Da: f.palazzi_arduini@comitatinrete.it Oggetto: tiviroli e lo spauracchio Data: 05 novembre 2008 15:36:13 GMT+01:00 tg 3 regione marche, ieri, 4 novembre, ore 19.30, servizio sull'estensione della raccolta porta a porta al centro storico di pesaro.
dopo aver fatto ascoltare le dichiarazioni di un tecnico di marche multiservizi che segnali alcuni disagi per gli utenti, e un anziano utente che lamenta possibili costi a carico dei condomìni, viene intervistato l'amministratore delegato di marche multiservizi, mauro tiviroli, che, alla domanda se è vero che i costi per gli utenti aumenteranno, annuisce alludendo all'ipotesi che la raccolta porta a porta produca, testualmente, "un incremento dei costi".
non so voi, ma io non la bevo. non la bevo perché, come ogni cittadino in grado di leggere, posso sapere che la Tariffa di igiene ambientale si giova invece moltissimo della raccolta porta a porta, in quanto il materiale selezionato e raccolto produce esso stesso reddito per l'azienda (materiale riciclabile con più agio, grazie alla selezione, compost ricavabile dall'umido, meno costi di discarica ecc.), e che molti comuni in italia segnalano che, dopo l'ottimizzazione della raccolta porta a porta, le tariffe sono al massimo uguali se non inferiori a quelle prima praticate. in primo luogo alla tarsu, che tassa la metratura degli immobili e non la reale produzione di rifiuti, in secondo luogo alla tia applicata senza porta a porta!
c'è inoltre da dire che i cittadini più agevolati sono proprio i pensionati, che hanno più tempo per ottenere le riduzioni che di solito il porta a porta prevede per chi ricicla "meglio". si tratterà quindi di valutare l'impatto e l'equità sociale di un sistema che, a fronte di un grande vantaggio per il recupero dei materiali e per tutta la collettività, favorisce chi ha più tempo... ma come dare torto all'unica utente intervistata che si rivela soddifstatta del porta a porta pesarese, e che dichiara ai microfoni del tg3 che con un pò di attenzione tutti possono fare una buona porta a porta?
non stupiscono invece le dichiarazioni, non documentate, del signor tiviroli il quale, a fronte della buona volontà degli amministratori comunali e dei cittadini, paventa aumenti delle tariffe. e pensare che proprio grazie alla negligenza delle mutliservizi che molti cittadini italiani dovranno pagare soldi in più come penale per il mancato raggiungimento della soglia di raccolta differenziata prevista per legge!
tanti comuni italiani che già praticano la porta a porta possono smentire il signor tiviroli. certo, leggendo sul sito di aspes multiservizi le riflessioni aziendali sull'uso dei rifiuti, che vengono presentati anche come potenziale fonte energetica, si capisce che la raccolta porta a porta, grande nemica dell'incenerimento dei rifiuti e grande amica della salute dei citttadini, purtroppo non piace ad alcuni!
un augurio all'assessora gambini ed ai cittadini pesaresi, ...non fatevi remare contro.
francesca palazzi arduini
coordinamento dei comitati valli del metauro, cesano e candigliano
http://www.comitatinrete.it
sulla tariffa, allego le rilfessioni virtuose di un comune preso proprio a caso, gorizia:
Come si contengono gli aumenti della Tia?
Innanzitutto evitando le forme di smaltimento più costose, cioè incenerimento e discarica, e sostenendo al massimo la raccolta differenziata.
E poi ottimizzando il servizio di raccolta domiciliare per alleggerire i costi gestionali: la frequenza degli asporti, ad esempio, è una voce molto pesante.
Si comprende facilmente che l’impostazione data alla gestione dei rifiuti è decisiva per determinare la parte variabile della tariffa: l’impennata dei costi, purtroppo fisiologicamente in crescita insieme alla quantità di rifiuti prodotti, può essere trattenuta se non addirittura pilotata nella direzione di un vero e proprio risparmio qualora si adottino forme di asporto e smaltimento economicamente convenienti. L’obiettivo, di conseguenza, non può che essere quello di ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati, aumentare le frazioni recuperabili attraverso la raccolta differenziata, migliorare il servizio con la collaborazione degli utenti.
Torniamo al meccanismo della Tia.
* Il calcolo per le utenze domestiche.
Gli importi calcolati per le utenze domestiche (le famiglie) si basano tanto sul numero di metri quadrati di superficie occupata quanto sul numero di persone che compongono il nucleo familiare.
Perciò, a parità di superficie, la tariffa è maggiore se in una casa abitino quattro persone piuttosto che due (mentre con la Tarsu l’importo sarebbe stato uguale).
*
Il calcolo per le utenze non domestiche
Per le utenze non domestiche (imprese) la valutazione del numero di metri quadri di superficie occupata si combina con la capacità di produrre rifiuti in relazione al tipo di attività svolta (i parametri sono stabiliti dalla legge).
Nella determinazione degli importi entrano poi in gioco molti altri dettagli, come le variazioni nella composizione del nucleo familiare, l’assenza dei residenti per periodi prolungati, il contemporaneo svolgersi nella casa d’abitazione di un’attività professionale, la variazione dell’attività imprenditoriale. Le variazioni tariffarie sono conteggiate a conguaglio nella Tia dell’anno successivo.
Gli incentivi riducono la parte variabile della Tia individuale.
Gli incentivi si ottengono in diversi modi:
* conferimento della raccolta differenziata alle isolette ecologiche.
* Compostaggio domestico del rifiuto organico
* Recupero degli imballaggi da parte delle utenze non domestiche.
Poi ci sono gli incentivi: ovvero quegli sconti che vanno a modificare la parte variabile delle tariffe individuali e che sono attribuiti agli utenti che conferiscano personalmente le proprie raccolte differenziate (carta e cartone, plastica, lattine, vetro) alle isolette ecologiche.
La parola incentivo dovrebbe fugare i dubbi che ancora restano sul fatto che l’impiego delle isolette ecologiche non è mai stato un obbligo per i cittadini, ma era ed è una possibilità offerta agli utenti:
un premio per chi effettui una raccolta differenziata di qualità (nel senso di preventivamente separata), alleggerendo gli oneri della raccolta a carico del servizio. Gli sconti sono resi possibili grazie: - alle entrate derivanti dal contributo che il Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, riconosce sulla raccolta differenziata; ai risparmi derivati dal mancato smaltimento.
Analoghi sconti sono attribuiti anche alle utenze non domestiche che effettuino il recupero degli imballaggi.
Ulteriori riduzioni sono previste per le utenze domestiche che effettuino il compostaggio domestico e non si servano dell’asporto domiciliare dell’umido, ed anche per coloro che continuino a conferire il rifiuto umido ma pratichino il compostaggio per gli scarti verdi dei giardini.
Incentivi e riduzioni non possono superare il 60 per cento della variabile della Tia individuale. Ci preme sottolineare che le iniziative per le quali è riconosciuto un incentivo producono effetti positivi non solo nel portafoglio dei cittadini “diligenti”: come si diceva sopra, l’aumento della raccolta differenziata, infatti, fa diminuire le quantità del cosiddetto “secco residuo” e quindi riduce i costi generali dello smaltimento. A vantaggio di tutti!
Qual è il massimo dello sconto ottenibile?
Tra incentivi e riduzioni, gli importi della bolletta della singola utenza domestica possono essere abbattuti fino al 60 per cento della parte variabile.
Ricordate:
Una buona raccolta differenziata effettuata da tutta la città va a ridurre i costi generali e quindi incide positivamente per tutti sulla parte variabile della Tia