martedì 30 giugno 2009

Dalla bacheca Ricci, su FACEBOOK, tutto tace.

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Appare ormai evidente che il quesito posto al neo-Presidente non riceverà mai una risposta. D'altronde, come non capirlo! Qualunque avesse potuta essere, gli avrebbe imposto di cambiare mestiere. Dopotutto, il silenzio è già una risposta. Cosa ne dici, Laura?

lunedì 29 giugno 2009

Tutti su FACEBOOK!

Siamo su FACEBOOK (http://www.facebook.com), ospiti della bacheca di Matteo Ricci, neo-Presidente della Provincia di Pesaro-Urbino.

Intorno alle 14, egli scrive:
Oggi pomeriggio sono a Sant'Angelo in Lizzola per un incontro con i Sindaci della Bassa Vallata del Foglia. Da stasera, invece, lascio la carica di Segretario Provinciale del PD.

Lorenzo Amaduzzi alle 15.53 del 29 giugno
Dai, spiegaci xchè i trombati di Fano sono così onorati in Provincia! Dì al tuo Assessore alla Cultura che provi a cambiar colore, il giallo (http://www.mystfest.com/) è così sfruttato e fuori moda, non convieni? Magari, se tornassimo ad un bel rosso fuoco e ci sbarazzassimo dello zerbinaggio, tutti ne trarremmo vantaggio. O no? Perdona l'ardire - che, però, è un diritto-dovere - così facendo dove andremo a finire?

Lorella Ansuini alle 16.27 del 29 giugno
mi trovo pienamente in accordo con Lorenzo Amaduzzi...Scuserai anche me..spero.

Laura Cecconi alle 16.27 del 29 giugno
OHHHH! Lorenzo finalmente qualcuno se ne è accorto!
Bella domanda...mi incuriosisce la risposta.

Paolo Paolocci alle 18.19 del 29 giugno
devi lasciare proprio il pd!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Laura Cecconi alle 7.59 del 30 giugno
Lorenzo, non è ancora arrivata la risposta!
Riformula la domanda!

Lorenzo Amaduzzi alle 10.50 del 30 giugno
Non credo sia una risposta facile da dare, per lui. Se la Politica, oggi, comporta per i suoi attori di professione solo la gestione delle alchimie di potere, allora vuol dire che una palingenesi è prossima. Nonostante questo presagio che, credimi, avverto con intensità ed angoscia, lasciamo al giovane Ricci il tempo per dimostrare tutta la sua lucidità. Vedrai, si accorgerà presto che mandare giù rospi a trent'anni non ne lascia tanti davanti. Non è un augurio, per carità, solo l'invito a darsi una mossa e, pure, darci una risposta.

domenica 28 giugno 2009

Se non vi è sfuggito l'attimo fuggente, immaginate le esibizioni sul palco durante le prossime edizioni.

Mentre a Fano ce ne siamo liberati con soddisfazione piena, Pesaro di misura gli conferisce pure la Cultura. Tanto di cappello al rappresentante di così tanta brava gente! Che, però, sarà grata al suo mandato solo nel caso si dimostri preparato. Se ascoltiamo quel che egli ci ricorda dal suo trono, non ci si aspetti granchè di buono: il giallo sarà il colore prevalente dell'ennesima frittura nella padella locale della Cultura.
Temiano finirà che Ricci si troverà presto, anche lui, nei pasticci. Buon per Aguzzi ed aguzzini che già preparano l'assalto al Bastione dei vicini.

sabato 27 giugno 2009

Non è una notizia, ma un pettegolezzo.

Alcuni giorni prima della scorsa tornata elettorale per l'elezione del Consiglio Comunale di Fano e di quello Provinciale di Pesaro, due noti esponenti politici locali - un tempo alleati ed ora su sponde contrapposte - confabulavano, con la pacatezza sorniona che normalmente contraddistingue entrambi, nei pressi dell'ex Chiesa di Sant'Arcangelo, lungo il Corso di Fano. Nel tardo pomeriggio, credo fosse. Chi mai avrebbe pensato, in quel momento, che Il Dott. Davide Rossi ed il Prof. Franco Mancinelli sarebbero diventati, di lì a poco, gli Assessori alla Cultura nelle rispettive Assemblee? Magie della Politica: due cittadini fanesi segneranno per i prossimi cinque anni l'Agenda delle iniziative più nobili che un'Istituzione sia chiamata ad intraprendere. Saranno i nostri Eroi testimoni attivi della profonda necessità di innovazione dei processi culturali di cui tutti, ma soprattutto la popolazione giovanile, chiede già da tempo venga promossa? Il dilemma si tinge di Giallo. Gran brutto colore, per cominciare!

MEMO: seguiamo gli sviluppi nell'interesse di tutti.

Nasce la Fondazione Federiciana
La giunta Aguzzi intende anche revisionare tutto l’organico dei dirigenti del Comune, in sintonia con l’impegno programmatico di dare “un’oliata” alla macchina comunale. Non verranno però assunti dirigenti esterni. Sono però probabili trasferimenti da un settore all’altro. Con il pensionamento del direttore della Biblioteca Federiciana Marco Ferri, e la prossima entrata in funzione della Mediateca Montanari, forse è questo il settore che subirà i più drastici cambiamenti. Le strutture infatti non saranno separate, verranno gestite da un’unica Fondazione, chiamata Fondazione Federiciana. Tra pochi giorni l’atto costitutivo sarà firmato dal notaio. L’organico del personale sarà unico ed è probabile che quello esistente venga integrato con il conferimento di incarico a qualche cooperativa. Attualmente i dipendenti della Federiciana, diretti da Maria Pia Vecchione, che sostituisce il direttore andato in pensione, sono intenti nella catalogazione dei fondi che saranno trasferiti all’altra biblioteca, la cui inaugurazione è prevista entro l’anno. (Da il Corriere Adriatico di oggi).

venerdì 26 giugno 2009

Meno male che ora hanno la poltrona della Cultura Provinciale, così la cresta del Gallo si cingerà di giallo. Mancinelli, attento ai tranelli!

Ecco l'articolo pubblicato sul Messaggero di oggi avente per tema l'incontro organizzato da Omnibus per discutere della cultura a Fano tra il Prof. Paolo Bonetti, il Prof. alberto Berardi e il coordinatore IDV e membro di Omnibus Davide Rossi.
"Politiche culturali "all'abbandono", lo stato dell'intero settore è "avvilente".
Davanti a un tale risultato il docente universitario Paolo Bonetti brucia l'ultimo ponte fra sé e la maggioranza fanese: «Alle Comunali voterò Valentini».
Finisce così, con un addio definitivo, l'accesa polemica con Stefano Aguzzi. E comincia così, con un patto a tre, la stesura di un programma alternativo e a favore del centrosinistra: ci lavorano anche Alberto Berardi e Davide Rossi.
Durante un incontro organizzato da Omnibus, Bonetti ha spiegato quali criteri dovrebbero ispirare una nuova giunta. Criteri di continuità, ma sulla base «delle intuizioni avute dall'assessore Rossi prima di essere cacciato per motivi politici: l'unico contributo portato dal sindaco è stato il suo travestimento da gladiatore».
Sono da salvare la consulta culturale, «tanto più utile ora che si avvicina la chiusura delle circoscrizioni», e la Fondazione Teatro, «che va avanti con i sacrifici di chi ci opera, mentre Aguzzi si accaparra meriti altrui». L'importante, però, è che la città possa ragionare e confrontarsi sul nuovo statuto: «Ci sono idee valide, anche se alcuni passaggi sono macchinosi e quindi dei contributi esterni potrebbero risultare utili. L'Amministrazione dovrebbe aprirsi, invece di condurre questa strana procedura in estrema segretezza. Altra stranezza, il fatto che lo stesso Aguzzi mi ha già annunciato la bocciatura dello stesso statuto, quando sarà portato in consiglio». «Mancano le idee - incalza Rossi - e quel poco prodotto dalla giunta Aguzzi è fatto male oppure è il lascito dei predecessori».
Tra le proposte, un Festival del giallo. La città natale di Luciano Anselmi che per una settimana all'anno diventa la capitale italiana del genere: incontri con scrittori affermati e un premio per principianti.
Cultura e Turismo sono da assegnare a uno stesso assessore: della continuità amministrativa beneficerebbero Fano dei Cesari e Carnevale.
E il Carnevale è il tema scelto da Berardi dopo che veline e starlette hanno soppiantato Dario Fo «per stupidi motivi politici».
Bisogna qualificare il Carnevale, ricostituendone il «legame con arte e cultura popolare». Bisogna fare in modo, infine, che «il Comune non paghi più i debiti dell'Ente Manifestazioni».

