venerdì 26 settembre 2014

Non ho fatto un selfie davanti la Saletta Nolfi.

Come non ricordare l'epoca in cui varcare quella porta, qui volgarmente ostruita da un deposito di cartoni per la cosiddetta raccolta differenziata, significava fare scorrere lo sguardo su serie di opere esposte alle pareti, mentre valeva il pretesto per incontrare i soliti noti? Il segno dei tempi orienta oggi la propria cura su consuetudini a più alto tasso alcoolico, magari con qualche puntina di polvere bianca a sostegno. Non sarà certo un'ex sagrestia a favorire il bisogno di vuoto che pare essersi impossessato, oltre ogni segnale di appartenenza anagrafica, dell'anonimo popolo degli smartphones. Nè, tantomeno, se ne cura di preservarne memoria e funzione chi dovrebbe, secondo missione, tutelarne stato ed uso istituzionali. 

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