venerdì 26 giugno 2009

Meno male che ora hanno la poltrona della Cultura Provinciale, così la cresta del Gallo si cingerà di giallo. Mancinelli, attento ai tranelli!

Ecco l'articolo pubblicato sul Messaggero di oggi avente per tema l'incontro organizzato da Omnibus per discutere della cultura a Fano tra il Prof. Paolo Bonetti, il Prof. alberto Berardi e il coordinatore IDV e membro di Omnibus Davide Rossi.
"Politiche culturali "all'abbandono", lo stato dell'intero settore è "avvilente".
Davanti a un tale risultato il docente universitario Paolo Bonetti brucia l'ultimo ponte fra sé e la maggioranza fanese: «Alle Comunali voterò Valentini».
Finisce così, con un addio definitivo, l'accesa polemica con Stefano Aguzzi. E comincia così, con un patto a tre, la stesura di un programma alternativo e a favore del centrosinistra: ci lavorano anche Alberto Berardi e Davide Rossi.
Durante un incontro organizzato da Omnibus, Bonetti ha spiegato quali criteri dovrebbero ispirare una nuova giunta. Criteri di continuità, ma sulla base «delle intuizioni avute dall'assessore Rossi prima di essere cacciato per motivi politici: l'unico contributo portato dal sindaco è stato il suo travestimento da gladiatore».
Sono da salvare la consulta culturale, «tanto più utile ora che si avvicina la chiusura delle circoscrizioni», e la Fondazione Teatro, «che va avanti con i sacrifici di chi ci opera, mentre Aguzzi si accaparra meriti altrui». L'importante, però, è che la città possa ragionare e confrontarsi sul nuovo statuto: «Ci sono idee valide, anche se alcuni passaggi sono macchinosi e quindi dei contributi esterni potrebbero risultare utili. L'Amministrazione dovrebbe aprirsi, invece di condurre questa strana procedura in estrema segretezza. Altra stranezza, il fatto che lo stesso Aguzzi mi ha già annunciato la bocciatura dello stesso statuto, quando sarà portato in consiglio». «Mancano le idee - incalza Rossi - e quel poco prodotto dalla giunta Aguzzi è fatto male oppure è il lascito dei predecessori».
Tra le proposte, un Festival del giallo. La città natale di Luciano Anselmi che per una settimana all'anno diventa la capitale italiana del genere: incontri con scrittori affermati e un premio per principianti.
Cultura e Turismo sono da assegnare a uno stesso assessore: della continuità amministrativa beneficerebbero Fano dei Cesari e Carnevale.
E il Carnevale è il tema scelto da Berardi dopo che veline e starlette hanno soppiantato Dario Fo «per stupidi motivi politici».
Bisogna qualificare il Carnevale, ricostituendone il «legame con arte e cultura popolare». Bisogna fare in modo, infine, che «il Comune non paghi più i debiti dell'Ente Manifestazioni».

la cultura a Fano? In abbandono!
Di Admin (del 23/12/2008 @ 15:32:28, in post , linkato 45 volte)

Articolo tratto dal Corriere Adriatico di oggi sull'incontro per dibattere di cultura a Fano tra il Prof. Paolo Bonetti, Prof. Alberto Berardi e il coordinatore IDV e membro di Omnibus Davide Rossi:
"Metti insieme Davide Rossi, Paolo Bonetti e Alberto Berardi e ottieni una miscela esplosiva.
Per la prima volta i tre amici-nemici, che hanno scelto di sostenere il candidato sindaco del Partito Democratico Federico Valentini, si sono trovati d’accordo nell’esprimere un giudizio alquanto severo intorno alla gestione della cultura a Fano. L’opportunità è stata offerta a loro da un incontro organizzato dal circolo politico culturale “Omnibus”.
“Un settore quello della cultura –ha esordito Davide Rossi – lasciato allo stato di abbandono: non esiste un assessore a cui sia stata conferita la delega; il dirigente andato in pensione è stato sostituito dal capogabinetto, l’organico è stato ridotto all’osso.
“Le associazioni si lamentano perché non hanno un interlocutore e non esiste una programmazione che non sia la ripetizione di iniziative consolidate o provenga da proposte estemporanee. In caso di vittoria del centro sinistra nelle prossime elezioni amministrative del 2009, non mancheremo di nominare sia un assessore che un dirigente con competenze specifiche, nonché di reintegrare l’organico secondo i termini dovuti”.
Rossi poi ha precisato il significato della battuta pronunciata in occasione dell’ultima conferenza stampa di Federico Valentini sul valore delle iniziative realizzate al teatro della Fortuna, secondo cui l’evento di maggior rilievo sarebbe stato il buffet di nozze programmato per i prossimi giorni.
“Non intendevamo offendere nessuno, né artisti né tecnici, intendevamo semplicemente evidenziare come la gestione della cultura non brillasse per proposte e progetti”.
E a questo proposito Rossi ha evidenziato come una novità avrebbe potuto essere l’organizzazione del Festival del Giallo, un festival motivato dal proliferare di questo genere di narrativa nella nostra città; un festival diretto da Carlo Lucarelli, in cui gli scrittori avrebbero potuto presentare i loro libri, i produttori i loro film e in cui una gara tra giallisti dilettanti avrebbe reso più ricca di suspence la manifestazione.
Si trattava di un progetto in fieri che però è stato lasciata cadere. “Una gestione quella della cultura pressochè inesistente – ha ribadito Paolo Bonetti, recentemente licenziato dal sindaco dalla Fondazione Teatro della Fortuna, nella quale dopo aver rassegnato le proprie dimissioni, aspirava a rientrare – Lo dimostra lo stato di palazzo De Cuppis praticamente pronto senza che faccia spazio al museo.
Addirittura si dice che i lavori inizieranno nel 2010. Il parto del nuovo Statuto della Fondazione Teatro della Fortuna ha prodotto un insieme di articoli macchinosi, i quali nemmeno il sindaco – me l’ha confidato lui stesso – è sicuro che vengano approvati dal consiglio comunale.
Il carnevale potrebbe essere il nostro Rof, ma ha praticamente perduto la connotazione culturale che gli aveva impresso Berardi”. E naturalmente Alberto Berardi non è stato da meno.
Nell’affrontare il suo argomento preferito, quello del Carnevale, ha criticato l’abbandono del coinvolgimento del centro storico, il ritorno al “vallettame” televisivo, l’uso dei prodotti industriali in un getto che si era iniziato a caratterizzare con i dolciumi della tradizione: quei confetti che esprimono l’idea del seme che muore per rinascere con la primavera. "


2 commenti:

Anonimo ha detto...

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