la cultura a Fano? In abbandono!
Di Admin (del 23/12/2008 @ 15:32:28, in post , linkato 45 volte)

Articolo tratto dal Corriere Adriatico di oggi sull'incontro per dibattere di cultura a Fano tra il Prof. Paolo Bonetti, Prof. Alberto Berardi e il coordinatore IDV e membro di Omnibus Davide Rossi:
"Metti insieme Davide Rossi, Paolo Bonetti e Alberto Berardi e ottieni una miscela esplosiva.
Per la prima volta i tre amici-nemici, che hanno scelto di sostenere il candidato sindaco del Partito Democratico Federico Valentini, si sono trovati d’accordo nell’esprimere un giudizio alquanto severo intorno alla gestione della cultura a Fano. L’opportunità è stata offerta a loro da un incontro organizzato dal circolo politico culturale “Omnibus”.
“Un settore quello della cultura –ha esordito Davide Rossi – lasciato allo stato di abbandono: non esiste un assessore a cui sia stata conferita la delega; il dirigente andato in pensione è stato sostituito dal capogabinetto, l’organico è stato ridotto all’osso.
“Le associazioni si lamentano perché non hanno un interlocutore e non esiste una programmazione che non sia la ripetizione di iniziative consolidate o provenga da proposte estemporanee. In caso di vittoria del centro sinistra nelle prossime elezioni amministrative del 2009, non mancheremo di nominare sia un assessore che un dirigente con competenze specifiche, nonché di reintegrare l’organico secondo i termini dovuti”.
Rossi poi ha precisato il significato della battuta pronunciata in occasione dell’ultima conferenza stampa di Federico Valentini sul valore delle iniziative realizzate al teatro della Fortuna, secondo cui l’evento di maggior rilievo sarebbe stato il buffet di nozze programmato per i prossimi giorni.
“Non intendevamo offendere nessuno, né artisti né tecnici, intendevamo semplicemente evidenziare come la gestione della cultura non brillasse per proposte e progetti”.
E a questo proposito Rossi ha evidenziato come una novità avrebbe potuto essere l’organizzazione del Festival del Giallo, un festival motivato dal proliferare di questo genere di narrativa nella nostra città; un festival diretto da Carlo Lucarelli, in cui gli scrittori avrebbero potuto presentare i loro libri, i produttori i loro film e in cui una gara tra giallisti dilettanti avrebbe reso più ricca di suspence la manifestazione.
Si trattava di un progetto in fieri che però è stato lasciata cadere. “Una gestione quella della cultura pressochè inesistente – ha ribadito Paolo Bonetti, recentemente licenziato dal sindaco dalla Fondazione Teatro della Fortuna, nella quale dopo aver rassegnato le proprie dimissioni, aspirava a rientrare – Lo dimostra lo stato di palazzo De Cuppis praticamente pronto senza che faccia spazio al museo.
Addirittura si dice che i lavori inizieranno nel 2010. Il parto del nuovo Statuto della Fondazione Teatro della Fortuna ha prodotto un insieme di articoli macchinosi, i quali nemmeno il sindaco – me l’ha confidato lui stesso – è sicuro che vengano approvati dal consiglio comunale.
Il carnevale potrebbe essere il nostro Rof, ma ha praticamente perduto la connotazione culturale che gli aveva impresso Berardi”. E naturalmente Alberto Berardi non è stato da meno.
Nell’affrontare il suo argomento preferito, quello del Carnevale, ha criticato l’abbandono del coinvolgimento del centro storico, il ritorno al “vallettame” televisivo, l’uso dei prodotti industriali in un getto che si era iniziato a caratterizzare con i dolciumi della tradizione: quei confetti che esprimono l’idea del seme che muore per rinascere con la primavera. "


martedì 23 giugno 2009

lunedì 22 giugno 2009

domenica 21 giugno 2009

Chiosa dubbiosa.

Da Il Messaggero di oggi:

«Sette consiglieri provinciali fanesi, tre dei quali nell'esecutivo. Anche questo è frutto della "scossa politica" avviata con la nostra amministrazione nel 2004 e riconfermata due settimane fa». Un risvolto dell'analisi del voto sottolineato ieri dal sindaco Stefano Aguzzi, che si è pure detto soddisfatto per la nutrita presenza di fanesi nella giunta provinciale. Anche per il suo ex compagno di avventura ne La tua Fano ed ex assessore Davide Rossi, vicepresidente e assessore alla Cultura. «Le questioni personali non possono né devono intaccare il livello istituzionale -ha detto Aguzzi-. Credo che questo ruolo potrà portare solo vantaggi a Fano e mi auguro che Rossi lavori sempre per il bene della sua città, altrimenti ne risponderà di fronte ai cittadini». Ad argomentare l'esito del voto è stato anche il segretario LtF e neo-assessore al Bilancio Riccardo Severi, evidenziando che «le scelte compiute per l'esecutivo in Provincia mostrano la debolezza di fondo del centrosinistra, concentrato a soddisfare più i "pesi" politici che le esigenze del territorio. È lo stesso cliché degli ultimi cinque anni di opposizione a Fano, in cui il centrosinistra ha perso di vista il territorio». Severi ha ricordato come gli elettori abbiano premiato il lavoro di una lista civica che ha «portato avanti un modo nuovo di fare politica, basato sul confronto con la città: vorrei citare solo due battaglie fondamentali, quelle per il mantenimento pubblico dell'acqua e dell’Aset». «Un successo che ci ha dato grande responsabilità e un po' ci ha cambiato -osserva il neo-assessore alla Cultura Franco Mancinelli-, non più forza di cambiamento ed opinione, ma radicati nella città come espressione di una nuova cultura civica». Ma è innegabile che un plebiscito come quello raccolto da Uniti per Fano, in cui LtF è diventato il primo partito drenando voti dagli altri partiti alleati (in particolare Pdl e Lega nord), abbia creato alcuni problemi negli assetti. La Lega si è già chiamata fuori dalla maggioranza, una situazione che Aguzzi non sottovaluta, chiarendo però che «LtF non ha alcuna intenzione di fare l'ago della bilancia. Per i prossimi 5 anni, con reciproco rispetto, lavoreremo con la coalizione di centrodestra con cui ci siamo presentati agli elettori. Non c'è alcuna discussione». E intanto, in attesa del primo consiglio comunale di martedì, si profilano gli assetti del gruppo consiliare LtF: Oscardo Ferri è stato nominato capogruppo e tutti gli eletti sono stati chiamati a sottoscrivere un "codice etico".
OSVALDO SCATASSI

Questa chiosa chiede tempo, abbiate pazienza un momento. Una cosa la si può dire subito: il codice etico suona alquanto patetico. Se i fatti confermeranno l'andazzo - la lista è lunga (e pronta) - non potremo dire che non ce ne frega un cazzo.

sabato 20 giugno 2009

Fano VALE ancora.

Da Il Messaggero di oggi.

L'assemblea del Pd fanese ha accordato all'unanimità il proprio sostegno a Federico Valentini, che già da martedì prossimo guiderà il gruppo consiliare. All'unanimità anche il sostegno a Renato Claudio Minardi, comunque ormai nome certo della giunta di Mattei Ricci in Provincia. Ben più difficile la situazione del segretario Francesco Torriani in un clima denso di diffidenza reciproca, di aspettative frustrate da una sconfitta cocente e dalla ricerca di vittime politiche da sacrificare. In diversi, infatti, ritengono che il passo indietro della segreteria sia la condizione indispensabile per riprendere un cammino interrotto in modo brusco dall'esito delle recenti Comunali. Il dibattito riprenderà mercoledì prossimo: pur essendo durata fino all'una di notte, la riunione dell'altro ieri non è riuscita a esaurire gli interventi. Sembra farsi strada l'ipotesi di una segreteria ristretta, con il compito di accompagnare il partito fino alla fase congressuale, prevista in autunno. Che il momento sia molto delicato, lo conferma un ulteriore dettaglio: per maggiore serenità, il dibattito si è svolto a porte chiuse. Non tutti gli interventi hanno preso di petto il tema della segreteria, ritenendo le dimissioni un atto inutile nell'imminenza della fase congressuale. L'impressione, però, è che queste voci siano una stretta minoranza, almeno finora. "A parte un paio di interventi assai critici - afferma Torriani - è prevalsa una linea costruttiva, che tende a non addossare alla segreteria tutte le responsabilità e ad analizzare il voto in un contesto più ampio. Il Pd ha subito un duro contraccolpo, è vero, ma anche gli alleati non hanno tenuto. Lo stesso presidente regionale Vittoriano Solazzi, pur asserendo di non avere condiviso alcuni passaggi del partito fanese, come le primarie per il candidato sindaco, si è meravigliato che qualcuno pensasse di vincere. Mi sembra evidente la frattura fra il Pd e gli elettori, che ha origini più lontane dell'ultimo anno". "Qui - argomenta Luca Stefanelli - non si tratta di ricompattare la Margherita facendo leva sullo spauracchio del dualismo fra Cesare Carnaroli e Francesco Baldarelli. Qui si tratta di rimboccarsi le maniche". "Il Pd - conclude Baldarelli - è altra cosa dal Pci e dalla Dc. Aggiungo che è stato un errore aprire ad Aguzzi subito dopo i risultati delle urne e che Fano non è una periferia di Pesaro. Sia chiaro che Aguzzi vince anche interpretando una resistenza a questo atteggiamento". Baldarelli ha presentato un severo documento dell'area Ambiente, Innovazione e Lavoro (la mozione Veltroni 2), che alcuni interpretano come la conferma di una corrente e altri come "contributo positivo" al dibattito."
OSVALDO SCATASSI

COMING SOON.

venerdì 19 giugno 2009

Caro Palmiro, non ti vergogni a farti vedere in giro?

