mercoledì 31 dicembre 2008
lunedì 29 dicembre 2008
Tieni dritto ancora per un pò.
Crisi mondiale?? Mettiamoci sopra una lastra di cemento (o di asfalto).
Invece del panettone o dei regali di Babbo Natale, quest?anno, sotto l'albero di Piazza XX settembre, gli amministratori del comune di Fano hanno voluto portare in dono l?annuncio che la pista di cemento (o di asfalto) dell'aeroporto si farà e si farà non più con risorse locali ma con l'intervento nientemeno di un?'llustre apparato statale, l'ENAC: l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile.
La prima considerazione che non possiamo esimerci dal fare è che la ragionevolezza (che neanche diversi studi più o meno pilotati sono riusciti a smentire) porta a concludere che un investimento del genere è assolutamente inutile ed antieconomico! Il perché, in tempi di crisi assoluta, si possa pensare di sprecare risorse pubbliche (sia locali che nazionali) spendendo soldi per infrastrutture superflue e che porterebbero scarsissime ricadute tranne che per alcuni, che sono poi la lobby dell'aeroporto). Sarebbe molto meglio risolvere altri problemi prioritari a Fano (es. viabilità, protezioni per ciclisti e pedoni ecc) oppure dedicare più risorse per problemi di carattere generale (es. detassazione più estese dei redditi più bassi e da lavoro dipendente, rifinanziamenti più elevati per strumenti di welfare: assistenza per anziani, Cassa integrazione per chi perde il lavoro ecc). La seconda considerazione è che nessun intervento può partire senza un'analisi di impatto ambientale, e qui si dovrebbe entrare nell'analisi sui pericoli alla sicurezza degli abitanti che comporterebbe lo sviluppo e l'ampliamento di un impianto aeroportuale ormai inserito all'interno della città di Fano e non più ai margini. Senza un?attenta valutazione di questo fattore è impensabile che si possa procedere, come annunciato, a far partire i lavori già dal 2009(cosa normalmente inconsueta in Italia per le opere di pubblica utilità, ma forse più consueta per le opere inutili) a meno che non si voglia, ancora una volta, ignorare le ricadute sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini. La terza considerazione da fare è sulla spesa annunciata per la realizzazione dell'asfaltatura della pista (si parla di almeno tre milioni di euro in tre anni solo per la pista): questi importi confermano i nostri dubbi sull'inattendibilità dei preventivi prefigurati in passato dalle lobby locali, queste hanno sempre annunciato un fabbisogno molto inferiore per la realizzazione dell?opera; ora che i soldi li metterebbe qualcun altro emerge qualche tassello di verità in più. Ma dell?impatto ambientale, sui costi indiretti per la comunità silenzio completo: la realizzazione di una pista di 1.300 metri di lunghezza per 30 metri di larghezza (con uno sbancamento tra un metro e ed un metro e mezzo di profondità nel terreno da sostituire con materiali più compatti) significherebbe centinaia di migliaia di tonnellate di materiale da trasportare!!!
La quarta considerazione è collegata alla natura dell?Ente che dovrebbe
sostenere l'investimento: il decreto legislativo 25/7/1997 n. 250, istitutivo dell'ENAC, che accorpava funzioni di enti poi soppressi, prevede funzioni per questo ente principalmente di controllo (regolamentazione tecnica, attività ispettiva sanzionatoria e di certificazione ecc), di coordinamento e di rapporti con altri enti nazionali ed internazionali, controllo dei parametri di qualità del servizio aeroportuale e del trasporto aereo, controllo e valutazione dei Piani Regolatori aeroportuali, programmi di intervento e dei piani d'investimento. Quindi l'autorità che dovrebbe vigilare e controllare dovrebbe diventare essa stessa controllata in quanto realizzatrice di un'opera aeroportuale!!! Tutto è possibile in un'Italia dove lo spreco delle risorse pubbliche è la normalità, dove il conflitto di poteri e di interessi è elevato a sistema di governo, non ci si stupisce più di nulla. Tutto è possibile ? in un'Italia dove il business ?vola? con aeroporti inutili e compagnie aeree che decollano solo grazie alle risorse pubbliche cioè con le tasse pagate da noi cittadini. Ben magra sarà la soddisfazione della comunità fanese di essere la futura protagonista di servizi televisivi da parte di Reporter (che allo spreco negli aeroporti ha già dedicato diverse puntate) o dell'intervento del Gabibbo.
Invece del panettone o dei regali di Babbo Natale, quest?anno, sotto l'albero di Piazza XX settembre, gli amministratori del comune di Fano hanno voluto portare in dono l?annuncio che la pista di cemento (o di asfalto) dell'aeroporto si farà e si farà non più con risorse locali ma con l'intervento nientemeno di un?'llustre apparato statale, l'ENAC: l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile.
