In un Paese fortemente gerontocratico ed a crescita demografica tendente allo zero, lo slogan largo ai giovani potrebbe suonare come opzione politica necessaria, ultimativa e, addirittura risolutiva di ogni guasto od usura prodotti dalla storia recente, in economia come in molti altri settori. Basti pensare al successo che il termine "cambiamento" ha assunto nelle stanze del neo-potere. Di fatto, però, la categoria ancora più penalizzata dall'interminabile stagnazione è proprio quella delle generazioni che oggi tentano di affacciarsi al mondo del lavoro. La faccenda è drammaticamente seria. Dunque. Anche nella svogliata Fano, il fenomeno si vede ad occhio nudo e manifesta tutta la propria natura conflittuale e rivendicativa nelle recenti ed ancora irrisolte polemiche intorno alla gestione della Rocca Malatestiana. L'amena arena del Monumento è diventata terreno di scontro ideologico-generazionale per causa di gravi e colpevoli inadempienze gestionali pregresse. Tanto è vero che tre anni orsono fu commesso il plateale abuso di concederla in gestione per via diretta - a fronte dell'obbligo di manutenzione - all'Associazione Culturale Work in Progress. La cronaca di questi giorni, tutta concentrata sulla distribuzione illegale di birra a gogo nel chiosco abusivo eretto dentro le mura, mette in luce - finalmente, dico io - la vera natura della questione: le aree monumentali della città sono bene e patrimonio della comunità tutta e non sono assolutamente frazionabili per classi di età. L'Assessorato competente - Cultura e Turismo - dovrebbe saper farsi carico in prima persona della gestione dell'area, concedendone l'uso gratuito ed a tempo determinato, previa selezione, ad ogni Progetto Culturale venga avanzato, calendarizzandone lo svolgimento nell'arco di tutto l'anno.
Nessun commento:
Posta un commento