sabato 20 giugno 2009

Fano VALE ancora.

Da Il Messaggero di oggi.

L'assemblea del Pd fanese ha accordato all'unanimità il proprio sostegno a Federico Valentini, che già da martedì prossimo guiderà il gruppo consiliare. All'unanimità anche il sostegno a Renato Claudio Minardi, comunque ormai nome certo della giunta di Mattei Ricci in Provincia. Ben più difficile la situazione del segretario Francesco Torriani in un clima denso di diffidenza reciproca, di aspettative frustrate da una sconfitta cocente e dalla ricerca di vittime politiche da sacrificare. In diversi, infatti, ritengono che il passo indietro della segreteria sia la condizione indispensabile per riprendere un cammino interrotto in modo brusco dall'esito delle recenti Comunali. Il dibattito riprenderà mercoledì prossimo: pur essendo durata fino all'una di notte, la riunione dell'altro ieri non è riuscita a esaurire gli interventi. Sembra farsi strada l'ipotesi di una segreteria ristretta, con il compito di accompagnare il partito fino alla fase congressuale, prevista in autunno. Che il momento sia molto delicato, lo conferma un ulteriore dettaglio: per maggiore serenità, il dibattito si è svolto a porte chiuse. Non tutti gli interventi hanno preso di petto il tema della segreteria, ritenendo le dimissioni un atto inutile nell'imminenza della fase congressuale. L'impressione, però, è che queste voci siano una stretta minoranza, almeno finora. "A parte un paio di interventi assai critici - afferma Torriani - è prevalsa una linea costruttiva, che tende a non addossare alla segreteria tutte le responsabilità e ad analizzare il voto in un contesto più ampio. Il Pd ha subito un duro contraccolpo, è vero, ma anche gli alleati non hanno tenuto. Lo stesso presidente regionale Vittoriano Solazzi, pur asserendo di non avere condiviso alcuni passaggi del partito fanese, come le primarie per il candidato sindaco, si è meravigliato che qualcuno pensasse di vincere. Mi sembra evidente la frattura fra il Pd e gli elettori, che ha origini più lontane dell'ultimo anno". "Qui - argomenta Luca Stefanelli - non si tratta di ricompattare la Margherita facendo leva sullo spauracchio del dualismo fra Cesare Carnaroli e Francesco Baldarelli. Qui si tratta di rimboccarsi le maniche". "Il Pd - conclude Baldarelli - è altra cosa dal Pci e dalla Dc. Aggiungo che è stato un errore aprire ad Aguzzi subito dopo i risultati delle urne e che Fano non è una periferia di Pesaro. Sia chiaro che Aguzzi vince anche interpretando una resistenza a questo atteggiamento". Baldarelli ha presentato un severo documento dell'area Ambiente, Innovazione e Lavoro (la mozione Veltroni 2), che alcuni interpretano come la conferma di una corrente e altri come "contributo positivo" al dibattito."
OSVALDO SCATASSI

COMING SOON.

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