La prima considerazione che non possiamo esimerci dal fare è che la ragionevolezza (che neanche diversi studi più o meno pilotati sono riusciti a smentire) porta a concludere che un investimento del genere è assolutamente inutile ed antieconomico! Il perché, in tempi di crisi assoluta, si possa pensare di sprecare risorse pubbliche (sia locali che nazionali) spendendo soldi per infrastrutture superflue e che porterebbero scarsissime ricadute tranne che per alcuni, che sono poi la lobby dell'aeroporto). Sarebbe molto meglio risolvere altri problemi prioritari a Fano (es. viabilità, protezioni per ciclisti e pedoni ecc) oppure dedicare più risorse per problemi di carattere generale (es. detassazione più estese dei redditi più bassi e da lavoro dipendente, rifinanziamenti più elevati per strumenti di welfare: assistenza per anziani, Cassa integrazione per chi perde il lavoro ecc). La seconda considerazione è che nessun intervento può partire senza un'analisi di impatto ambientale, e qui si dovrebbe entrare nell'analisi sui pericoli alla sicurezza degli abitanti che comporterebbe lo sviluppo e l'ampliamento di un impianto aeroportuale ormai inserito all'interno della città di Fano e non più ai margini. Senza un?attenta valutazione di questo fattore è impensabile che si possa procedere, come annunciato, a far partire i lavori già dal 2009(cosa normalmente inconsueta in Italia per le opere di pubblica utilità, ma forse più consueta per le opere inutili) a meno che non si voglia, ancora una volta, ignorare le ricadute sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini. La terza considerazione da fare è sulla spesa annunciata per la realizzazione dell'asfaltatura della pista (si parla di almeno tre milioni di euro in tre anni solo per la pista): questi importi confermano i nostri dubbi sull'inattendibilità dei preventivi prefigurati in passato dalle lobby locali, queste hanno sempre annunciato un fabbisogno molto inferiore per la realizzazione dell?opera; ora che i soldi li metterebbe qualcun altro emerge qualche tassello di verità in più. Ma dell?impatto ambientale, sui costi indiretti per la comunità silenzio completo: la realizzazione di una pista di 1.300 metri di lunghezza per 30 metri di larghezza (con uno sbancamento tra un metro e ed un metro e mezzo di profondità nel terreno da sostituire con materiali più compatti) significherebbe centinaia di migliaia di tonnellate di materiale da trasportare!!!
La quarta considerazione è collegata alla natura dell?Ente che dovrebbe
sostenere l'investimento: il decreto legislativo 25/7/1997 n. 250, istitutivo dell'ENAC, che accorpava funzioni di enti poi soppressi, prevede funzioni per questo ente principalmente di controllo (regolamentazione tecnica, attività ispettiva sanzionatoria e di certificazione ecc), di coordinamento e di rapporti con altri enti nazionali ed internazionali, controllo dei parametri di qualità del servizio aeroportuale e del trasporto aereo, controllo e valutazione dei Piani Regolatori aeroportuali, programmi di intervento e dei piani d'investimento. Quindi l'autorità che dovrebbe vigilare e controllare dovrebbe diventare essa stessa controllata in quanto realizzatrice di un'opera aeroportuale!!! Tutto è possibile in un'Italia dove lo spreco delle risorse pubbliche è la normalità, dove il conflitto di poteri e di interessi è elevato a sistema di governo, non ci si stupisce più di nulla. Tutto è possibile ? in un'Italia dove il business ?vola? con aeroporti inutili e compagnie aeree che decollano solo grazie alle risorse pubbliche cioè con le tasse pagate da noi cittadini. Ben magra sarà la soddisfazione della comunità fanese di essere la futura protagonista di servizi televisivi da parte di Reporter (che allo spreco negli aeroporti ha già dedicato diverse puntate) o dell'intervento del Gabibbo.
Circolo Culturale Napoleone Papini
FANO
sabato 27 dicembre 2008
venerdì 26 dicembre 2008
giovedì 25 dicembre 2008
mercoledì 24 dicembre 2008
martedì 23 dicembre 2008
lunedì 22 dicembre 2008
domenica 21 dicembre 2008
sabato 20 dicembre 2008
venerdì 19 dicembre 2008
giovedì 18 dicembre 2008
martedì 16 dicembre 2008
lunedì 15 dicembre 2008
sabato 13 dicembre 2008
giovedì 11 dicembre 2008
mercoledì 10 dicembre 2008
martedì 9 dicembre 2008
lunedì 8 dicembre 2008
domenica 7 dicembre 2008
Al Bar del Porto, entri dritto ed esci storto.
venerdì 5 dicembre 2008
giovedì 4 dicembre 2008
mercoledì 3 dicembre 2008
Proposta di legge regionale sui rifiuti: le parole per NON dirlo.
"Il rapporto tra legalità e linguaggio può essere analizzato da due punti di vista. Il modo con cui sono formulate le regole e il modo in cui sono descritti i comportamenti illegali. Se le regole sono enunciate in forma chiara e comprensibile sarà facile per tutti comprenderne la portata e quindi rispettarle... Le leggi ingiuste sono scritte con un linguaggio volutamente poco chiaro"
Gilberto Ganassi, magistrato, Direzione Distrettuale Antimafia Procura di Cagliari, novembre 2008.
La proposta di legge n. 269 presentata dalla Giunta Regionale delle Marche il 1° ottobre 2008 si sviluppa su due linee che non danno alcuna garanzia ai cittadini circa la fattiva promozione di una gestione dei rifiuti tramite modelli non nocivi ed economicamente vantaggiosi per tutti.
La prima linea è quella di stabilire l'obbligatorietà per tutti i comuni di consorziarsi e assegnare le funzioni ad Autorità di ambito costituite a livello provinciale per organizzare la raccolta dei rifiuti; la Giunta, tramite una svolta burocratica che va verso l'accorpamento, vorrebbe cioè far credere di poter dare "slancio alle politiche di gestione dei rifiuti" e che le attuali difficoltà siano state create dalla "frammentazione delle gestioni" (Marco Amagliani, 10.10.2008).