Da "Il Messaggero" di oggi, a firma di O.S.

Palmiro Del Bianco abbandona il Pd e bussa alla porta della lista civica La tua Fano. L'addio ai vecchi compagni e ai più recenti amici non è privo di toni polemici: «Chi ha una personalità libera e costruttiva, non può restare imprigionato all'interno di un partito» in cui, sostiene Del Vecchio, è molto forte la presenza di «vecchi volponi e telecomandati».

Del Bianco non risparmia le strutture periferiche del partito: «Io che abito a Sant'Orso, il più grande quartiere della città, prendo atto che anche il circolo del Pd non esprime e non rappresenta le esigenze e aspettative dei cittadini». Un addio che accentua le difficoltà post-elettorali del Pd. Del Bianco è stato consigliere comunale durante la legislatura precedente e candidato sindaco alle primarie.
Quella vicenda è storia risaputa. Vinse Federico Valentini di un soffio su Renato Claudio Minardi, e Del Bianco arrivò terzo. Non buono il suo risultato alle recenti elezioni Comunali: tredicesimo nella lista del Pd, con 161 preferenze, e quindi fuori dal consiglio comunale. Anche a Sant'Orso, un tempo quartiere rosso per eccellenza, si è sentito forte l'effetto Aguzzi.
Del Bianco sembra quindi seguire i voti in uscita dal centrosinistra. Se l'avesse deciso qualche settimana prima, invece che qualche giorno dopo l'esito elettorale, avrebbe potuto contribuire in prima persona al successo della Tua Fano, ora il primo partito in città con quasi il 27 per cento. «Nessuna pretesa da parte mia - aggiunge Del Bianco - Chiedo di aderire alla lista civica solo per dare una mano a coloro che vogliono amministrare la città nel rispetto delle regole, a favore dei più bisognosi e con lo sguardo rivolto al futuro, senza ripicche e cattiverie. Ringrazio infine tutti gli elettori che mi hanno sostenuto».


COM'ERA NELL'ARIA, LA GIRANDOLA DEI VOLTAGABBANA E' COMINCIATA DOPO SOLO UNA SETTIMANA. LA DISFATTA DI FANO VALE A MOLTI ANCORA FA MALE. MA, A CERTUNE SENZA VOLTO, OFFRE LE OCCASIONI PIU' OPPORTUNE. E' SOLO L'INIZIO DEL NOTO SODALIZIO, TRA MALAFFARI E POLITICA DA VECCHIE COMARI.

La firma sa la rima è quela d'la sora Gina.

giovedì 18 giugno 2009

mercoledì 17 giugno 2009

Dalla cronaca una conferma che quello che si diceva, valeva o meglio, varrà.

Da Il Messaggero di oggi:
Da una settimana la massima istituzione culturale di Fano, la biblioteca Federiciana, è senza direttore. Marco Ferri si è infatti ritirato in pensione e adesso manca il perno del progetto che dovrebbe portare all'apertura di Memo, la mediateca Montanari all'ex Luigi Rossi. Ecco, dunque, una delle prime questioni da sistemare per la nascente giunta comunale Aguzzi bis. L'organico della biblioteca, otto contratti a tempo pieno, è considerato troppo esiguo. Da una settimana lo è ancora di più, senza considerare che si attendono notizie sul contratto dei due dipendenti a metà giornata, presto in scadenza. In vista di Memo, l'Amministrazione dovrebbe garantire i rinforzi attingendo alla graduatoria del recente concorso. Per le sue modalità, c'è però la possibilità teorica che in biblioteca, non al museo, siano assunti degli archeologi. Ancora più complesso, invece, sembra il caso di Danilo Carbonari. L'ex direttore dell'ufficio Teatro ha notificato al Comune la sentenza emessa di recente dal giudice del Lavoro, intimando all'ente di attuarla. Lo stesso Carbonari è, infatti, ancora in forza alla biblioteca, dove fu trasferito nel 2004. Contestò la decisione e ottenne ragione. Il Comune è stato condannato a individuare per lui un incarico adeguato, quindi come direttore di unità operativa, oltre al pagamento di circa 40.000 euro fra danni e spese varie. Le mansioni analoghe, però, non sono state ancora individuate.

O.S.


martedì 16 giugno 2009

A Fratterosa, non a Fano nè a Pesaro.

Dal Corriere Adriarico di oggi:

Due regioni unite dalla cultura

Giornata importante per la realizzazione del distretto che ingloba 19 Comuni

Fratte Rosa
Dalle potenzialità ai fatti. Le terre tra le Marche e l’Umbria smettono di pensare in termini d’ipotesi e passano ai fatti. Oggi a Fabriano si riuniscono i 19 comuni a cavallo tra le province di Pesaro, Ancona e Perugia, tuttora divisi in quattro comunità montane, le regioni Marche ed Umbria,i Gal Montefeltro, Flaminia Cesano ed Esino, il Consorzio Grotte Frassassi-Genga, la Fondazione e la Cassa di Risparmio di Fabriano e quella di Perugia, le sede locali della Confindustria, della Confartigianato, della Cna, di Confcommercio, Federalberghi di Gubbio, tantissime associazioni culturali e la fondazione Aristide Merloni.


E’ un assemblea riservata agli associati che eleggeranno il triumvirato dei sindaci che guideranno la tavola operativo del distretto culturale dell’appennino umbro-marchgiano ed il regolamento interno. Un distretto da non confondere con la solita messa in rete di musei e monumenti, di abbazie e di monasteri poiché è intenzionato a pilotare sull’area il massimo dei finanziamenti nazionali ed europeo per creare un forte effetto moltiplicatore. Un’idea rotariana concepita e sviluppata dalla commissione turistica dei cinque club dell’area 2090, nel lontano gennaio 2005. Gente purtroppo consapevole già quattro anni fa che il sistema industriale e manifatturiero del comprensorio era a rischio. Ed ecco il piano per far nascere un nuovo distretto solo che questa volta la cultura è una scusa per provocare nuove occasioni imprenditoriali e fare un turismo nel suo senso più lato.

Quello di prossimità e di lungo raggio che mette in evidenza le peculiarità storiche, ambientale ma cerca a rinforzare l’identità della gente che abita queste terre, punta sull’ancestrale savoir-faire e ridà le lettere di nobiltà ad un artigianato bistrattato. Al centro di tutto una grossa operazione di marketing territoriale, perché i territori in fondo sono dei prodotti da posizionare sui mercati. Solo che qui le leggi sono più complesse e tantissimi parametri, difficile da controllare, influenzano sul giudizio finale di qualità. Come l’asfalto scadente, l’assenza di arredi urbani, le troppe porte chiuse dei musei, l’accoglienza sgarbata o conti salati… Perni del distretto, tre progetti sviluppati da Cività, nota società di consulenza romana che ha organizzato la mostra del Gentile l’anno scorso e quest’anno quella dedicata a Rafaello ad Urbino, su indicazioni della commissione rotariana. Le tematiche sono i luoghi dello spirito, le feste e le arti del fare (artigianato ed enogastronomia) e, opportunamente sviluppati, sono in grado di coinvolgere tutte le articolazioni sociali dell’area.
VERONIQUE ANGELETTI

lunedì 15 giugno 2009

Chiose vanitose.

