ornamentali chiazze d'unto a mò d'installazione site-specific. Dire che c'è ancora qualcuno che lamenta il vuoto culturale della città, magari invocando una svolta alla Kassel (http://www.documenta.de/)!

Sei di Fano e fai l'Indiano?

Col turbante in testa, la barba ed il taglio della chioma di ordinanza, il sandalo infradito ed il pantalone alla zuava che scodinzola assecondando le movenze del barboncino al guinzaglio, ecco il look distintivo esibito dal giovane fanese appena rientrato da Londra. Benestante, ma di indole rivoluzionaria, importa d'oltre Manica quel che serve per essere trendy al giovane popolo locale, oramai di necessità multietnico. E' il profilo del fascista di sinistra. Almeno così direbbe l'Autore.

venerdì 22 agosto 2014

Tant per rida.


Circola notizia sui media locali che il nostrano regista Henry Secchiaroli si sia avvalso, per esigenze di copione, della collaborazione della Questura di Pesaro-Urbino per girare alcune scene del suo film natalizio. Pare che l’arrivo delle macchine della questura, agenti che corrono, auto civetta che ripartono a sirene spiegate abbiano inscenato un’operazione di polizia in piena regola, ieri e martedì all’aeroporto e alla Sassonia. Era tutto finto, pure il pieno di benzina,la batteria scarica delle auto, poliziotti compresi: erano manichini. Quelli veri erano a presidiare il Territorio, a garantire la sicurezza dei cittadini fanesi e non.

giovedì 21 agosto 2014

Tuoni, fulmini e saette.


Qualche giorno fa, il Signor Trasarti arringò il popolo dei propri fedeli dal laico pulpito della Rotonda, esortandolo a risorgere dal declino urbano. Fermo restando che la predica da quel palcoscenico da salsero già da sè allontana dal vero, ci si chiede con quale Autorità - morale, politica? - costui tuoni contro i malanni di una città governata, fino a qualche giorno prima, dagli sponsor del suo Magistero. Gli risponde per le rime e con tono altrettanto arrogante, dapprima nel giorno dell'assunta in cielo a tempo indeterminato, ieri sulle pagine locali de "Il Resto del Carlino", tale Francesca Arduini, nota esponente dell'Associazione per lo Sbattezzo (http://it.wikipedia.org/wiki/Associazione_per_lo_Sbattezzo). Ora, non resta che attendere le risposte - progetti ed azioni concrete di buon governo - da parte di chi amministra la città alle ingerenze del Potere religioso, da un lato, ed alle farneticazioni da minoranza frustrata, dall'altro.

mercoledì 20 agosto 2014

Un, due, tre, cha cha cha.

L'estate fanese trascorre al ritmo scandito dal salsero, che ne diventa il simbolo, per il successo di pubblico e per la vantaggiosa gratuità dello spettacolo in tempo di crisi economica.Se la movida notturna del Lido è affidata ai balletti per pulzelle a suon di Rumba, qui in Sassonia - tradizionale passeggiata del popolo in età geriatrica - il tentativo di confondere le generazioni sembra riuscito grazie ad un tendone, un palchetto per comizi e l'instancabile energia del salsero, appunto. Nulla di che. La più parte delle persone vuol divertirsi così e la risposta è adeguata. Coloro, come il sottoscritto, che non amano nessun genere di baccano e magari auspicherebbero un'offerta turistica meno sguaiata e grossolana, meglio si appartino altrove, ammesso e non concesso giunga comunque loro l'eco di simili entusiasmi da pista da ballo.