La Regione Marche ha una raccolta differenziata scarsa. Alcuni piccoli comuni marchigiani hanno iniziato il Porta a porta, i dati sui comuni ricicloni di quest'anno segnalano solo 11 comuni oltre il 40% di raccolta differenziata e l'applicazione del Porta a porta nel 18% dei comuni marchigiani; mancano impianti di compostaggio e imprese dedicate al recupero dei materiali che possano supportare un veloce passaggio ad un Porta a porta spinto ed una raccolta differenziata OLTRE il 50%. La sola in grado di evitare l'emergenza di nuove discariche.
Ciò nonostante, nella legge non sono specificati obiettivi prioritari di raccolta Porta a porta e di riciclo. L’individuazione degli ATO a misura di territorio provinciale è stata basata sui confini amministrativi delle province e non sull’esigenza di ottimizzare la progettazione e la gestione di un efficiente sistema di raccolta, riuso, riciclo e recupero della materia prima seconda. L’effetto, evidente - come si vedrà - alla luce delle competenze attribuite dall’art. 3, è conferire alle province ampia libertà nell’assecondare gli appetiti della multiservizi di turno, anche mediante realizzazione di impianti di incenerimento. L’unico riferimento alle buone pratiche nella gestione dei rifiuti è contenuto nell’art. 1, che richiama pedissequamente, quali finalità della legge, la gerarchia stabilita dalla disciplina europea.
La seconda linea della proposta di legge, che può spiegare il movente della prima, è quella di rimettere nelle mani delle province la possibilità di autorizzare, tra l’altro, gli inceneritori di rifiuti, forma deprecabile e nociva di smaltimento che viene citata nella proposta di legge come non prioritaria.... ma accettabile (Vedi articolo 1, comma c).
All'articolo 10 della proposta viene infatti attribuita alle province la competenza nel rilascio dell’autorizzazione unica per gli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti; l'art. 3 assegna alle province la competenza al rilascio dell’autorizzazione unica di cui all’art. 12 del decreto legislativo 387/2003, che annovera la parte biodegradabile dei rifiuti quale combustibile per produrre energia da “fonte rinnovabile”; all'art. 10 si stabilisce che le province stesse possono avviare una procedura PRELIMINARE per la decisione della localizzazione di impianti di smaltimento e recupero. Ecco spiegato il vero motivo di una legge che altrimenti sarebbe inutile, in quanto ordinaria riproposizione di norme vigenti!
Se finora gli amministratori regionali si sono fregiati dell’attuale normativa regionale che, a loro dire, non avrebbe consentito l’incenerimento dei rifiuti ed il cosiddetto recupero energetico (Salvo l’incenerimento delle biomasse tanto sostenuto dalla Giunta), ora, senza dichiarare apertamente le nefaste intenzioni, vogliono disciplinarne l'autorizzazione facilitandone la costruzione!!! Altro che Pear, qui si tratta di libro degli oracoli!
Di fronte ai 300mila euro che l'assessore Amagliani sostiene questa legge farà risparmiare con le nuove ATO, quali affari da milioni di euro, a scapito della salute dei cittadini e del territorio, si cerca di consentire?
Come cittadini non resteremo certo a guardare e saremo parte attiva sin dalla VAS – Valutazione Ambientale Strategica necessaria per la formazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti.
3 dicembre 2008
Coordinamento dei Comitati di difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano
Gilberto Ganassi, magistrato, Direzione Distrettuale Antimafia Procura di Cagliari, novembre 2008.
La proposta di legge n. 269 presentata dalla Giunta Regionale delle Marche il 1° ottobre 2008 si sviluppa su due linee che non danno alcuna garanzia ai cittadini circa la fattiva promozione di una gestione dei rifiuti tramite modelli non nocivi ed economicamente vantaggiosi per tutti.
La prima linea è quella di stabilire l'obbligatorietà per tutti i comuni di consorziarsi e assegnare le funzioni ad Autorità di ambito costituite a livello provinciale per organizzare la raccolta dei rifiuti; la Giunta, tramite una svolta burocratica che va verso l'accorpamento, vorrebbe cioè far credere di poter dare "slancio alle politiche di gestione dei rifiuti" e che le attuali difficoltà siano state create dalla "frammentazione delle gestioni" (Marco Amagliani, 10.10.2008).
La Regione Marche ha una raccolta differenziata scarsa. Alcuni piccoli comuni marchigiani hanno iniziato il Porta a porta, i dati sui comuni ricicloni di quest'anno segnalano solo 11 comuni oltre il 40% di raccolta differenziata e l'applicazione del Porta a porta nel 18% dei comuni marchigiani; mancano impianti di compostaggio e imprese dedicate al recupero dei materiali che possano supportare un veloce passaggio ad un Porta a porta spinto ed una raccolta differenziata OLTRE il 50%. La sola in grado di evitare l'emergenza di nuove discariche.
Ciò nonostante, nella legge non sono specificati obiettivi prioritari di raccolta Porta a porta e di riciclo. L’individuazione degli ATO a misura di territorio provinciale è stata basata sui confini amministrativi delle province e non sull’esigenza di ottimizzare la progettazione e la gestione di un efficiente sistema di raccolta, riuso, riciclo e recupero della materia prima seconda. L’effetto, evidente - come si vedrà - alla luce delle competenze attribuite dall’art. 3, è conferire alle province ampia libertà nell’assecondare gli appetiti della multiservizi di turno, anche mediante realizzazione di impianti di incenerimento. L’unico riferimento alle buone pratiche nella gestione dei rifiuti è contenuto nell’art. 1, che richiama pedissequamente, quali finalità della legge, la gerarchia stabilita dalla disciplina europea.