«Ceriscioli ha ragione in pieno, tranne quando sembra estendere a tutti i fanesi la superficialità del sindaco: in questo caso lo stigmatizzo, dovrebbe chiedere scusa». Luca Stefanelli, il capogruppo uscente del Pd, spezza una lancia in favore degli elettori, ma si guarda bene da alzare lo scudo per Stefano Aguzzi, il sindaco di Fano che il suo collega pesarese, Luca Ceriscioli, descrive più o meno come il piacione del quartiere.
«Per il resto è tutto vero - afferma Stefanelli - Aguzzi fa politica con la pacca sulle spalle. Ceriscioli ha fatto bene a sottolineare le differenze tra noi e lui. A noi del Pd non appartiene questo modo di essere e di costruire consenso. Il politico adeguato deve trovare un giusto equilibrio fra l'elemento della popolarità, quindi del saper stare tra la gente, e le idee per il governo, locale oppure nazionale che sia. Aguzzi è bravo nel primo aspetto, del tutto lacunoso per quanto riguarda il secondo. Spero che le parole di Ceriscioli convincano chi, proprio nel nostro partito, vorrebbe un'opposizione tenera a prescindere dall'azione della nuova giunta e della maggioranza».
O.S.

SENZA AVERE IL PIACERE DI CONOSCERE PERSONALMENTE IL SIG. STEFANELLI, MI PERMETTO DI COMMENTARE LE DICHIARAZIONI (ANCHE) DA LUI RESE A "IL MESSAGGERO" DI IERI. EGLI, EVIDENTEMENTE, NON SI RENDE CONTO CHE LE SUE AFFERMAZIONI NON ESPRIMONO ALTRO CHE (RI)SENTIMENTI PERSONALI E NON SONO AFFATTO VALUTAZIONI POLITICHE, SE NON QUANDO SI RIFERISCE A PRESUNTE STRATEGIE INTERNE AL PROPRIO PARTITO.
MA, PORCA VACCA, E' MAI POSSIBILE CHE UNA TENACE OPPOSIZIONE E CON UN'IDEA DI CITTA' (DI TUTTI) NON SAPPIA OPPORRE ALL'AZIONE DI GOVERNO - CONTRASTANDOLA ENERGICAMENTE - PROGETTI ALTERNATIVI A QUELLI MANDATI IN ESECUZIONE DALLA GIUNTA AGUZZI?
PER CITARE SOLO ALCUNI TEMI:
1. Aeroporto (il Terminal, lo facciamo al Foro Boario?);
2. Parco cittadino (dove, come, quando?);
3. Area ex Zuccherificio (capannoni come funghi);
4. ex Molino Albani (un altro Centro Commerciale)


«Non volevo essere ostile nei confronti di Stefano Aguzzi, nè tantomeno ridicolizzarlo come buffone di corte». Ridimensiona subito il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli la sua battuta-provocazione nei confronti del collega fanese. «Ho pieno rispetto del risultato elettorale di Aguzzi - continua Ceriscioli - la mia voleva essere solo una battuta nell’ambito di una iperbole. Un modo di esagerare la sua vittoria. Anzi, gli ho riconosciuto il forte feeling con la città di Fano. Davvero, il mio voleva essere un ragionamento con una battuta benevola, non uno sberleffo. Né un’offesa».
Intanto una parte importante del Pd fanese ha accolto con un certo imbarazzo la originaria dichiarazione di Ceriscioli. «Nessun commento», rispondono sia il segretario Francesco Torriani sia il candidato sindaco Federico Valentini. Anche se le bocche restano cucite, è facile immaginare il motivo della freddezza. Proprio questa area del partito, infatti, ha lanciato espliciti segnali di apertura verso il sindaco Stefano Aguzzi e la lista civica La tua Fano, che ha spostato verso il centrodestra un'altra importante fetta di voto progressista.

SUVVIA, SINDACO CERISCOLI, LE BATTTUTE LE VENGONO QUASI MEGLIO DEL SUO AVVERSARIO DI RIFERIMENTO: SILVIO BERLUSCONI!
MI AUGURO CHE FEDERICO VALENTINI SI DISSOCI DAL CLIMA DI STRISCIANTE BERLUSCONISMO CHE AMMORBA ANCHE CHI CREDE DI ESSERE SUO FIERO AVVERSARIO. ANZI, NEMICO.
Lorenzo Amaduzzi

domenica 14 giugno 2009

Una chiosa doverosa.

«Ora Ceriscioli deve chiedere scusa alla città di Fano». E’ sorpreso, amareggiato ma anche offeso Stefano Aguzzi, sindaco di Fano, per le dichiarazioni del primo cittadino di Pesaro. Che non ha lesinato parole sferzanti sulla vittoria del collega fanese: «Il costume da imperatore - aveva detto Ceriscioli - la pacca sulla spalla, il corteggiamento a tutte le bariste di Fano, sono caratteristiche di quella città e di Aguzzi. Un modello difficilmente esportabile a Pesaro». Considerazioni pesanti, più sberleffi che provocazioni politiche. Dettati da invidia politica per il 62 per cento dell’“imperatore”? O nascondono altri sviluppi, oppure è solo una gaffe?
«Sono preparato a tutto - replica Aguzzi - ma non mi aspettavo questo attacco personale. Mi meraviglia. Mi lascia attonito e mi dispiace. Ma non per me, io sono pronto a passarci sopra, bensì per la città di Fano che Ceriscioli ha chiamato pesantemente in causa. E mi dispiace anche per i pesaresi, così sanno di che spessore è il sindaco che hanno eletto. Questo episodio dimostra a tutti la sua pochezza». «Lui - continua con decisione il sindaco di Fano - è stato legittimato dalla politica, io dalla gente. Vorrei vedere se avesse formato una lista civica, come quella che mi ha sostenuto, dove sarebbe arrivato... Ceriscioli ha avuto l’appoggio del partito. Credo che dovrebbe essere più rispettoso. Per due motivi: uno prettamente politico e l’altro personale». «Quello politico: penso che stia sottovalutando le ragioni di un cambiamento voluto da Fano cinque anni fa e più che mai necessario. E ora ribadito. Il nostro successo è il successo di un buon governo. Io stesso pensavo di aver governato bene e il risultato attuale mi ha dimostrato che era vero. Poi l’aspetto personale. A fine elezioni ho ringraziato Valentini per il suo modo misurato di fare politica. E mi sono messo subito al lavoro con rispetto degli altri. Avevo detto da “oggi comincia una nuova era”. Questo episodio mi lascia esterrefatto. E’ una brutta pagina. Non mi aspettavo una simile caduta di stile da parte del sindaco di Pesaro, sindaco di un capoluogo di provincia e quindi anche mio capoluogo. Il suo riferimento ai corteggiamenti, suona come una battuta grezza, proprio da bar, con tutto il rispetto di chi frequenta i bar. Una battuta non degna di un sindaco. E il fatto che in questo atteggiamento mi abbini allo stile della città, credo che ne debba rispondere immediatamente, chiedendo scusa all’intera Fano. Sull’attacco alla mia persona ci posso passare sopra ma non sul riferimento alla città, che è di una pochezza e bassezza sorprendente. Spero che chiarisca e che si scusi, altrimenti è un preludio negativo alla collaborazione tra di noi. Rischia di alzare un bel gradino».
Qualcuno ipotizza che possa essere questo, in realtà, l’obiettivo nascosto dietro la battuta: rompere qualsiasi forma di sinergia, di collaborazione o di integrazione. Leggi ad esempio, “ospedali riuniti”... «Peggio per il Comune di Pesaro - ribatte subito Aguzzi - Che mi sembra molto più in difficoltà per la situazione socio-economica. Fano è in espansione, Pesaro sta segnando il passo. Su porto, terme, secondo casello è molto più indietro. Credo che la collaborazione serva più a Ceriscioli».
FRANCO ELISEI per Il Messaggero di Domenica 14 Giugno 2009

