giovedì 30 aprile 2009

FACELOOK. Bocche, boccacce, boccucce, bocchini e bocconi.

mercoledì 29 aprile 2009

FACELOOK. Bocche, boccacce, boccucce, bocchini e bocconi.

Cliccami: questo bocchino in silenzio ti porta lontano.

martedì 28 aprile 2009

FACELOOK. Bocche, boccacce, boccucce, bocchini e bocconi.

Notizia di oggi: il WEB ha vinto: stop a Dalia su oscuramento siti internet.

giovedì 23 aprile 2009

VITTORIO MELETTI.

E' scomparso a Fano, l'11 aprile scorso, uno degli ideatori della "Nutata longa", mitica traversata di mezzofondo fanese quest'anno alla sua 38esima edizione, l'atleta fanese della "farfalla" Vittorio Meletti, classe 1931. Vittorio Meletti è stato un pioniere dello stile "a farfalla", e ha raccolto molteplici successi in tante gare dall'esordio juniores che nella categoria master. Animatore della società sportiva Fano nuoto (fondata 1973), si è distinto per la metodicità ed il vigore con il quale ha prima svolto il ruolo di innovatore negli stili ( negli anni '50, lo stile "a farfalla" era usato dai nuotatori italiani solo per terminare le gare nello stile "a rana"), poi quello di campione in tante competizioni italiane. Ricordiamo solamente il piazzamento al quinto posto nel 1952 nei "farfalla juniores" italiani, e nel 1955 la vittoria al campionato marchigiano nei 100 farfalla assoluti, e poi di seguito le gare preparate da Emilio Giussani, già allenatore della Rari Nantes Milano, e quindi con la maturità quelle disputate con la Fiorentina nuoto, fino alla vittoria assieme a Bruno Cescon, nel 1979, dei campionati italiani masters a Genova, vinti di nuovo nel 1980 e 1981.
Alla storia del nuoto fanese Meletti ha contribuito in maniera significativa anche dal punto di vista della memoria storica, Vittorio è stato testimone giovanissimo della creazione della società sportiva "Alma Juventus nuoto" negli anni '50, e poi presente a tutti i cambiamenti e le innovazioni, che ci ha ricordato scrivendo assieme a Fulvio Sorcinelli quel capolavoro che è "I nutator d'la Liscia, 50 anni di nuoto fanese", libro edito nel,1977 dalla società sportiva Fano nuoto. Memoria storica quindi del nuoto, delle sue tecniche e dei suoi protagonisti a livello locale e nazionale, teorico di uno sport completo e finalizzato allo stile come espressione di sé in armonia con l'elemento acqua, e narratore di un periodo agonistico che ancora si svolgeva...con fantasia. Come lui stesso ha ricordato con ricerche e documenti nei "Nutator", la prima piscina a Fano, la Dini Salvalai, è stata inaugurata nel 1975 ma nei tempi del "pionerismo", gli allenamenti si tenevano a Fano... nel bacino di espansione del Porto Canale! La prima eliminatoria locale si tenne in acque aperte al Lido di Fano, nel 1921, tempi pionieristici che esprimevano atleti di grande valore, come quel Gianni Patrignani che partecipò alle Olimpiadi di Parigi del 1924. Peccato che Vittorio non possa assistere all'inaugurazione della prossima piscina comunale fanese. Speriamo perlomeno che le istituzioni ne riconoscano adeguatamente il valore a tutto tondo di atleta e storico
del nuoto.

Francesca Palazzi Arduini

giovedì 16 aprile 2009

Segnalazione.

Certo verrà condiviso pure da Francesca Palazzi &Co, segnalo:
http://www.earthday.net/

http://rimarchevole.wordpress.com

In provincia le donne oltre a fare la pasta fanno anche opinione? mah!
Ci sono oscure coincidenze tra il piano-casa di Berlusconi ed il terremoto in Abruzzo?
Fino a quando Bruno Vespa farà puntate tellurgiche?
E' in uscita una finta candidata di opposizione per le elezioni provinciali: sarà Jessica Rabbit?
Perché le donne della nostra provincia, prive di una qualsiasi candidata eleggibile, andranno a votare?

Tutte domande che si pongono la donna della strada, la casalinga di Voghera, e noi di
alle prese con la nuova puntata dell'analisi dei poster elettorali fanesi : Semiotica dei posteroni, NEW.

aiutateci!!!!!

...e ricordatevi che potete inviarci post, articoli, e segnalazioni di inziaitive ed eventi per il nostro calendario aggiornato.