La seconda linea della proposta di legge, che può spiegare il movente della prima, è quella di rimettere nelle mani delle province la possibilità di autorizzare, tra l’altro, gli inceneritori di rifiuti, forma deprecabile e nociva di smaltimento che viene citata nella proposta di legge come non prioritaria.... ma accettabile (Vedi articolo 1, comma c).
All'articolo 10 della proposta viene infatti attribuita alle province la competenza nel rilascio dell’autorizzazione unica per gli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti; l'art. 3 assegna alle province la competenza al rilascio dell’autorizzazione unica di cui all’art. 12 del decreto legislativo 387/2003, che annovera la parte biodegradabile dei rifiuti quale combustibile per produrre energia da “fonte rinnovabile”; all'art. 10 si stabilisce che le province stesse possono avviare una procedura PRELIMINARE per la decisione della localizzazione di impianti di smaltimento e recupero. Ecco spiegato il vero motivo di una legge che altrimenti sarebbe inutile, in quanto ordinaria riproposizione di norme vigenti!
Se finora gli amministratori regionali si sono fregiati dell’attuale normativa regionale che, a loro dire, non avrebbe consentito l’incenerimento dei rifiuti ed il cosiddetto recupero energetico (Salvo l’incenerimento delle biomasse tanto sostenuto dalla Giunta), ora, senza dichiarare apertamente le nefaste intenzioni, vogliono disciplinarne l'autorizzazione facilitandone la costruzione!!! Altro che Pear, qui si tratta di libro degli oracoli!
Di fronte ai 300mila euro che l'assessore Amagliani sostiene questa legge farà risparmiare con le nuove ATO, quali affari da milioni di euro, a scapito della salute dei cittadini e del territorio, si cerca di consentire?
Come cittadini non resteremo certo a guardare e saremo parte attiva sin dalla VAS – Valutazione Ambientale Strategica necessaria per la formazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti.
3 dicembre 2008
Coordinamento dei Comitati di difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano
martedì 2 dicembre 2008
Da Il Messaggero di Martedì 2 Dicembre.
FANO - La campagna elettorale delle Comunali 2009 inizia, di fatto, oggi. La prima giornata davvero densa di iniziative e confronti politici segnala un'opposizione che spinge al massimo la pressione sul governo della città. Così densa, la giornata odierna, che in serata ci sarà addirittura l'ingorgo. Apre le danze Italia dei Valori. Stamani annuncia altre "importanti novità" sul nuovo piano regolatore e l'impressione è che non siano buone per l'attuale maggioranza fanese, il centrodestra.
Ne parlerà il coordinatore comunale del partito, Davide Rossi, che già altre volte è stato tranciante sulle scelte attuate dal piano Aguzzi-Falcioni, fino a definirlo "formato famiglia". Con Rossi, all'incontro, il coordinatore regionale Gianfranco Borghesi e il dirigente fanese Piergiorgio Bonazelli. Resta in tema di Prg anche l'iniziativa “Strada chiusa”, che il Pd dedica stasera, alle 21 nella scuola dell'infanzia in piazza Unità d'Italia, al secondo tratto dell'interquartieri.
Un tema, dunque, a cavallo tra urbanistica e opere pubbliche. Fin dall'inizio della vicenda, quando l'attuale giunta decise di eliminare dal secondo tratto la bretella fino alla statale Adriatica, l'opposizione contestò che il taglio avrebbe prodotto un "notevole aumento di traffico nelle zone Poderino, Trave e Paleotta". Sono previsti interventi di Gianluca Ruscitti, Sauro Berluti, Renato Claudio Minardi e Federico Valentini, candidato sindaco del centrosinistra: «Continuo a sostenere che sono ancora di là dal venire le strade e le rotatorie promesse dalla Società Autostrade insieme con la terza corsia A14. Mancano i progetti esecutivi e le risorse finanziarie».
La giunta comunale sostiene infatti che le opere accessorie alla terza corsia A14 sono una soluzione più rapida e più economica al problema del traffico di quanto non lo sia l'interquartieri. «Il tracciato finale dell'interquartieri - prosegue Valentini - è stato spostato più a monte proprio da questa Amministrazione: l'aumento dei costi rispetto al precedente progetto è dunque riconducibile a una sua precisa strategia e non ad altro».
L'impressione è che, chiuso l'accordo politico con Idv, il centrosinistra abbia iniziato a marciare spedito verso l'inizio simbolico della campagna elettorale, in programma domenica 14 dicembre, quando Valentini sarà presentato alla città.
Sempre stasera, in contemporanea con “Strada chiusa”, l'assemblea pubblica indetta nella sala civica, a Fano in via Nolfi, dalla presidente della I circoscrizione Vincenzina Turiani, sempre critica verso l'inciviltà dilagante in centro storico e nelle zone mare: parcheggio selvaggio, noncuranza delle Ztl, eccessi del fine settimana, degrado degli spazi pubblici. Denunciata la mancanza di adeguate contromisure.
di OSVALDO SCATASSI
Ne parlerà il coordinatore comunale del partito, Davide Rossi, che già altre volte è stato tranciante sulle scelte attuate dal piano Aguzzi-Falcioni, fino a definirlo "formato famiglia". Con Rossi, all'incontro, il coordinatore regionale Gianfranco Borghesi e il dirigente fanese Piergiorgio Bonazelli. Resta in tema di Prg anche l'iniziativa “Strada chiusa”, che il Pd dedica stasera, alle 21 nella scuola dell'infanzia in piazza Unità d'Italia, al secondo tratto dell'interquartieri.