NON C'E' MOTIVO DI RITENERE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE DAL SINDACO DI PESARO A "IL MESSAGGERO" SIANO FALSE O FRUTTO DI INTERPRETAZIONI FANTASIOSE. UN SERIO E STIMATO PROFESSIONISTA COME FRANCO ELISEI, NON CADREBBE MAI VITTIMA DI UNA SIMILE PERICOLOSA INGENUITA'. E' TUTTO VERO: SORPRENDENTE, SCONCERTANTE ED UMILIANTE PER CHIUNQUE NON FOSSE ACCECATO DAL RANCORE E DALL'ODIO IDEOLOGICI, MA SOPRATTUTTO PER CHI SI SENTE CHIAMATO IN CAUSA. UN COMUNE FANESE COME IL SOTTOSCRITTO, AD ESEMPIO. SE QUESTO E' LO STILE DELLA PRASSI POLITICA CORRENTE - IN AMBITO LOCALE, MA NON SOLO - SAREBBE DAVVERO IL CASO DI OPPORLE UNA RADICALE RIFONDAZIONE. ENTRO QUESTO SCONSOLANTE PANORAMA SOCIO-POLITICO, NON INTRAVEDO ALL'ORIZZONTE ALCUNA RASSICURANTE PROSPETTIVA DI CAMBIAMENTO E LA CIRCOSTANZA MI IMPONE DI SOLIDARIZZARE SENZA CONDIZIONI PER IL MIO SINDACO. SI', IL MIO SINDACO, CHE L'ABBIA VOTATO O MENO. AFFERMAZIONI AL LIMITE DELLA CALUNNIA NON SONO DEGNE SOLTANTO DI CHI PORTA LA FASCIA TRICOLORE, MA ANCHE DI CHI, NON SCONFESSANDOLO, NE SOSTIENE FORMALMENTE L'AZIONE POLITICA. SE A QUALCUNO, QUESTE AFFERMAZIONEI SUONASSERO COME UN'ANACRONISTICA MANIFESTAZIONE DI VETERO-CAMPANILISMO, ALLORA NON SI SAREBBE RESO CONTO DELLA TRISTE CONDIZIONE PSICOLOGICA - MI AUGURO TEMPORANEA - CHE AVREBBE COLPITO IL PRIMO CITTADINO PESARESE IN UN MOMENTO DI STRESS POST-ELETTORALE.
QUANTO ALLA MIA PERSONALE POSIZIONE IN MATERIA DI GOVERNO LOCALE, RIMANDO CHI MI LEGGE ALLA LETTERA APERTA FATTA PERVENIRE, 10 GIORNI PRIMA DELL'EVENTO ELETTORALE, AI TRE PRINCIPALI CANDIDATI SINDACO DELLA CITTA' DI FANO.
Lorenzo Amaduzzi

sabato 13 giugno 2009

C'è posta per Lei, Signora Sinibaldi.

Articolo del giorno 13/06/2009 torna all'elenco

“Ricominciamo a lavorare con la priorità di dare risposte a questo momento di difficoltà economiche”

“Il voto ha premiato il buon governo”
Ceriscioli a tutto tondo parla di Cascino, Mascioni e Aguzzi. In serata un tuffo nell’entusiasmo

Pesaro Pimpantissimo per quel tanto che gli concede il suo aplomb: Luca Ceriscioli ieri ha parlato della sua vittoria prima di gettarsi nella festa popolare alla Palla. “Tre gli elementi vincenti - ha spiegato - a partire dall’evidenza che a Pesaro un’alternativa di governo non esiste, seguendo poi gli errori di Mascioni fino alla considerazione che il grande vento di destra sulle amministrative pesaresi non ha soffiato”. Accetta il gioco del totogiunta ricordando che le sue possibilità comprendono ipotesi che vanno dai sei ai 12 assessori perchè il famoso decreto Brunetta che avrebbe dovuto fare del mese di maggio il mese della rivoluzione del pubblico impiego, in realtà ancora non ha prodotto la diminuzione degli assessori. “Aguzzi si è sbrigato: forse lui sa che il decreto è in arrivo”. Se dunque Ceriscioli non ha fretta è possibile che gli assessori resteranno 10. Sollecitato a commentare il plebiscito ottenuto dal sindaco di Fano ammette che è straordinaria l’affinità fra lui e la città, in quanto interprete verace e genuino della fanesitudine. Si capisce che considera Fano un po’ più paese della città che governa e ribadisce che l’esperienza Aguzzi a Pesaro proprio non potrebbe funzionare. ”Aguzzi vestito da Gladiatore va bene a Fano, a Pesaro sarebbe un disastro. Ricorda Marcello Stefanini come esempio di straordinario feeling tra un sindaco e la città di Pesaro e si capisce che considera quel feeling un’espressione di condivisione più alta. “Certo una cosa potrei impararla da Aguzzi, ossia governare senza mai adottare decisioni impopolari”. Cita i controlli sulle caldaie mai effettuati a Fano, ricorda il 47 per cento di raccolta differenziata di Pesaro contro il 20 per cento di Fano: “So che decisioni impopolari magari non fanno bene alle preferenze, ma io credo di aver fatto in questi casi, il bene della mia città”. Frecciatina anche per l’informazione soprattutto per Fano Tv: “Propone una quotidiana apologia di Aguzzi e della sua giunta”. Della campagna elettorale dice che è stata esasperata e moscia ma senza dubbio meno dispendiosa della precedente, iniziata in ritardo e in questo senso sobria. Riconosce l’onore della armi a Piergiorgio Cascino di cui senza dubbio condivide la naturale riservatezza e la capacità di mantenere i toni giusti. Spara a zero su Giuseppe Mascioni forse l’avversario che ha temuto di più: “Ha sbagliato anche i conti sul fondo di sostegno: non solo 700 mila euro perchè lui non lo sa che le indennità degli amministratori sono già state decurtate del 10 per cento. Vorrei conoscere quel genio della contabilità. A parte questo quando una persona compie una brillante carriera in un partito, quando ricopre incarichi di consigliere, assessore, senatore, presidente dell’Asl e alla fine di questo percorso dice che è tutto sbagliato, non risulta credibile. Se hai contribuito a costruire una baracca, tanto più se la consideri in pericolo devi restare lì a reggerla e a correggere i problemi”.
SILVIA SINIBALDI,

LEI, SIGNORA SINIBALDI, FA IL SUO MESTIERE CON ONORE E CI TESTIMONIA L'INSOPPORTABILE TRACOTANZA DEL SINDACO DELLA SUA CITTA' CHE STIMA I CITTADINI DELLA VICINA FANO, DA DOVE LA LEGGO, POCO PIU' CHE SUDDITI DI PERIFERIA. NON SO CHI RAPPRESENTI COSTUI, MA SE ACCIDENTALMENTE FOSSI STATO UN SUO ELETTORE ORA, CON LA MESCHINA PROVA OFFERTA AL SUO POPOLO, PROVEREI VERGOGNA IN SUA VECE. SE QUESTA E' LA STATURA DI GOVERNO DELLA NOSTRA CITTA' DI PROVINCIA, NON MI RESTA CHE COMPIANGERE QUANTI AVRANNO DIRETTAMENTE A CHE FARE, NONOSTANTE IL DICHIARATO, CON MODI E STILE DI SCUOLA BERLUSCONIANA.ALTRO CHE GLADIATORE!
Lorenzo Amaduzzi

venerdì 12 giugno 2009

NON SI DICA, POI, CHE LA QUESTIONE NON FOSSE GIA 'STATA SOLLEVATA.

OGGI, VENERDI' 12 GIUGNO 2009, PRENDIAMO ATTO CHE L'ESORTAZIONE RIVOLTA AI CANDIDATI SINDACO DELLA CITTA' DI FANO NON HA OTTENUTO RISPOSTA ALCUNA DA NESSUNO DI LORO COME, DEL RESTO, DAI RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI DELLA CULTURA PROVINCIALE E REGIONALE, INFORMATI PER CONOSCENZA. SOLIDARIETA'E CONDIVISIONE NEL MERITO E' GIUNTA SOLTANTO DAGLI AMICI ETICOSOSTENIBILI. E'GIA' TANTO.GRAZIE A LORO.
DIRE CHE FINO A QUALCHE ORA FA, COME TANTI PICCOLI OBAMA, SFRECCIAVANO SU FACEBOOK - ANZI ROMPEVANO LA MINCHIA SU FACEBOOK - A SUON DI PROCLAMI! EVIDENTEMENTE, PER LORO, LA PARTITA DELL'INNOVAZIONE (AMBIENTE, CULTURA, ENERGIA), INDISPENSABILE QUANTO INELUDIBILE DA PARTE DI CHIUNQUE VOGLIA SPENDERE IL PROPRIO IMPEGNO PER LA POLIS, LA SI GIOCA CON LE PAROLE DI STAFF GREGARI ED AMMAESTRATI. NON FINISCE QUI.
OVVIAMENTE, QUESTA DICHIARAZIONE NON E' UNA MINACCIA; UNA DICHIARAZIONE DI IMPEGNO,SI'. ANCHE SE SUONA UTOPISTICO PENSARE CHE SIFFATTA CULTURA DI GOVERNO POSSA COMPIERE L'ONESTA AZIONE DI ASSUMERE COME PRIORITARIO IL CRITERIO DELLA COMPETENZA NELLA NOMINA DEL PRESIDENTE DI UNA FONDAZIONE. NELLA FATTISPECIE CHE CI INTERESSA: IL MEMO.

