domenica 21 giugno 2009

Chiosa dubbiosa.

Da Il Messaggero di oggi:

«Sette consiglieri provinciali fanesi, tre dei quali nell'esecutivo. Anche questo è frutto della "scossa politica" avviata con la nostra amministrazione nel 2004 e riconfermata due settimane fa». Un risvolto dell'analisi del voto sottolineato ieri dal sindaco Stefano Aguzzi, che si è pure detto soddisfatto per la nutrita presenza di fanesi nella giunta provinciale. Anche per il suo ex compagno di avventura ne La tua Fano ed ex assessore Davide Rossi, vicepresidente e assessore alla Cultura. «Le questioni personali non possono né devono intaccare il livello istituzionale -ha detto Aguzzi-. Credo che questo ruolo potrà portare solo vantaggi a Fano e mi auguro che Rossi lavori sempre per il bene della sua città, altrimenti ne risponderà di fronte ai cittadini». Ad argomentare l'esito del voto è stato anche il segretario LtF e neo-assessore al Bilancio Riccardo Severi, evidenziando che «le scelte compiute per l'esecutivo in Provincia mostrano la debolezza di fondo del centrosinistra, concentrato a soddisfare più i "pesi" politici che le esigenze del territorio. È lo stesso cliché degli ultimi cinque anni di opposizione a Fano, in cui il centrosinistra ha perso di vista il territorio». Severi ha ricordato come gli elettori abbiano premiato il lavoro di una lista civica che ha «portato avanti un modo nuovo di fare politica, basato sul confronto con la città: vorrei citare solo due battaglie fondamentali, quelle per il mantenimento pubblico dell'acqua e dell’Aset». «Un successo che ci ha dato grande responsabilità e un po' ci ha cambiato -osserva il neo-assessore alla Cultura Franco Mancinelli-, non più forza di cambiamento ed opinione, ma radicati nella città come espressione di una nuova cultura civica». Ma è innegabile che un plebiscito come quello raccolto da Uniti per Fano, in cui LtF è diventato il primo partito drenando voti dagli altri partiti alleati (in particolare Pdl e Lega nord), abbia creato alcuni problemi negli assetti. La Lega si è già chiamata fuori dalla maggioranza, una situazione che Aguzzi non sottovaluta, chiarendo però che «LtF non ha alcuna intenzione di fare l'ago della bilancia. Per i prossimi 5 anni, con reciproco rispetto, lavoreremo con la coalizione di centrodestra con cui ci siamo presentati agli elettori. Non c'è alcuna discussione». E intanto, in attesa del primo consiglio comunale di martedì, si profilano gli assetti del gruppo consiliare LtF: Oscardo Ferri è stato nominato capogruppo e tutti gli eletti sono stati chiamati a sottoscrivere un "codice etico".
OSVALDO SCATASSI

Questa chiosa chiede tempo, abbiate pazienza un momento. Una cosa la si può dire subito: il codice etico suona alquanto patetico. Se i fatti confermeranno l'andazzo - la lista è lunga (e pronta) - non potremo dire che non ce ne frega un cazzo.

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