Compromettere definitivamente il ripristino della tratta ferroviaria Fano-Urbino attraverso la modifica strutturale del percorso in pista ciclabile, significa compiere un'azione politica miope e senza Visione alcuna sulle prospettive di valorizzazione turistica e culturale - si pensi al corso parallelo della storica Statale Flaminia, per fare un solo esempio - di un territorio così denso di risorse archeo-paesaggistiche che soltanto un idiota potrebbe decidere di disfarsene per far posto alle suggestioni di una rozza ideologia ecosostenibile. Cioè incapace, giacchè priva delle più elementari dotazioni culturali, di immaginare lo sviluppo del nostro territorio in termini di opportunità. Che non significa rinuciare alla costruzione di un percorso ciclabile, bensì di coniugarlo con la riedizione aggiornata di un mezzo di trasporto collettivo. Va da sè che la questione non è riducibile a questa semplice e polemica proposizione.
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