Lettera aperta ai Candidati Sindaco della Città di Fano
:


Stefano Aguzzi
Carlo De Marchi
Federico Valentini

loro sedi

e p.c.
Fondazione Carifano
Fondazione Montanari
Assessore alla Cultura della Provincia di Pesaro Urbino
Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Marche
agli Organi di Stampa locale
ai tanti amici eticamente sostenibili


Cari Candidati,
voglio dichiararVi di tenere profondamente al decoro urbano ed al progresso civile e culturale della nostra città. Sento il dovere, perciò, di esprimere la mia personale visione - stimandola un contributo lucido e costruttivo, per quanto critico – in merito alle condizioni più problematiche della vita comunitaria. Fatto salvo che in materia di urbanistica, di promozione turistica, nonché di salvaguardia del territorio e sviluppo delle attività produttive, sono dell’opinione che:

sia sconveniente ed insostenibile puntare in modo esclusivo sul business aeroportuale;

sia urgente porre attenzione fattiva alla salvaguardia del bello urbano; basta guardarsi attorno: un altro Centro Commerciale all’ex Molino Albani, vie del Centro Storico abbandonate alla marginalità e al degrado, una periferia che dilata i propri confini unicamente secondo la logica dell’interesse particolare, la paralizzante condizione della viabilità cittadina e la sconsolata assenza di verde pubblico;

sia lungimirante favorire, sostenere e promuovere l’impresa dell’intelligenza diffusa, quella che occupa il territorio con discrezione e preserva l’ambiente con le tecnologie meno invasive, detto con una metafora alla moda, più software e meno hardware;

sia matura l’epoca, anche a Fano, per dare corso ad efficaci politiche di marketing territoriale;

sia scelta categorica fare un uso non privato dei beni pubblici;

è al settore della Conoscenza, diciamo della Cultura in generale, su cui concentro la mia spassionata ed appassionata attenzione, dal momento che nessuno oggi sarebbe in grado di negare che investire sulla Ricerca e sulla Creatività possa garantire – certo, non in tempi brevi – un prestigioso ritorno di Immagine per la città, con prospettive economiche di assoluto valore.
In ragione di ciò, mi permetto di sottolineare con forza l’urgenza di non correre il rischio di adottare odiosi criteri di tipo clientelare, quindi estranei alla corretta stima delle competenze, nella nomina di responsabili istituzionali, come nel caso – prossimo a venire – del Presidente della Fondazione Federiciana.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale, il clima e le promesse che si percepiscono provenire dai Vostri apparati sono tutt’altro che rassicuranti in proposito.
Qualora venissero accolte le istanze – legittime, ma improprie – di alcuni settori culturali cittadini, verrebbe meno l’obiettivo - questo, sì, politicamente imprescindibile - di offrire alle giovani generazioni una fondamentale occasione di formazione per il proprio futuro.
E’ giusto l’indirizzo espresso da persona con competenze di eccellenza in materia di gestione degli apparati digitali (senza i quali non esisterebbe multimedialità alcuna) che potrebbe garantire l’obiettivo primario di esprimere progetti di alto tenore creativo ed innovativo.
Mi permetto, forte di ben collaudate esperienze personali, di indicare nell’appartenenza anagrafica alla generazione dei quarantenni, nella pertinemza del curriculum formativo-lavorativo alla specificità multimediale, nell’esperienza progettuale in campo digitale e nella conoscenza delle lingue estere, i criteri di valutazione delle candidature al ruolo di Presidente della Memo.
Va da sè che queste mie aspettative di cittadino facciano riferimento a modelli di comportamento etico, oltrechè politico, che ciascuno di Voi e dalla propria parte, non vorrà misconoscere. Se non altro, in linea di principio.
Buona competizione,

Lorenzo Amaduzzi
lorenzo.amaduzzi@tele2.it


P.S.: Non essendo identificabile come personaggio pubblico, nè mirando in alcun modo a diventarlo suggerisco, a chi volesse sapere di me, di sfogliare i seguenti indirizzi Web:

http://fanumfortunae.blogspot.com
http://forumfortunae.blogspot.com
http://paradigmi.blogspot.com

Credo potrà ricavarne l’idea che queste righe non siano motivate da alcun interesse personale e che, anzi, parafrasando la nota lista elettorale, mirino unicamente ad anteporre il Bene Comune ad ogni deriva di parte.

giovedì 11 giugno 2009

Fin che la barca va.

Anche arrugginita, lasciala andare...

In attesa di riscontri: si replica.

Lettera aperta ai Candidati Sindaco della Città di Fano:

Stefano Aguzzi
Carlo De Marchi
Federico Valentini

loro sedi

e p.c.
Fondazione Carifano
Fondazione Montanari
Assessore alla Cultura della Provincia di Pesaro Urbino
Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Marche
agli Organi di Stampa locale
ai tanti amici eticamente sostenibili


Cari Candidati,
voglio dichiararVi di tenere profondamente al decoro urbano ed al progresso civile e culturale della nostra città. Sento il dovere, perciò, di esprimere la mia personale visione - stimandola un contributo lucido e costruttivo, per quanto critico – in merito alle condizioni più problematiche della vita comunitaria. Fatto salvo che in materia di urbanistica, di promozione turistica, nonché di salvaguardia del territorio e sviluppo delle attività produttive, sono dell’opinione che:

sia sconveniente ed insostenibile puntare in modo esclusivo sul business aeroportuale;

sia urgente porre attenzione fattiva alla salvaguardia del bello urbano; basta guardarsi attorno: un altro Centro Commerciale all’ex Molino Albani, vie del Centro Storico abbandonate alla marginalità e al degrado, una periferia che dilata i propri confini unicamente secondo la logica dell’interesse particolare, la paralizzante condizione della viabilità cittadina e la sconsolata assenza di verde pubblico;

sia lungimirante favorire, sostenere e promuovere l’impresa dell’intelligenza diffusa, quella che occupa il territorio con discrezione e preserva l’ambiente con le tecnologie meno invasive, detto con una metafora alla moda, più software e meno hardware;

sia matura l’epoca, anche a Fano, per dare corso ad efficaci politiche di marketing territoriale;

sia scelta categorica fare un uso non privato dei beni pubblici;

è al settore della Conoscenza, diciamo della Cultura in generale, su cui concentro la mia spassionata ed appassionata attenzione, dal momento che nessuno oggi sarebbe in grado di negare che investire sulla Ricerca e sulla Creatività possa garantire – certo, non in tempi brevi – un prestigioso ritorno di Immagine per la città, con prospettive economiche di assoluto valore.
In ragione di ciò, mi permetto di sottolineare con forza l’urgenza di non correre il rischio di adottare odiosi criteri di tipo clientelare, quindi estranei alla corretta stima delle competenze, nella nomina di responsabili istituzionali, come nel caso – prossimo a venire – del Presidente della Fondazione Federiciana.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale, il clima e le promesse che si percepiscono provenire dai Vostri apparati sono tutt’altro che rassicuranti in proposito.
Qualora venissero accolte le istanze – legittime, ma improprie – di alcuni settori culturali cittadini, verrebbe meno l’obiettivo - questo, sì, politicamente imprescindibile - di offrire alle giovani generazioni una fondamentale occasione di formazione per il proprio futuro.
E’ giusto l’indirizzo espresso da persona con competenze di eccellenza in materia di gestione degli apparati digitali (senza i quali non esisterebbe multimedialità alcuna) che potrebbe garantire l’obiettivo primario di esprimere progetti di alto tenore creativo ed innovativo.
Mi permetto, forte di ben collaudate esperienze personali, di indicare nell’appartenenza anagrafica alla generazione dei quarantenni, nella pertinemza del curriculum formativo-lavorativo alla specificità multimediale, nell’esperienza progettuale in campo digitale e nella conoscenza delle lingue estere, i criteri di valutazione delle candidature al ruolo di Presidente della Memo.
Va da sè che queste mie aspettative di cittadino facciano riferimento a modelli di comportamento etico, oltrechè politico, che ciascuno di Voi e dalla propria parte, non vorrà misconoscere. Se non altro, in linea di principio.
Buona competizione,

Lorenzo Amaduzzi
lorenzo.amaduzzi@tele2.it


P.S.: Non essendo identificabile come personaggio pubblico, nè mirando in alcun modo a diventarlo suggerisco, a chi volesse sapere di me, di sfogliare i seguenti indirizzi Web:

http://fanumfortunae.blogspot.com
http://forumfortunae.blogspot.com
http://paradigmi.blogspot.com

Credo potrà ricavarne l’idea che queste righe non siano motivate da alcun interesse personale e che, anzi, parafrasando la nota lista elettorale, mirino unicamente ad anteporre il Bene Comune ad ogni deriva di parte.

mercoledì 10 giugno 2009

In attesa di riscontri: replica.

