FANO – Acquisto dell’ex caserma Paolini, il consiglio comunale ha stanziato 200.000 euro per capitalizzare la società di trasformazione urbana Fano Risorse. Una decisione precauzionale, hanno spiegato l’assessore Mirco Carloni e il sindaco Stefano Aguzzi: una disponibilità da utilizzare quando arriverà il momento di acquisire l’area demaniale in viale Gramsci. Il provvedimento è stato contestato dall’opposizione che ha votato contro. Il succo delle critiche è che, in assenza di un progetto economico-finanziario, «promesso da Carloni alcuni mesi fa», la giunta «non può pretendere il via libera a una spesa al buio». L’assessore è stato diffidato dal presentare, in futuro, decisioni a scatola chiusa e a sua volta ha annunciato che, a tempo debito, dimostrerà l’infondatezza degli appunti al suo operato. In particolare, l’opposizione ha spinto su un concetto: la ‘pericolosità’ dell’operazione ex Paolini, così com’è stata congegnata finora. «Il Comune si indebiterà per 60 milioni di euro – spiegava Renato Claudio Minardi – e tutto per trasferire gli uffici del Comune dall’attuale sede all’ex caserma. Il peso delle consulenze, poi, sembra molto accentuato: adesso, atti alla mano, posso confermare che sono previsti 50.000 euro di compenso sia per William Santorelli sia per la società Siloc. Ne riconosce 8.000 a testa il Comune, il resto lo pagherà la Stu Fano Risorse». Fatto politico significativo, si è astenuta la capogruppo del Pdl, Francesca Falcioni. «Sono dispiaciuto per il comportamento del centrosinistra che ha votato contro dopo aver ripetuto per mesi che la caserma sarebbe stata da acquistare –ha detto ieri mattina il sindaco Stefano Aguzzi-. L’unico coerente è stato Carlo De Marchi, di Bene Comune». Dal canto suo, a proposito della Paolini, l’assessore Mirco Carloni ha ribadito la volontà di «avere pronti gli atti necessari all’acquisto entro la fine del mese di dicembre, periodo entro il quale si dovrà esprimere anche il consiglio comunale». Dalla caserma Paolini all’assessore Marco Paolini, che l’altro ieri sera non ha nascosto il disagio per le critiche ricevute dalla sua stessa maggioranza, quando ha presentato il progetto della nuova piscina alla Trave. Voto all’unanimità, ma molti mal di pancia per la nuova struttura: vasca da 25 metri, tribuna da 300-350 spettatori, acqua gym e attività di contorno. Qualcuno si aspettava un progetto più innovativo. Altri una più qualificante piscina olimpionica da 50 metri. Altri ancora temono l’incompiuta. Molti, infine, sono perplessi sulla scelta del luogo, servito da strade piccole e contorte, che spesso s’intasano di traffico.
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