ULTIM'ORA, dalla nostra inviata Pralina Tuttifrutti:

NEWS! Ultim'ora. Scosse sismiche devastanti e ripetute del dodicesimo grado della Scala Caserio "a macchia di leopardo" hanno interessato durante la notte o il giorno (a seconda della possibilità di danno) la Città del Vaticano, il Senato, la Camera, il Parlamento, le sedi delle maggiori società finanziarie, delle banche, dei tribunali, di Mediaset come della RAI, la Villa di Berlusconi ad Arcore, le logge massoniche, le ville dei vips in Costa Smeralda, le sedi della Lega Nord e di Forza Italia, le case dei mafiosi, dei camorristi e moltissimi altri luoghi dell'Italia che conta. La violenza del sisma è stata tale, che i crolli sono avvenuti anche se le lussuose abitazioni e i palazzi interessati erano stati costruiti a norma, con blocchi di marmo di Carrara, con cemento armato, cemento vero e non sabbia di mare! Non c'è casa di uomo politico di destra o di sinistra o di faccendiere occulto o di palazzinaro costruttore edile che non sia stata toccata dal sisma. Pare che dal sisma siano state risparmiate soltanto le abitazioni del personale di servizio, gli affreschi dei grandi artisti, le opere d'arte (belle) e le cucce dei cani, mentre si è abbattuto con particolare gravità contro i luoghi dove il malcontento popolare rivolge le sue abituali imprecazioni, comprese le abitazioni degli architetti e degli urbanisti ebeti che progettano le città e le case degli opinionisti e tuttologi televisivi, per cui si ipotizza una pista anarco-insurrezionalista. Pare che centinaia di senzatetto e anche centinaia di senzatette (si tratta delle attrici e delle ministre che si erano fatte la protesi) riusciti a scampare miracolosamente dai crolli, stiano dormendo in Rolls-Royce, in bunker, negli yacht o in elicottero, ma molti sono rimasti sotto le macerie. C'è urgentissimo bisogno di sangue e silicone. Un obbiettore di coscienza cattolico che pratica aborti clandestini ha messo a disposizione la sua clinica privata, rimasta miracolosamente illesa. Perito invece il più grande chirurgo estetico, che riuscì a trasformare le sorelle Carlucci in lolite tredicenni, ciò comporterà gravissimi danni futuri per le donne dello spettacolo. Enormi perdite anche per gli avvocati disonesti, quasi la totalità della corporazione. Crepata anche la casa di Crepet, il noto psicologo. I fratelli Vanzina rimangono intrappolati sotto un cinema multisala dove era in programmazione la primissima visione di "Vacanze di Pasqua all'Isola di Pasqua", ma i cani dei soccorsi si rifiutano di localizzarli. Il Vaticano non rende noti i nomi dei dispersi mentre i politici periti sotto le macerie verranno rimpiazzati da controfigure. Particolarmente grave la situazione nella Milano da bere, a Roma in ogni sede di potere, nei quartieri residenziali. Anche l'esercito e le forze dell'ordine sono state colpite duramente dal sisma, così non è possibile organizzare i soccorsi, tranne che per il corpo dei vigili del fuoco fra le cui fila si annoverano diverse defezioni, ammutinamenti e bandiere da pirata issate sopra i camion 115. I giornalisti scampati alla tremenda sciagura, non riescono a dare le informazioni, non possono auto-intervistarsi e porsi domande idiote, sono tutti morti o gravemente feriti, mentre i ripetitori televisivi sono fuori uso. La nostra agenzia trasmette dalla Repubblica Libera di Occussi Ambeno, ci auspichiamo un ritorno alla normalità: sappiamo che i poveracci pagheranno la ricostruzione ai ricchi, come sempre.

martedì 14 aprile 2009

Processo al cesso.

Con tutto il rispetto, caro Sindaco, pure i cessi pubblici ricadono sotto la tua giurisdizione. So bene che è una competenza che hai delegato. Ma, a chi? Non è soltanto una questione di igiene, generalmente assai precaria in tutti quelli pubblici, appunto, ma di immagine e decoro dell'ambiente urbano. Poi, quando la destinazione d'uso - come nel caso rappresentato dalla foto - tende a favorirne l'utilizzo prevalente da parte di una struttura privata che trae profitto dalla propria attività senza ottemperare a precisi obblighi normativi, allora non è pleonastico sottolineare il "disservizio".
A me risulta che le aree di sosta per camper, come quella che si intravede dall'oblò, debbano essere dotate di servizi interni. O sbaglio?