Lettera aperta ai Candidati Sindaco della Città di Fano:

Stefano Aguzzi
Carlo De Marchi
Federico Valentini

loro sedi

e p.c.
Fondazione Carifano
Fondazione Montanari
Assessore alla Cultura della Provincia di Pesaro Urbino
Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Marche
agli Organi di Stampa locale
ai tanti amici eticamente sostenibili


Cari Candidati,
voglio dichiararVi di tenere profondamente al decoro urbano ed al progresso civile e culturale della nostra città. Sento il dovere, perciò, di esprimere la mia personale visione - stimandola un contributo lucido e costruttivo, per quanto critico – in merito alle condizioni più problematiche della vita comunitaria. Fatto salvo che in materia di urbanistica, di promozione turistica, nonché di salvaguardia del territorio e sviluppo delle attività produttive, sono dell’opinione che:

sia sconveniente ed insostenibile puntare in modo esclusivo sul business aeroportuale;

sia urgente porre attenzione fattiva alla salvaguardia del bello urbano; basta guardarsi attorno: un altro Centro Commerciale all’ex Molino Albani, vie del Centro Storico abbandonate alla marginalità e al degrado, una periferia che dilata i propri confini unicamente secondo la logica dell’interesse particolare, la paralizzante condizione della viabilità cittadina e la sconsolata assenza di verde pubblico;

sia lungimirante favorire, sostenere e promuovere l’impresa dell’intelligenza diffusa, quella che occupa il territorio con discrezione e preserva l’ambiente con le tecnologie meno invasive, detto con una metafora alla moda, più software e meno hardware;

sia matura l’epoca, anche a Fano, per dare corso ad efficaci politiche di marketing territoriale;

sia scelta categorica fare un uso non privato dei beni pubblici;

è al settore della Conoscenza, diciamo della Cultura in generale, su cui concentro la mia spassionata ed appassionata attenzione, dal momento che nessuno oggi sarebbe in grado di negare che investire sulla Ricerca e sulla Creatività possa garantire – certo, non in tempi brevi – un prestigioso ritorno di Immagine per la città, con prospettive economiche di assoluto valore.
In ragione di ciò, mi permetto di sottolineare con forza l’urgenza di non correre il rischio di adottare odiosi criteri di tipo clientelare, quindi estranei alla corretta stima delle competenze, nella nomina di responsabili istituzionali, come nel caso – prossimo a venire – del Presidente della Fondazione Federiciana.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale, il clima e le promesse che si percepiscono provenire dai Vostri apparati sono tutt’altro che rassicuranti in proposito.
Qualora venissero accolte le istanze – legittime, ma improprie – di alcuni settori culturali cittadini, verrebbe meno l’obiettivo - questo, sì, politicamente imprescindibile - di offrire alle giovani generazioni una fondamentale occasione di formazione per il proprio futuro.
E’ giusto l’indirizzo espresso da persona con competenze di eccellenza in materia di gestione degli apparati digitali (senza i quali non esisterebbe multimedialità alcuna) che potrebbe garantire l’obiettivo primario di esprimere progetti di alto tenore creativo ed innovativo.
Mi permetto, forte di ben collaudate esperienze personali, di indicare nell’appartenenza anagrafica alla generazione dei quarantenni, nella pertinemza del curriculum formativo-lavorativo alla specificità multimediale, nell’esperienza progettuale in campo digitale e nella conoscenza delle lingue estere, i criteri di valutazione delle candidature al ruolo di Presidente della Memo.
Va da sè che queste mie aspettative di cittadino facciano riferimento a modelli di comportamento etico, oltrechè politico, che ciascuno di Voi e dalla propria parte, non vorrà misconoscere. Se non altro, in linea di principio.
Buona competizione,

Lorenzo Amaduzzi
lorenzo.amaduzzi@tele2.it


P.S.: Non essendo identificabile come personaggio pubblico, nè mirando in alcun modo a diventarlo suggerisco, a chi volesse sapere di me, di sfogliare i seguenti indirizzi Web:

http://fanumfortunae.blogspot.com
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Credo potrà ricavarne l’idea che queste righe non siano motivate da alcun interesse personale e che, anzi, parafrasando la nota lista elettorale, mirino unicamente ad anteporre il Bene Comune ad ogni deriva di parte.

Verso quale Orizzonte?

martedì 9 giugno 2009

Esultano gli Aguzzini; conta gli errori Valentini; appaga il noviziato dei Grillini. Tutto il resto è noia.

Anche se non ce ne frega, cresce la Lega. Ma non a Fano.


I titoli di oggi nella Stampa locale:



"Ballottini e ballottaggio: è mancato solo il coraggio"
(Fanoride)

"Tra il dire e il fare prevale...l'astensione".

(Fanospera)

"Rossi costantemente all'attacco a testa bassa, frana la difesa. La partita è persa"
(Fanoperde)




lunedì 8 giugno 2009

Il catafalco resiste alle intemperie più impreviste: servirà a celebrare il funerale della lista FANO VALE.

In attesa di riscontro: si replica.

Lettera aperta ai Candidati Sindaco della Città di Fano:

Stefano Aguzzi
Carlo De Marchi
Federico Valentini

loro sedi

e p.c.
Fondazione Carifano
Fondazione Montanari
Assessore alla Cultura della Provincia di Pesaro Urbino
Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Marche
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Cari Candidati,
voglio dichiararVi di tenere profondamente al decoro urbano ed al progresso civile e culturale della nostra città. Sento il dovere, perciò, di esprimere la mia personale visione - stimandola un contributo lucido e costruttivo, per quanto critico – in merito alle condizioni più problematiche della vita comunitaria. Fatto salvo che in materia di urbanistica, di promozione turistica, nonché di salvaguardia del territorio e sviluppo delle attività produttive, sono dell’opinione che:

sia sconveniente ed insostenibile puntare in modo esclusivo sul business aeroportuale;

sia urgente porre attenzione fattiva alla salvaguardia del bello urbano; basta guardarsi attorno: un altro Centro Commerciale all’ex Molino Albani, vie del Centro Storico abbandonate alla marginalità e al degrado, una periferia che dilata i propri confini unicamente secondo la logica dell’interesse particolare, la paralizzante condizione della viabilità cittadina e la sconsolata assenza di verde pubblico;

sia lungimirante favorire, sostenere e promuovere l’impresa dell’intelligenza diffusa, quella che occupa il territorio con discrezione e preserva l’ambiente con le tecnologie meno invasive, detto con una metafora alla moda, più software e meno hardware;

sia matura l’epoca, anche a Fano, per dare corso ad efficaci politiche di marketing territoriale;

sia scelta categorica fare un uso non privato dei beni pubblici;

è al settore della Conoscenza, diciamo della Cultura in generale, su cui concentro la mia spassionata ed appassionata attenzione, dal momento che nessuno oggi sarebbe in grado di negare che investire sulla Ricerca e sulla Creatività possa garantire – certo, non in tempi brevi – un prestigioso ritorno di Immagine per la città, con prospettive economiche di assoluto valore.
In ragione di ciò, mi permetto di sottolineare con forza l’urgenza di non correre il rischio di adottare odiosi criteri di tipo clientelare, quindi estranei alla corretta stima delle competenze, nella nomina di responsabili istituzionali, come nel caso – prossimo a venire – del Presidente della Fondazione Federiciana.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale, il clima e le promesse che si percepiscono provenire dai Vostri apparati sono tutt’altro che rassicuranti in proposito.
Qualora venissero accolte le istanze – legittime, ma improprie – di alcuni settori culturali cittadini, verrebbe meno l’obiettivo - questo, sì, politicamente imprescindibile - di offrire alle giovani generazioni una fondamentale occasione di formazione per il proprio futuro.
E’ giusto l’indirizzo espresso da persona con competenze di eccellenza in materia di gestione degli apparati digitali (senza i quali non esisterebbe multimedialità alcuna) che potrebbe garantire l’obiettivo primario di esprimere progetti di alto tenore creativo ed innovativo.
Mi permetto, forte di ben collaudate esperienze personali, di indicare nell’appartenenza anagrafica alla generazione dei quarantenni, nella pertinemza del curriculum formativo-lavorativo alla specificità multimediale, nell’esperienza progettuale in campo digitale e nella conoscenza delle lingue estere, i criteri di valutazione delle candidature al ruolo di Presidente della Memo.
Va da sè che queste mie aspettative di cittadino facciano riferimento a modelli di comportamento etico, oltrechè politico, che ciascuno di Voi e dalla propria parte, non vorrà misconoscere. Se non altro, in linea di principio.
Buona competizione,

Lorenzo Amaduzzi
lorenzo.amaduzzi@tele2.it


P.S.: Non essendo identificabile come personaggio pubblico, nè mirando in alcun modo a diventarlo suggerisco, a chi volesse sapere di me, di sfogliare i seguenti indirizzi Web:

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Credo potrà ricavarne l’idea che queste righe non siano motivate da alcun interesse personale e che, anzi, parafrasando la nota lista elettorale, mirino unicamente ad anteporre il Bene Comune ad ogni deriva di parte.

domenica 7 giugno 2009

In attesa di riscontro: si replica.

