domenica 14 giugno 2009

Una chiosa doverosa.

«Ora Ceriscioli deve chiedere scusa alla città di Fano». E’ sorpreso, amareggiato ma anche offeso Stefano Aguzzi, sindaco di Fano, per le dichiarazioni del primo cittadino di Pesaro. Che non ha lesinato parole sferzanti sulla vittoria del collega fanese: «Il costume da imperatore - aveva detto Ceriscioli - la pacca sulla spalla, il corteggiamento a tutte le bariste di Fano, sono caratteristiche di quella città e di Aguzzi. Un modello difficilmente esportabile a Pesaro». Considerazioni pesanti, più sberleffi che provocazioni politiche. Dettati da invidia politica per il 62 per cento dell’“imperatore”? O nascondono altri sviluppi, oppure è solo una gaffe?
«Sono preparato a tutto - replica Aguzzi - ma non mi aspettavo questo attacco personale. Mi meraviglia. Mi lascia attonito e mi dispiace. Ma non per me, io sono pronto a passarci sopra, bensì per la città di Fano che Ceriscioli ha chiamato pesantemente in causa. E mi dispiace anche per i pesaresi, così sanno di che spessore è il sindaco che hanno eletto. Questo episodio dimostra a tutti la sua pochezza». «Lui - continua con decisione il sindaco di Fano - è stato legittimato dalla politica, io dalla gente. Vorrei vedere se avesse formato una lista civica, come quella che mi ha sostenuto, dove sarebbe arrivato... Ceriscioli ha avuto l’appoggio del partito. Credo che dovrebbe essere più rispettoso. Per due motivi: uno prettamente politico e l’altro personale». «Quello politico: penso che stia sottovalutando le ragioni di un cambiamento voluto da Fano cinque anni fa e più che mai necessario. E ora ribadito. Il nostro successo è il successo di un buon governo. Io stesso pensavo di aver governato bene e il risultato attuale mi ha dimostrato che era vero. Poi l’aspetto personale. A fine elezioni ho ringraziato Valentini per il suo modo misurato di fare politica. E mi sono messo subito al lavoro con rispetto degli altri. Avevo detto da “oggi comincia una nuova era”. Questo episodio mi lascia esterrefatto. E’ una brutta pagina. Non mi aspettavo una simile caduta di stile da parte del sindaco di Pesaro, sindaco di un capoluogo di provincia e quindi anche mio capoluogo. Il suo riferimento ai corteggiamenti, suona come una battuta grezza, proprio da bar, con tutto il rispetto di chi frequenta i bar. Una battuta non degna di un sindaco. E il fatto che in questo atteggiamento mi abbini allo stile della città, credo che ne debba rispondere immediatamente, chiedendo scusa all’intera Fano. Sull’attacco alla mia persona ci posso passare sopra ma non sul riferimento alla città, che è di una pochezza e bassezza sorprendente. Spero che chiarisca e che si scusi, altrimenti è un preludio negativo alla collaborazione tra di noi. Rischia di alzare un bel gradino».
Qualcuno ipotizza che possa essere questo, in realtà, l’obiettivo nascosto dietro la battuta: rompere qualsiasi forma di sinergia, di collaborazione o di integrazione. Leggi ad esempio, “ospedali riuniti”... «Peggio per il Comune di Pesaro - ribatte subito Aguzzi - Che mi sembra molto più in difficoltà per la situazione socio-economica. Fano è in espansione, Pesaro sta segnando il passo. Su porto, terme, secondo casello è molto più indietro. Credo che la collaborazione serva più a Ceriscioli».
FRANCO ELISEI per Il Messaggero di Domenica 14 Giugno 2009

NON C'E' MOTIVO DI RITENERE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE DAL SINDACO DI PESARO A "IL MESSAGGERO" SIANO FALSE O FRUTTO DI INTERPRETAZIONI FANTASIOSE. UN SERIO E STIMATO PROFESSIONISTA COME FRANCO ELISEI, NON CADREBBE MAI VITTIMA DI UNA SIMILE PERICOLOSA INGENUITA'. E' TUTTO VERO: SORPRENDENTE, SCONCERTANTE ED UMILIANTE PER CHIUNQUE NON FOSSE ACCECATO DAL RANCORE E DALL'ODIO IDEOLOGICI, MA SOPRATTUTTO PER CHI SI SENTE CHIAMATO IN CAUSA. UN COMUNE FANESE COME IL SOTTOSCRITTO, AD ESEMPIO. SE QUESTO E' LO STILE DELLA PRASSI POLITICA CORRENTE - IN AMBITO LOCALE, MA NON SOLO - SAREBBE DAVVERO IL CASO DI OPPORLE UNA RADICALE RIFONDAZIONE. ENTRO QUESTO SCONSOLANTE PANORAMA SOCIO-POLITICO, NON INTRAVEDO ALL'ORIZZONTE ALCUNA RASSICURANTE PROSPETTIVA DI CAMBIAMENTO E LA CIRCOSTANZA MI IMPONE DI SOLIDARIZZARE SENZA CONDIZIONI PER IL MIO SINDACO. SI', IL MIO SINDACO, CHE L'ABBIA VOTATO O MENO. AFFERMAZIONI AL LIMITE DELLA CALUNNIA NON SONO DEGNE SOLTANTO DI CHI PORTA LA FASCIA TRICOLORE, MA ANCHE DI CHI, NON SCONFESSANDOLO, NE SOSTIENE FORMALMENTE L'AZIONE POLITICA. SE A QUALCUNO, QUESTE AFFERMAZIONEI SUONASSERO COME UN'ANACRONISTICA MANIFESTAZIONE DI VETERO-CAMPANILISMO, ALLORA NON SI SAREBBE RESO CONTO DELLA TRISTE CONDIZIONE PSICOLOGICA - MI AUGURO TEMPORANEA - CHE AVREBBE COLPITO IL PRIMO CITTADINO PESARESE IN UN MOMENTO DI STRESS POST-ELETTORALE.
QUANTO ALLA MIA PERSONALE POSIZIONE IN MATERIA DI GOVERNO LOCALE, RIMANDO CHI MI LEGGE ALLA LETTERA APERTA FATTA PERVENIRE, 10 GIORNI PRIMA DELL'EVENTO ELETTORALE, AI TRE PRINCIPALI CANDIDATI SINDACO DELLA CITTA' DI FANO.
Lorenzo Amaduzzi

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