Un tema, dunque, a cavallo tra urbanistica e opere pubbliche. Fin dall'inizio della vicenda, quando l'attuale giunta decise di eliminare dal secondo tratto la bretella fino alla statale Adriatica, l'opposizione contestò che il taglio avrebbe prodotto un "notevole aumento di traffico nelle zone Poderino, Trave e Paleotta". Sono previsti interventi di Gianluca Ruscitti, Sauro Berluti, Renato Claudio Minardi e Federico Valentini, candidato sindaco del centrosinistra: «Continuo a sostenere che sono ancora di là dal venire le strade e le rotatorie promesse dalla Società Autostrade insieme con la terza corsia A14. Mancano i progetti esecutivi e le risorse finanziarie».
La giunta comunale sostiene infatti che le opere accessorie alla terza corsia A14 sono una soluzione più rapida e più economica al problema del traffico di quanto non lo sia l'interquartieri. «Il tracciato finale dell'interquartieri - prosegue Valentini - è stato spostato più a monte proprio da questa Amministrazione: l'aumento dei costi rispetto al precedente progetto è dunque riconducibile a una sua precisa strategia e non ad altro».
L'impressione è che, chiuso l'accordo politico con Idv, il centrosinistra abbia iniziato a marciare spedito verso l'inizio simbolico della campagna elettorale, in programma domenica 14 dicembre, quando Valentini sarà presentato alla città.
Sempre stasera, in contemporanea con “Strada chiusa”, l'assemblea pubblica indetta nella sala civica, a Fano in via Nolfi, dalla presidente della I circoscrizione Vincenzina Turiani, sempre critica verso l'inciviltà dilagante in centro storico e nelle zone mare: parcheggio selvaggio, noncuranza delle Ztl, eccessi del fine settimana, degrado degli spazi pubblici. Denunciata la mancanza di adeguate contromisure.
di OSVALDO SCATASSI
lunedì 1 dicembre 2008
domenica 30 novembre 2008
Da Il Messaggero di Domenica 30 Novembre.
FANO"Approvare il Prg entro fine 'anno per dare risposte concrete alla città e al suo sviluppo". È l'appello che il direttivo della Lista Aguzzi-LtF, con il segretario Riccardo Severi e i componenti Giuliano Marino, Mauro Nicusanti, Franco Mancinelli, Giacomo Mattioli e Marinella Fenzi, ha rivolto ieri al sindaco e al consiglio comunale, soprassedendo ai "tagli rozzi e senza logica" apportati dalla Provincia "solo per creare ostacoli". Dopo l'approvazione in consiglio, "partirà una serie di varianti per reintrodurre con piani particolareggiati quei tagli operati dalla Provincia" promettono. In primis B5 (ampliamento per le case coloniche), strutture ricettive turistiche -settore che rappresenta il 15% dell'economia locale-, l'area di sosta per camper prevista nell'ex-pista dei go-kart. "Il Prg elaborato da questa amministrazione rappresenta una clamorosa sconfitta politica per tutto il centrosinistra, dal Pd a Sd fino ai Verdi, capace soltanto -evidenza Severi- di criticare senza costrutto. Una sconfitta per coloro che hanno tentato di avversarlo con ricorsi al Tar e alla magistratura e una disfatta anche per il candidato sindaco centrosinistra Federico Valentini che, anziché pensare agli interessi della città, ha perorato in Provincia la possibilità di non approvarlo". Per cambiare le cose "serve concretezza" osserva Severi. "Ai 400 lavoratori dei cantieri navali che rischiano il licenziamento -dice- non servono né osservatori né laboratori, ma strategie per contrastare la crisi come nuove aree artigianali e progetti di riqualificazione urbana. Ecco perché chiediamo anche all'opposizione un segno di responsabilità per votare il prg entro l'anno". Ma gli strascichi sui tagli al Prg, secondo LtF, si faranno sentire anche in vista della prossima tornata elettorale. "Volente o nolente -dice Mancinelli- con queste correzioni la Provincia ha continuato a difendere gli interessi dei grandi costruttori, in linea con il Prg Carnaroli-Franchini revocato nel 2004. A questo punto sarà difficile che la Provincia riesca a mantenere credibilità su principi come la difesa del territorio e interessi non collegati a gruppi di potere".
O.S.
O.S.
sabato 29 novembre 2008
Da Il Messaggero di Sabato 29 Novembre.