Lettera aperta ai Candidati Sindaco della Città di Fano:

Stefano Aguzzi
Carlo De Marchi
Federico Valentini

loro sedi

e p.c.
Fondazione Carifano
Fondazione Montanari
Assessore alla Cultura della Provincia di Pesaro Urbino
Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Marche
agli Organi di Stampa locale
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Cari Candidati,
voglio dichiararVi di tenere profondamente al decoro urbano ed al progresso civile e culturale della nostra città. Sento il dovere, perciò, di esprimere la mia personale visione - stimandola un contributo lucido e costruttivo, per quanto critico – in merito alle condizioni più problematiche della vita comunitaria. Fatto salvo che in materia di urbanistica, di promozione turistica, nonché di salvaguardia del territorio e sviluppo delle attività produttive, sono dell’opinione che:

sia sconveniente ed insostenibile puntare in modo esclusivo sul business aeroportuale;

sia urgente porre attenzione fattiva alla salvaguardia del bello urbano; basta guardarsi attorno: un altro Centro Commerciale all’ex Molino Albani, vie del Centro Storico abbandonate alla marginalità e al degrado, una periferia che dilata i propri confini unicamente secondo la logica dell’interesse particolare, la paralizzante condizione della viabilità cittadina e la sconsolata assenza di verde pubblico;

sia lungimirante favorire, sostenere e promuovere l’impresa dell’intelligenza diffusa, quella che occupa il territorio con discrezione e preserva l’ambiente con le tecnologie meno invasive, detto con una metafora alla moda, più software e meno hardware;

sia matura l’epoca, anche a Fano, per dare corso ad efficaci politiche di marketing territoriale;

sia scelta categorica fare un uso non privato dei beni pubblici;

è al settore della Conoscenza, diciamo della Cultura in generale, su cui concentro la mia spassionata ed appassionata attenzione, dal momento che nessuno oggi sarebbe in grado di negare che investire sulla Ricerca e sulla Creatività possa garantire – certo, non in tempi brevi – un prestigioso ritorno di Immagine per la città, con prospettive economiche di assoluto valore.
In ragione di ciò, mi permetto di sottolineare con forza l’urgenza di non correre il rischio di adottare odiosi criteri di tipo clientelare, quindi estranei alla corretta stima delle competenze, nella nomina di responsabili istituzionali, come nel caso – prossimo a venire – del Presidente della Fondazione Federiciana.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale, il clima e le promesse che si percepiscono provenire dai Vostri apparati sono tutt’altro che rassicuranti in proposito.
Qualora venissero accolte le istanze – legittime, ma improprie – di alcuni settori culturali cittadini, verrebbe meno l’obiettivo - questo, sì, politicamente imprescindibile - di offrire alle giovani generazioni una fondamentale occasione di formazione per il proprio futuro.
E’ giusto l’indirizzo espresso da persona con competenze di eccellenza in materia di gestione degli apparati digitali (senza i quali non esisterebbe multimedialità alcuna) che potrebbe garantire l’obiettivo primario di esprimere progetti di alto tenore creativo ed innovativo.
Mi permetto, forte di ben collaudate esperienze personali, di indicare nell’appartenenza anagrafica alla generazione dei quarantenni, nella pertinemza del curriculum formativo-lavorativo alla specificità multimediale, nell’esperienza progettuale in campo digitale e nella conoscenza delle lingue estere, i criteri di valutazione delle candidature al ruolo di Presidente della Memo.
Va da sè che queste mie aspettative di cittadino facciano riferimento a modelli di comportamento etico, oltrechè politico, che ciascuno di Voi e dalla propria parte, non vorrà misconoscere. Se non altro, in linea di principio.
Buona competizione,

Lorenzo Amaduzzi
lorenzo.amaduzzi@tele2.it


P.S.: Non essendo identificabile come personaggio pubblico, nè mirando in alcun modo a diventarlo suggerisco, a chi volesse sapere di me, di sfogliare i seguenti indirizzi Web:

http://fanumfortunae.blogspot.com
http://forumfortunae.blogspot.com
http://paradigmi.blogspot.com

Credo potrà ricavarne l’idea che queste righe non siano motivate da alcun interesse personale e che, anzi, parafrasando la nota lista elettorale, mirino unicamente ad anteporre il Bene Comune ad ogni deriva di parte.

E non finirà oggi. Cazzo! Ripensandoci, sarà meglio andare al ballottaggio senza ballottini.



sabato 6 giugno 2009

Ne sarà valsa la penna?


In attesa di riscontro: si replica.

Lettera aperta ai Candidati Sindaco della Città di Fano:

Stefano Aguzzi
Carlo De Marchi
Federico Valentini

loro sedi

e p.c.
Fondazione Carifano
Fondazione Montanari
Assessore alla Cultura della Provincia di Pesaro Urbino
Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Marche
agli Organi di Stampa locale
ai tanti amici eticamente sostenibili


Cari Candidati,
voglio dichiararVi di tenere profondamente al decoro urbano ed al progresso civile e culturale della nostra città. Sento il dovere, perciò, di esprimere la mia personale visione - stimandola un contributo lucido e costruttivo, per quanto critico – in merito alle condizioni più problematiche della vita comunitaria. Fatto salvo che in materia di urbanistica, di promozione turistica, nonché di salvaguardia del territorio e sviluppo delle attività produttive, sono dell’opinione che:

sia sconveniente ed insostenibile puntare in modo esclusivo sul business aeroportuale;

sia urgente porre attenzione fattiva alla salvaguardia del bello urbano; basta guardarsi attorno: un altro Centro Commerciale all’ex Molino Albani, vie del Centro Storico abbandonate alla marginalità e al degrado, una periferia che dilata i propri confini unicamente secondo la logica dell’interesse particolare, la paralizzante condizione della viabilità cittadina e la sconsolata assenza di verde pubblico;

sia lungimirante favorire, sostenere e promuovere l’impresa dell’intelligenza diffusa, quella che occupa il territorio con discrezione e preserva l’ambiente con le tecnologie meno invasive, detto con una metafora alla moda, più software e meno hardware;

sia matura l’epoca, anche a Fano, per dare corso ad efficaci politiche di marketing territoriale;

sia scelta categorica fare un uso non privato dei beni pubblici;

è al settore della Conoscenza, diciamo della Cultura in generale, su cui concentro la mia spassionata ed appassionata attenzione, dal momento che nessuno oggi sarebbe in grado di negare che investire sulla Ricerca e sulla Creatività possa garantire – certo, non in tempi brevi – un prestigioso ritorno di Immagine per la città, con prospettive economiche di assoluto valore.
In ragione di ciò, mi permetto di sottolineare con forza l’urgenza di non correre il rischio di adottare odiosi criteri di tipo clientelare, quindi estranei alla corretta stima delle competenze, nella nomina di responsabili istituzionali, come nel caso – prossimo a venire – del Presidente della Fondazione Federiciana.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale, il clima e le promesse che si percepiscono provenire dai Vostri apparati sono tutt’altro che rassicuranti in proposito.
Qualora venissero accolte le istanze – legittime, ma improprie – di alcuni settori culturali cittadini, verrebbe meno l’obiettivo - questo, sì, politicamente imprescindibile - di offrire alle giovani generazioni una fondamentale occasione di formazione per il proprio futuro.
E’ giusto l’indirizzo espresso da persona con competenze di eccellenza in materia di gestione degli apparati digitali (senza i quali non esisterebbe multimedialità alcuna) che potrebbe garantire l’obiettivo primario di esprimere progetti di alto tenore creativo ed innovativo.
Mi permetto, forte di ben collaudate esperienze personali, di indicare nell’appartenenza anagrafica alla generazione dei quarantenni, nella pertinemza del curriculum formativo-lavorativo alla specificità multimediale, nell’esperienza progettuale in campo digitale e nella conoscenza delle lingue estere, i criteri di valutazione delle candidature al ruolo di Presidente della Memo.
Va da sè che queste mie aspettative di cittadino facciano riferimento a modelli di comportamento etico, oltrechè politico, che ciascuno di Voi e dalla propria parte, non vorrà misconoscere. Se non altro, in linea di principio.
Buona competizione,

Lorenzo Amaduzzi
lorenzo.amaduzzi@tele2.it


P.S.: Non essendo identificabile come personaggio pubblico, nè mirando in alcun modo a diventarlo suggerisco, a chi volesse sapere di me, di sfogliare i seguenti indirizzi Web:

http://fanumfortunae.blogspot.com
http://forumfortunae.blogspot.com
http://paradigmi.blogspot.com

Credo potrà ricavarne l’idea che queste righe non siano motivate da alcun interesse personale e che, anzi, parafrasando la nota lista elettorale, mirino unicamente ad anteporre il Bene Comune ad ogni deriva di parte.