sabato 6 ottobre 2007

Lettera aperta al Sindaco di Fano.

Caro Sindaco, il 28 Agosto scorso, incontrandoLa casualmente in via Castracane, Le chiesi un incontro, da comune cittadino. Lei andava di fretta e mi disse che non ci saremmo potuti vedere prima di Ottobre. Le replicai - poco convinto, per la verità - che avrei festeggiato il mio compleanno nel Suo ufficio. Subito dopo mi recai negli Uffici della Sua Segreteria per formalizzare la mia richiesta e, guarda il caso, l'appuntamento mi fu assegnato proprio per quel giorno! Ora, approssimandosi la data in questione, il quadro di riferimento dei temi che avrei voluto discutere con Lei sono frattanto mutati di attualità. Anche perchè ne ho da subito elaborato, utilizzando lo spazio virtuale di un blog (http://forumfortunae.blogspot.com), ampiezza e merito, compatibilmente con vincoli degli strumenti di editing disponibili on-line. Capirà, dunque, che nell'incontro faccia-a-faccia non avremmo che da ripercorrere insieme, a ritroso nel tempo, lo sviluppo degli argomenti qui descritti, secondo la sequenza temporale del blog medesimo. Visto che Lei è pressato da innumerevoli e cogenti impegni, suggerirei di rimandare, se non addirittura annullare, l'appuntamento programmato. Tuttavia, se La incuriosisse conoscere le opinioni del cittadino che - lo ammetto a denti stretti - contribuì col poprio voto alla Sua elezione a Sindaco, La invito a scorrere le pagine di "diario" memorizzate nell'indirizzo web sopra citato. Non Vi troverà particolari benevolenze, ma una serie di osservazioni - diciamo così - su quelle che, a mio parere, possono essere definite le "mappe del dis-gusto urbano", ovviamente riferite alla nostra città. Trattandosi di un'iniziativa individuale di tipo spontaneo e non programmata, soffre dell'assenza di una prospettiva progettuale e lo sviluppo degli argomenti, nonchè il clima che essa esprime è ancora troppo casuale. Avendo, però, sperimentato la straordinaria flessibilità ed efficacia di questo medium, nell'immediato vorrei poterne perfezionare linea editoriale e stile, sia pure in assenza di una specifica esperienza professionale. In altre parole: l'attenzione critica del blog proseguirà con regolarità quotidiana, coma fatto finora. Pur ringraziandoLa per la disponibilità, lasci che sia io a liberarLa dal tempo che avrebbe voluto dedicarmi. Non mancherò, comunque, di esprimere compiacimento verso l'impegno, quando la Giunta da Lei guidata lo dimostrasse, di risolvere i problemi reali della cittadinanza, che sono quelli di sempre: salute, benessere e sicurezza. Ma percepisco un vizio di fondo, una specie di missione non dichiarata. Cioè, quella che, a mio parere, è l'illusione che il Progresso della Comunità debba necessariamente fare leva sull'irruzione atroce del macchinico nelle pieghe di un territorio fragile e geograficamente compresso come il nostro. Le prove di questa linea ci sono state date già da prima che la Sua Giunta s'insediasse, ma le ha fatte proprie con maggiore energia, purtroppo. Penso, fra tutte, alle gare di moto d'acqua o fuoristrada in quel lembo di territorio fanese denominato Lido. Infrastrutture nodali, come porto ed aeroporto, possono certamente essere volano di sviluppo, ma quale tipo di sviluppo si vuole? A che prezzo e per favorire chi? Questi gli interrogativi che affliggono la mente di chi davvero ha a cuore il destino della propria città e dei propri figli. Questo Le dovevo, finora. Con molta cordialità ed un sincero augurio di buon lavoro.

Lorenzo Amaduzzi


P.S.: Non sarà forse il Suo caso - La capirei benissimo - ma se volesse replicare a queste righe, qui - sul blog - anche il Suo auterevole intervento sarebbe benvenuto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi accodo... cittadina da sempre, anche se vivo Fano per pochi giorni l'anno, ho sempre pensato che la città avesse ancora una dimensione umana, dove il Primo Cittadino, sebbene svolga un lavoro impegnativo, trovasse ancora il tempo di ascoltare i cittadini con idee...
A volte denunciare una o più situazioni di degrado è indice di amore per il territorio...

... forse mi sbagliavo... forse no...