martedì 16 giugno 2009

A Fratterosa, non a Fano nè a Pesaro.

Dal Corriere Adriarico di oggi:

Due regioni unite dalla cultura

Giornata importante per la realizzazione del distretto che ingloba 19 Comuni

Fratte Rosa
Dalle potenzialità ai fatti. Le terre tra le Marche e l’Umbria smettono di pensare in termini d’ipotesi e passano ai fatti. Oggi a Fabriano si riuniscono i 19 comuni a cavallo tra le province di Pesaro, Ancona e Perugia, tuttora divisi in quattro comunità montane, le regioni Marche ed Umbria,i Gal Montefeltro, Flaminia Cesano ed Esino, il Consorzio Grotte Frassassi-Genga, la Fondazione e la Cassa di Risparmio di Fabriano e quella di Perugia, le sede locali della Confindustria, della Confartigianato, della Cna, di Confcommercio, Federalberghi di Gubbio, tantissime associazioni culturali e la fondazione Aristide Merloni.


E’ un assemblea riservata agli associati che eleggeranno il triumvirato dei sindaci che guideranno la tavola operativo del distretto culturale dell’appennino umbro-marchgiano ed il regolamento interno. Un distretto da non confondere con la solita messa in rete di musei e monumenti, di abbazie e di monasteri poiché è intenzionato a pilotare sull’area il massimo dei finanziamenti nazionali ed europeo per creare un forte effetto moltiplicatore. Un’idea rotariana concepita e sviluppata dalla commissione turistica dei cinque club dell’area 2090, nel lontano gennaio 2005. Gente purtroppo consapevole già quattro anni fa che il sistema industriale e manifatturiero del comprensorio era a rischio. Ed ecco il piano per far nascere un nuovo distretto solo che questa volta la cultura è una scusa per provocare nuove occasioni imprenditoriali e fare un turismo nel suo senso più lato.

Quello di prossimità e di lungo raggio che mette in evidenza le peculiarità storiche, ambientale ma cerca a rinforzare l’identità della gente che abita queste terre, punta sull’ancestrale savoir-faire e ridà le lettere di nobiltà ad un artigianato bistrattato. Al centro di tutto una grossa operazione di marketing territoriale, perché i territori in fondo sono dei prodotti da posizionare sui mercati. Solo che qui le leggi sono più complesse e tantissimi parametri, difficile da controllare, influenzano sul giudizio finale di qualità. Come l’asfalto scadente, l’assenza di arredi urbani, le troppe porte chiuse dei musei, l’accoglienza sgarbata o conti salati… Perni del distretto, tre progetti sviluppati da Cività, nota società di consulenza romana che ha organizzato la mostra del Gentile l’anno scorso e quest’anno quella dedicata a Rafaello ad Urbino, su indicazioni della commissione rotariana. Le tematiche sono i luoghi dello spirito, le feste e le arti del fare (artigianato ed enogastronomia) e, opportunamente sviluppati, sono in grado di coinvolgere tutte le articolazioni sociali dell’area.
VERONIQUE ANGELETTI

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