mercoledì 25 giugno 2014

Passatempi e amenità.

C'è una sorta di consenso trasversalmente diffuso - da destra e da manca, insomma - sullo stile di gestione della Rocca Malatestiana da parte del collettivo Work in Progress. Evidentemente abitare in modalità ludica quello spazio monumentale corrisponde alle aspettative della più parte dei cittadini alla ricerca di ameni passatempi serali che, è notorio, quando non costano nulla attraggono chiunque. A prescindere, dunque. Fin qui, nulla di eccentrico, trasgressivo od illegittimo, ma serve riaffermare con ostinata energia che i luoghi pubblici, ancor più se monumentali, non sono in alcun modo assimilabili ad un bene immobiliare qualunque. Dunque, nessuno può rivendicarne l'utilizzo a titolo personale, anche se in nome collettivo. Tant'è che l'attuale crisi gestionale insorge nel momento in cui diventa improcrastinabile la soluzione dei problemi di messa a norma e sicurezza dell'intero complesso. Come pure, quando a mezzo stampa compare la malcelata rivendicazione di altri gruppi giovanili. La questione può appare tanto complessa quanto, invece, è semplice la soluzione: siano l'Assessore alla Cultura ed il suo staff, oltre a governare la gestione ordinaria (apertura e chiusura alle visite turistiche estive), a produrre ciò che compete loro: concepire un palinsesto di iniziative culturali che corrisponda il più possibile ad una Visione senza confini di discipline, di orizzonti tematici e di pertinenza geografica delle espressioni d'Arte contemporanea.
Di certo la città dovrà occuparsi di garantire  a tutti i giovani, organizzati o meno, gli spazi per esercitare la propria creatività che, proprio nella Rocca Malatestiana, nel Bastione Sangallo o nell'area Pincio potrebbe trovare occasione di preziosa e prestigiosa espressione.
Un esempio? Eccolo:http://www.benvenutiacorte.it/

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