venerdì 9 novembre 2007

Coordinamento Comitati (continua).

L'assessore Amagliani e la legge..."marziale".

Dopo aver subito, durante la seduta del Consiglio regionale del 23 ottobre,
i frizzi ed i lazzi dell'assessore Marco Amagliani, unico sostenitore, oltre
alla ditta investitrice, dell'inceneritore di biomasse di Schieppe di
Orciano, sottolineiamo la gravità delle affermazioni dell'assessore circa il
preteso svincolamento dell'ipotetico impianto da alcuni obblighi di legge.
Secondo l’assessore, infatti, l’impianto andrebbe comunque costruito,
nonostante che la pronuncia del Consiglio di Stato* del 9 ottobre u.s. abbia
recentemente confermato l'ordinanza del TAR Marche, rifiutando la sospensiva
del decreto di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica operato dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza di Ancona.
Quest'ultima circostanza è stata taciuta dall'assessore, che ha pure omesso
di riferire al Consiglio Regionale che il Dirigente della P.F. Valutazioni e
Autorizzazioni Ambientali, il 31 agosto u.s., ha notificato anche il
preavviso di diniego della nuova autorizzazione paesaggistica nel frattempo
richiesta.
Ora, a dire dell'assessore, si applicherebbero le esenzioni dal PPAR Marche
- Piano Paesaggistico Ambientale Regionale previste all'Art. 60 delle
relative norme di attuazione, e l'impianto sarebbe di "pubblica utilità,
indifferibile e urgente" a norma dell'art. 12 del D.L.vo 387/2003, per cui,
sempre A SUO DIRE, sarebbe esentato dal rispetto dei vincoli imposti dal
piano paesaggistico!!!
La Regione ha fatto la legge...e Amagliani pretenderebbe di aver trovato
"l'inganno", dimenticando che proprio l'art. 12 del D.L.gs. 387/03 invocato
impone che gli impianti, anche quando dovessero effettivamente produrre
energia rinnovabile, "sono soggetti ad una autorizzazione unica, rilasciata
dalla regione o altro soggetto istituzionale delegato dalla regione, nel
rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell'ambiente, di
tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico" (Art. 12 co. 3).
E tanto senza considerare la TOTALE mancanza di coerenza politica
dell'assessore, che, a prescindere dalla carenza dei presupposti di legge,
vorrebbe paragonare ad un'opera pubblica un'installazione gestita da un
privato e non accettata dalle amministrazioni e dalla collettività locali! A
favore di chi si schiera Amagliani? Forse di quelle aziende che investono
nella privatizzazione dei servizi pubblici, quali energia elettrica, gas,
acqua? Ma non ha fatto il suo partito campagne proprio per il mantenimento
del controllo pubblico contro la svendita della gestione dei servizi
primari?
Circa 288 milioni di euro in 12 anni, è quanto percepirebbe Wafer zoo S.r.l.
in certificati verdi, i contributi pubblici prelevati dalle nostre bollette
Enel!
Il territorio, non accetta di subire i danni di questo balletto illegale, nè
è disposto a tollerare lo spreco di tali risorse, rinunciando allo sviluppo
delle vere energie rinnovabili!
Pensiamo ad una politica di incentivazione del fotovoltaico, del solare
termico, dell'eolico, del biogas e della utilizzazione ragionata delle
biomasse mediante procedimenti di fermentazione anaerobica, criteri del
tutto estranei al signor Amagliani e alla ditta Wafer zoo S.r.l.,
rispettivamente... promoter e investor dell'inceneritore di biomasse
Schieppe di Orciano!
Di recente il Dott. Nicola Chinaglia, a nome della ditta Wafer zoo S.r.l.,
ha diramato un comunicato, a suo dire "chiarificatore", nel quale afferma
che nessun privato sarebbe disponibile a sostenere un impianto fotovoltaico
della stessa potenza di quello proposto a Schieppe: per produrre la stessa
potenza sarebbe necessaria infatti (e qui sbandiera il dato credendo che
qualcuno s'impressioni) una superficie equivalente a quella di cento campi
di calcio.
Eppure 20 megawatt elettrici sono facilmente producibili utilizzando a
pannelli fotovoltaici la superficie di copertura dei capannoni di una
qualsiasi zona artigianale e industriale. **
Ciò potrebbe consentire il controllo pubblico sulla produzione di energia
elettrica, e nessuna emissione gassosa: si tratterebbe della semplice
microdiffusione del fotovoltaico tramite l'utilizzo di superfici
inutilizzate.
Caro signor Chinaglia, è vero che i campi di calcio sono sempre al centro
dell'attenzione in Italia, ma non sia retorico e non accusi di fare
disinformazione chi ha opinioni diverse dalle sue.
I cittadini sono stanchi di essere presi tra incudine e martello: da un lato
gli aumenti delle tariffe e le multiservizi in mano al business
finanziario,*** dall'altro i danni ambientali prodotti da impianti, come la
sua "caldaia" (cioè un inceneritore a biomasse sui cui DATI DA PROGETTO di
emissioni gassose si è già abbondantemente informato) ...incentivati coi
soldi pubblici!
Pensiamo all'ultima lettera che gli utenti Megas si sono visti recapitare a
casa con la bolletta: ci si annuncia che Megas si è fusa col Gruppo Hera,
"nell'ottica di offrire maggiori servizi", e si comunica che tramite Hera
potremo acquistare energia elettrica. Ma quale? Quella prodotta con gli
inceneritori di rifiuti Hera di Bologna, Forlì, Ravenna, Coriano di Rimini,
Ferrara, Modena? Siamo consapevoli che ci si vuole anche costringere ad
essere conniventi, come utenti, con l'incenerimento dei rifiuti e cdr,
tutt'ora incentivato a scaptio delle vere energie pulite **** e fortemente
dannoso per la salute delle popolazioni.

