giovedì 20 agosto 2009

Una notte di Cultura e passa la paura.

Da il Corriere Adriatico del 18 Agosto
Non è affatto convinto della validità della proposta, fatta con una mozione sottoscritta alla unanimità dai componenti della sesta commissione consiliare sulla istituzione della Notte delle Arti, l’assessore alla Cultura Franco Mancinelli, il quale ha dichiarato pubblicamente le sue perplessità evidenziando una serie di obiezioni. La commissione Cultura, composta dai rappresentanti della maggioranza: Francesco Cavalieri del Pdl, da Francesco Milesi della lista civica La Tua Fano e da Christian Marinelli dei Socialisti per Fano e dagli esponenti della opposizione Oretta Ciancamerla e Renato Claudio Minardi del Partito Democratico, avevano suggerito l’idea, considerato il successo ottenuto dalla Notte Bianca e dalla Notte dei Gladiatori, di concentrare in un unico evento diverse iniziative di carattere culturale, denominato “La Notte delle Arti”. L’intento era quello di proporre un qualcosa meno effimero delle iniziative di puro divertimento. Ma per l’assessore Franco Mancinella la cultura è un’altra cosa. “Non credo - ha dichiarato - che la cultura si possa “bruciare” in una sola notte, così come avviene per altri tipi di eventi più portati al divertimento. Le due cose a mio avviso devono essere tenute separate. Certo, può essere utile prevedere l’apertura dei musei o altre iniziative simili durante manifestazioni come la Notte Bianca, ma esclusivamente a scopo promozionale. Non mi sembra molto culturale fare le 6 di mattina rimpallando da una parte all’altra della città”. Del resto se si parla di promozione, viene già organizzata puntualmente e con successo, l’iniziativa che periodicamente invita il pubblico a visitare il nostro museo civico e la pinacoteca del palazzo malatestiano, nelle ore serali, con iniziative d’attrazione, quali concerti, buffet o manifestazioni folcloristiche. Iniziative che incidono in maniera profonda sono invece quelle che sono frutto di un attento studio, come la mostra sul farsetto di Pandoilfo III Malatesti che ha avuto il merito di riaccendere l’interesse su questo illustre personaggio, il cui corpo riposa ancora nella chiesa di San Francesco, che ha svolto un ruolo di primo piano nelle vicende delle Signorie italiane a cavallo tra il XIV e XV secolo.


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Un evento come quello proposto dalla Commissione Cultura all'unanimità - meraviglia la rassegnazione che ha ammorbato il ruolo dell'opposizione in questa città - oltre che voler mimare il "successo" di analoghe manifestazioni da sballo, denuncia una visione esclusivamente ludica della cultura, quando questa non è altro che la più alta manifestazione di civiltà di un popolo ed esige, per essere vitale e creativa, attenzione costante ed obiettivi chiari. Evidentemente, pur di bilanciare le istanze pervenute da alcuni ambienti cittadini, ci si è inventati la Notte delle Arti, come se la notte in sè ed una notte in particolare bastassero a promuovere i prodotti dell'ingegno. Caro Assessore Mancinelli, bene hai fatto a manifestare le tue riserve ed a dichiarare il tuo dissenso rispetto a un'dea miope, semplicemente contraria alle buone intenzioni che pure dichiara. E, siccome questa non vuol essere una presa di posizione élitaria, mi permetto di suggerirti l'idea di adottare un piano che abbia come cuore un progetto strategico di promozione dell'immagine della citta. Fin qui siamo sul vago, ma se, ad esempio, l'Assessorato alla Cultura, magari di concerto con quelli all'Urbanistica ed al Turismo, bandisse uno o più concorsi di idee - rivolti ad architetti, artisti, ed urbanisti - con lo scopo di recuperare al degrado aree come il Pincio, via Nolfi e Piazza Amiani, scaturirebbero materiali (grafici, fotografici, video, multimediali) sufficienti a coprire un palinsesto espositivo di un anno intero. Lascia che mi soffermi brevemente su quest'ultimo sito. Sono dell'opinione che, una volta entrata in funzione la MEMO, tutta l'area che circonda l'edificio debba essere destinata a verde pubblico, rimossi e collocati altrove, gli esercizi commerciali lì presenti (bar, ristorante, edicola, il castagnaro d'inverno). Potrà sembrare un'opinione radicale, ma sfido chiunque di buon senso ad affermare il contrario.
Lorenzo Amaduzzi

1 commento:

Fernanda Marotti ha detto...

Concordo pienamente sul progetto strategico di valorizzazione della città, sopratutto di quella costituita dalle memorie romane, così numerose e visibili nel raggio di poche centinaia di metri.
Ho sempre pensato ad una passeggiata immaginaria che le unisca: un percorso light, guidato soltanto da un efficace sistema di comunicazione (segnaletica verticale e orizzontale, illuminazione che sottilinei l'itinerario, guide cartacee ben distribuite).
Imamgino un turista che entra dall'arco d'Augusto e, seguendo diverse tipologie di segnali (sobri, naturalmente..), scopre il cardo e il decumano, il giro sulle mura o i mosaici nascosti sotto un cristallo..
In breve immagino la città romana che si racconta e si mostra lungo un percorso multimediale guidato e sempre disponibile..giorno dopo giorno, d'estate e d'inverno, con le luci delle stagioni che la trasforamno, all'alba e al tramonto così da essere apprezzata da tutti.
La bellezza di Fano merita di essere celebrata ogni giorno: è uno dei motivi per cui, da 18 anni, sono ancora molto felice di vivere qui.