domenica 6 gennaio 2008

Coming soon.

di OSVALDO SCATASSI

FANO - Cena nella sala degli spettacoli, l'opposizione chiede il conto all'Amministrazione fanese e alla Fondazione Teatro (Ft). Lievita di giorno in giorno la polemica sull'uso del teatro per l'iniziativa del Leo Club, che ha organizzato una raccolta di fondi a favore della biblioteca Federiciana. Critiche dall'ex assessore comunale alla Cultura, Davide Rossi, che rimprovera al sindaco Stefano Aguzzi, al vice presidente di Ft Paolo Bonetti e soprattutto all'attuale assessore alle Politiche giovanili, Mirco Carloni, di avere avallato "uno sgradevole precedente, trattando il teatro alla stregua di un ristorante". Proprio Rossi, quando era ancora in carica, aprì le porte del teatro al gemellaggio con il Carnevale. "Parliamo però - afferma l'ex assessore - di un'iniziativa del tutto diversa. Anche noi avevamo pensato di organizzare il rinfresco in platea, ma l'idea è stata esclusa per una questione di buon gusto e di sicurezza. Si trattò, comunque, di uno spuntino frugale nel foyer, subito dopo un'opera musicale e non di una cena con ballo nella sala degli spettacoli, come propone il Leo Club. Il teatro non è un luogo sacro, ma utilizzarlo così mi sembra assurdo. Da adesso in poi tutti potranno chiedere di cenare e ballare a teatro, a quel punto sarà antipatico dire di no e soprattutto spiegare in base a quali criteri si accettino alcuni e si rifiutino altri". Come assessore alla Cultura, Rossi era anche vice presidente di Ft: "Mi ricordo che approvammo un regolamento sull'uso del teatro e per iniziative simili a quelle di sabato 19 i privati sono tenuti a pagare l'affitto. A questo punto vorrei sapere: chi paga l'affitto, il Leo Club oppure le Politiche giovanili? I soldi per una serata privata sono privati o pubblici? Per concludere, mi unisco all'appello del Bartolagi. I giovani del Leo Club rinuncino al teatro e organizzino la cena in un luogo più adeguato, come un ristorante, altrimenti rischiano la figura di chi si nasconde dietro a una nobile finalità solo per esibire il proprio stato sociale". Ai Repubblicani europei piace "che i giovani si interessino alla biblioteca, ma è curioso che per farlo si debba organizzare un cenone nella platea dello storico teatro della Fortuna". La nota ricorda, inoltre, che l'indispensabile impianto antincendio della Federiciana "non è ancora stato finanziato dall'Amministrazione". La difesa del Leo Club ("l'iniziativa è strumentalizzata sotto l'aspetto politico") è quindi giudicato "una foglia di fico per coprire un privilegio riservato a pochi: cenare sulla platea di un teatro storico, con il rischio di vedere volare, come già accaduto altrove, piadine, salsicce ed erba sui commensali, a maggior gloria della cultura e dell'arte".

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