7 ottobre 2007

Coordinamento dei Comitati di difesa delle valli del Metauro, Cesano e
Candigliano.
http://www.comitatinrete.it

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* Consiglio di Stato, 9 ottobre 2007, "Ritenuto che non sussistono i
presupposti per l’accoglimento dell’appello cautelare non
emergendo estremi di danno nella sfera dell'appellante tali da giustificare
la compromissione del sito tutelato nelle more della decisione nel merito
della controversia", il Consiglio conferma la legittimità della decisione
della Soprintendenza che ha negato l'autorizzazione paesaggistica
all'appellante (Waferzoo).

** L'ing.Chinaglia, nella sua nota del 19 ottobre rivolta al Coordinamento
dei Comitati, mostra di non aver letto i nostri comunicati sui cip6 o
certificati "verdi" (rispetto
alla normativa vigente sugli incentivi ad inceneritori ci eravamo espressi
diffusamente nel nostro comunicato del 20 aprile scorso, e la Rete nazionale
rifiuti zero, della quale facciamo parte si è incontrata in proposito con la
Commissione ambiente al Senato proprio il 31 ottobre, non crediamo quindi di
essere...male informati!). Sempre nella sua nota afferma che per produrre 60
MW termici in alternativa alla "sua" centrale una ditta dovrebbe installare
una superficie a fotovoltaico di oltre cento campi di calcio. E con ciò?
Per produrre un Kw col fotovoltaico si impiegano al massimo 10 metri
quadri, per produrre 20mila Kw, cioè 20 MW elettrici (corrispondenti
ai "suoi" 60 MW termici, MA senza dispersione di calore) occorre una
superficie di 200mila metri quadri. Considerando che un capannone
artigianale ha mediamente un tetto di 2000 metri quadri, basterebbe che 100
imprese installassero una copertura fotovoltaica (ma anche scuole, palazzi,
ecc) per produrre energia pulita per 30 anni e senza emissioni gassose.

***Vedi l'articolo dell'ing. G.V.Marchi "Quanto vale oggi Aspes?" sul sito
http://www.comitatinrete.it

****Dalla tabella incentivi cip6 prodotta da GSE-Fise-Federambiente,
aggiornata al marzo 2006: alla voce "biomasse e rifiuti" si indicano
incentivi
pubblici per un totale di 1.135.911.334 euro, alla voce "fotovoltaico"
si riscontrano incentivi pubblici per...40.3470 euro

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