FANO – Acquisto dell’ex caserma Paolini, il consiglio comunale ha stanziato 200.000 euro per capitalizzare la società di trasformazione urbana Fano Risorse. Una decisione precauzionale, hanno spiegato l’assessore Mirco Carloni e il sindaco Stefano Aguzzi: una disponibilità da utilizzare quando arriverà il momento di acquisire l’area demaniale in viale Gramsci. Il provvedimento è stato contestato dall’opposizione che ha votato contro. Il succo delle critiche è che, in assenza di un progetto economico-finanziario, «promesso da Carloni alcuni mesi fa», la giunta «non può pretendere il via libera a una spesa al buio». L’assessore è stato diffidato dal presentare, in futuro, decisioni a scatola chiusa e a sua volta ha annunciato che, a tempo debito, dimostrerà l’infondatezza degli appunti al suo operato. In particolare, l’opposizione ha spinto su un concetto: la ‘pericolosità’ dell’operazione ex Paolini, così com’è stata congegnata finora. «Il Comune si indebiterà per 60 milioni di euro – spiegava Renato Claudio Minardi – e tutto per trasferire gli uffici del Comune dall’attuale sede all’ex caserma. Il peso delle consulenze, poi, sembra molto accentuato: adesso, atti alla mano, posso confermare che sono previsti 50.000 euro di compenso sia per William Santorelli sia per la società Siloc. Ne riconosce 8.000 a testa il Comune, il resto lo pagherà la Stu Fano Risorse». Fatto politico significativo, si è astenuta la capogruppo del Pdl, Francesca Falcioni. «Sono dispiaciuto per il comportamento del centrosinistra che ha votato contro dopo aver ripetuto per mesi che la caserma sarebbe stata da acquistare –ha detto ieri mattina il sindaco Stefano Aguzzi-. L’unico coerente è stato Carlo De Marchi, di Bene Comune». Dal canto suo, a proposito della Paolini, l’assessore Mirco Carloni ha ribadito la volontà di «avere pronti gli atti necessari all’acquisto entro la fine del mese di dicembre, periodo entro il quale si dovrà esprimere anche il consiglio comunale». Dalla caserma Paolini all’assessore Marco Paolini, che l’altro ieri sera non ha nascosto il disagio per le critiche ricevute dalla sua stessa maggioranza, quando ha presentato il progetto della nuova piscina alla Trave. Voto all’unanimità, ma molti mal di pancia per la nuova struttura: vasca da 25 metri, tribuna da 300-350 spettatori, acqua gym e attività di contorno. Qualcuno si aspettava un progetto più innovativo. Altri una più qualificante piscina olimpionica da 50 metri. Altri ancora temono l’incompiuta. Molti, infine, sono perplessi sulla scelta del luogo, servito da strade piccole e contorte, che spesso s’intasano di traffico.
venerdì 28 novembre 2008
Da Il Messaggero di Venerdì 28 Novembre.
FANO - Forza Nuova su Fano Tv, lunedì primo dicembre alle 21. La conferenza sulla crisi economica si farà negli studi dell'emittente fanese e da lì sarà trasmessa in differita per cinque volte. L'iniziativa era stata sfrattata l'altro ieri dalla sua sede originaria, l'istituto 'Battisti', per questioni di sicurezza sollevate dal preside Giuseppe Franchini, mentre già infuriavano le critiche. Ora Forza Nuova contesta quella decisione, presa a poco più di 24 ore dall'inizio della conferenza. "C'è da domandarsi come studenti e genitori possano stare tranquilli nel frequentare l'istituto commerciale Battisti, una struttura che, secondo il preside, di giorno appare stabile ma di sera potrebbe essere pericolante". Mai, però, Franchini ha parlato di edificio pericolante. "Viste le recenti situazioni determinatesi nelle scuole come nel caso di Rivoli - ha scritto il preside al movimento di ultra-destra - ho ritenuto di sospendere in via precautelare le iniziative programmate in tempo non scolastico destinate a un pubblico esterno non quantificabile, non potendo disporre di sufficiente personale a garantire la sorveglianza, il controllo interno e le norme di sicurezza". "Il regolamento sull'utilizzo dell'aula magna per fini extrascolastici - aggiunge il dirigente scolastico - è in vigore dal 2003 ed è piuttosto generico. Pur rendendomi conto che l'aula svolge più una funzione di contenitore al servizio della città che un ruolo prettamente scolastico, mi sono ripromesso di portare in consiglio d'istituto la proposta di fissare nuove regole più precise". "Ogni qualvolta si parla di banche - sostiene Fn - puntualmente si trovano degli escamotage per impedire a cittadini e risparmiatori di conoscere la realtà dei fatti". La decisione di revocare la disponibilità dell'aula magna è considerata "assurda, pretestuosa e incoerente", mentre "le sinistre predicano valori democratici ma nei fatti vorrebbero censurare le opinioni dei loro avversari".
Ieri mattina, davanti alle scuole fanesi, il centrosinistra ha distribuito un migliaio di volantini, in cui si ricorda che alcuni esponenti locali di Fn sono indagati per "atti di teppismo politico" e si invitano i fanesi a non dare corda al movimento di estrema destra.
Ieri mattina, davanti alle scuole fanesi, il centrosinistra ha distribuito un migliaio di volantini, in cui si ricorda che alcuni esponenti locali di Fn sono indagati per "atti di teppismo politico" e si invitano i fanesi a non dare corda al movimento di estrema destra.
giovedì 27 novembre 2008
Da Il Messaggero di Giovedì 27 Novembre.
FANO - L'ultimo tratto della pista ciclabile Fano-Pesaro, da Gimarra a Fosso Sejore, è stato appaltato dalla Provincia a un'impresa abruzzese, la Edilgroup, che si è impegnata a realizzare l'opera per poco meno di 986.000 euro. L'apertura delle buste è iniziata ieri mattina e si è protratta fino al primo pomeriggio. All'ente pesarese è infatti arrivata la bellezza di 94 offerte, mentre i tre precedenti appalti avevano interessato 50, al massimo 60 imprese. Il momento molto difficile nel settore delle costruzioni si nota anche da questi segnali.
Ma ieri pomeriggio è stato assegnata anche un'altra opera collegata alla pista ciclabile: il sottopassaggio ferroviario in viale Trieste, a Pesaro. Lo realizzerà l'impresa Edra di Senigallia per 270.000 euro circa. «I lavori inizieranno entro l'anno», assicura l'assessore provinciale Giuseppe Lucarini e del resto la scadenza è vincolante, altrimenti sarebbero persi i contributi della Regione. Gli interventi appena appaltati completeranno la pista ciclabile e quindi l'assessore può dichiararsi «molto contento».
«Ho ereditato il progetto - prosegue - dal mio predecessore Mirco Ricci, il presidente Palmiro Ucchielli l'ha sempre caldeggiato con forza e io stesso l'ho seguito con molto interesse, ritenendolo molto significativo dal punto di vista simbolico. La pista ciclabile è una delle opere più importanti, a livello nazionale, della cosiddetta mobilità dolce, anche per il rapporto con le concessioni balneari, il turismo e il tempo libero». Un possibile sviluppo futuro potrebbe essere la sua «prosecuzione lungo le vallate del Metauro e del Foglia».
In totale la ciclabile Fano-Pesaro costerà 4 milioni di euro, finanziata dalla Regione, dai due Comuni e dalla Provincia, che ha assunto la regia complessiva dell'opera su aspetti finanziari, progettuali ed esecutivi. Coordinava l'ufficio tecnico dell'ente pesarese, che ora dirigerà i lavori. Il tratto Gimarra - Fosso Sejore è lungo 3 chilometri e mezzo e presenta una difficoltà tecnica piuttosto seria: una porzione di statale Adriatica nella zona Baia del Re dovrà essere spostata verso monte. Allo stato attuale, infatti, lo spazio disponibile è insufficiente alla pista ciclabile. Il traffico non potrà essere bloccato durante i lavori, per ovvii motivi, e quindi si prevedono disagi.
Negli ultimi quattro anni la pista ciclabile ha subito un rallentamento proprio dal suo secondo tratto fanese e il comitato Ciclope è stato tra coloro che hanno sollecitato il Comune a fare la propria parte, organizzando affollate pedalate di protesta. Ce ne sarà una a Fano anche il 20 dicembre, ma questa volta per ampliare la Ztl in centro storico e renderla permanente, per chiedere una vigilanza più assidua e la riduzione dei permessi.
OSVALDO SCATASSI
Ma ieri pomeriggio è stato assegnata anche un'altra opera collegata alla pista ciclabile: il sottopassaggio ferroviario in viale Trieste, a Pesaro. Lo realizzerà l'impresa Edra di Senigallia per 270.000 euro circa. «I lavori inizieranno entro l'anno», assicura l'assessore provinciale Giuseppe Lucarini e del resto la scadenza è vincolante, altrimenti sarebbero persi i contributi della Regione. Gli interventi appena appaltati completeranno la pista ciclabile e quindi l'assessore può dichiararsi «molto contento».
«Ho ereditato il progetto - prosegue - dal mio predecessore Mirco Ricci, il presidente Palmiro Ucchielli l'ha sempre caldeggiato con forza e io stesso l'ho seguito con molto interesse, ritenendolo molto significativo dal punto di vista simbolico. La pista ciclabile è una delle opere più importanti, a livello nazionale, della cosiddetta mobilità dolce, anche per il rapporto con le concessioni balneari, il turismo e il tempo libero». Un possibile sviluppo futuro potrebbe essere la sua «prosecuzione lungo le vallate del Metauro e del Foglia».
In totale la ciclabile Fano-Pesaro costerà 4 milioni di euro, finanziata dalla Regione, dai due Comuni e dalla Provincia, che ha assunto la regia complessiva dell'opera su aspetti finanziari, progettuali ed esecutivi. Coordinava l'ufficio tecnico dell'ente pesarese, che ora dirigerà i lavori. Il tratto Gimarra - Fosso Sejore è lungo 3 chilometri e mezzo e presenta una difficoltà tecnica piuttosto seria: una porzione di statale Adriatica nella zona Baia del Re dovrà essere spostata verso monte. Allo stato attuale, infatti, lo spazio disponibile è insufficiente alla pista ciclabile. Il traffico non potrà essere bloccato durante i lavori, per ovvii motivi, e quindi si prevedono disagi.
Negli ultimi quattro anni la pista ciclabile ha subito un rallentamento proprio dal suo secondo tratto fanese e il comitato Ciclope è stato tra coloro che hanno sollecitato il Comune a fare la propria parte, organizzando affollate pedalate di protesta. Ce ne sarà una a Fano anche il 20 dicembre, ma questa volta per ampliare la Ztl in centro storico e renderla permanente, per chiedere una vigilanza più assidua e la riduzione dei permessi.
OSVALDO SCATASSI
mercoledì 26 novembre 2008
Da Il Messaggero di Mercoledì 26 Novembre.
FANO.Il nuovo piano regolatore è "un'occasione persa per Fano e segna la sostanziale sconfitta politica dell'Amministrazione comunale". Claudio Mari e Lara Ricciatti, entrambi di Sinistra Democratica, ritengono che "la coppia Aguzzi-Falcioni abbia dato alla città l'impronta di una cementificazione disorganizzata". Il Prg "guarda al passato più che al futuro, perché ricalca come impostazione il piano vigente, elaborato oltre vent'anni fa".
Da scelte urbanistiche di questo tipo "deriva un modello incerto, incoerente, contraddittorio e soprattutto sovradimensionato: per questa ragione la Provincia ha tagliato oltre 60 comparti per circa 150.000 metri quadrati di superficie edilizia". "Eccessiva - incalzano Mari e Ricciatti - la previsione di incremento demografico del 15 per cento nei prossimi dieci anni, addirittura abnorme quella per le aree commerciali-direzionali (più 230 per cento) e per le strutture turistico alberghiere (più 190 per cento). Velleitario il tentativo di trattenere la popolazione nelle zone rurali, obiettivo peraltro condivisibile, con una previsione generalizzata".
I due dirigenti di Sd si riferiscono, nell'ultimo caso, alle cosiddette B5, una misura "priva di qualsiasi fondamento urbanistico". "Nell'insieme - concludono - un lavoro approssimativo e non accurato, tanto che si resta allibiti a leggere, nella relazione della Provincia, che 'il testo normativo in molti punti fa riferimento a disposizioni legislative superate o non tiene conto di quelle entrate in vigore'. In un certo senso la cartina di tornasole è la zona ex zuccherificio. Al posto di servizi e abitazioni, sorgeranno capannoni".
O.S.
Da scelte urbanistiche di questo tipo "deriva un modello incerto, incoerente, contraddittorio e soprattutto sovradimensionato: per questa ragione la Provincia ha tagliato oltre 60 comparti per circa 150.000 metri quadrati di superficie edilizia". "Eccessiva - incalzano Mari e Ricciatti - la previsione di incremento demografico del 15 per cento nei prossimi dieci anni, addirittura abnorme quella per le aree commerciali-direzionali (più 230 per cento) e per le strutture turistico alberghiere (più 190 per cento). Velleitario il tentativo di trattenere la popolazione nelle zone rurali, obiettivo peraltro condivisibile, con una previsione generalizzata".
I due dirigenti di Sd si riferiscono, nell'ultimo caso, alle cosiddette B5, una misura "priva di qualsiasi fondamento urbanistico". "Nell'insieme - concludono - un lavoro approssimativo e non accurato, tanto che si resta allibiti a leggere, nella relazione della Provincia, che 'il testo normativo in molti punti fa riferimento a disposizioni legislative superate o non tiene conto di quelle entrate in vigore'. In un certo senso la cartina di tornasole è la zona ex zuccherificio. Al posto di servizi e abitazioni, sorgeranno capannoni".
O.S.
martedì 25 novembre 2008
Da Il Messaggero di Martedì 25 Novembre.
FANOParcheggi e cassonetti ai piedi delle millenarie mura romane e di altri beni monumentali della città. Incuria e "disarredo urbano", come sentenzia l'ex-sindaco Giuliano Giuliani, sono all'ordine del giorno "in questa città dove ormai protezione e valorizzazione dei beni monumentali sono stati accantonati". Gli esempi più "lampanti" sono stati raccolti e documentati con tanto di fotografie nel primo numero de "I quaderni del Circolo culturale Jacques Maritain", dedicato appunto a "Fano e ai suoi beni culturali". Denunce evidenziate dallo stesso Giuliani e da Valentino Valentini, anche consigliere comunale Pd, entrambi attivisti del circolo che, con i quaderni, intende offrire un contributo per la difesa del patrimonio monumentale. "Il nuovo codice dei beni culturali -rileva l'ex-sindaco- dispone che Stato, Regioni ed enti locali debbano provvedere alla protezione e alla conservazione dei beni presenti nel territorio e garantirne anche la valorizzazione. Le amministrazioni precedenti all'attuale, grazie anche al prezioso sostegno della Fondazione Carifano, hanno investito ingenti risorse per restaurare beni come le mura, il bastione Sangallo, Porta Maggiore, bastione Nuti, Rocca Malatestiana, Torre Sant'Elena, Arco d'Augusto e tanti altri monumenti. Nonostante questo oggi manca una strategia di valorizzazione e cura. E così il tratto di mura fra Porta Giulia e la Rocca è diventato un banale parcheggio, con tanto di cassonetti per i rifiuti. Per non parlare dell'Arco d'Augusto, preda del traffico motorizzato e deposito di biciclette". Giuliani e Valentini denunciano anche altri "brutti esempi di incuria", come piazza Avveduti, oggetto di un recente intervento di riqualificazione che, però, "si è concluso con il rifacimento del manto in asfalto, anziché in porfido, e strisce azzurre per stalli a pagamento. È triste dirlo, ma il centro storico sta diventando un enorme parcheggio". Da un lato, se il dibattito su fruizione e valorizzazione dei beni monumentali è condivisibile, dall'altro l'assessore alla Polizia municipale Gianluca Lomartire fa notare come, dalla fine di ottobre, in concomitanza con l'arrivo di nuovi vigili, "il presidio del centro storico sia notevolmente aumentato. Controlli che, dall'inizio del mese, hanno portato ad elevare numerosi verbali per divieti di sosta in zone come quelle nei pressi di monumenti di pregio. Vorrei anche ricordare che quest'amministrazione si è impegnata tantissimo, e continua a farlo, in programmi di costante manutenzione e pulitura dei beni monumentali".
domenica 23 novembre 2008
Da Il Messaggero di Domenica 23 Novembre
FANO - Il nuovo piano regolatore non farà altri scali intermedi e andrà dritto all'adozione definitiva. La giunta fanese di centrodestra ha infatti deciso di accettare i tagli della Provincia, pillola amarissima. "Oggi - afferma il sindaco Stefano Aguzzi - è un grande giorno per la città, possiamo dire che avrà presto il suo Prg, atteso da 42 anni. Non ci opporremo alla Provincia per non tergiversare, avremmo infatti perso mesi preziosi. Il nuovo piano darà tanto lavoro e contribuirà alla ripresa economica". Paroline di fuoco per l'ente pesarese e l'opposizione locale. Tutti concordi, sia il sindaco sia l'assessore Mauro Falcioni sia il presidente di commissione Oscardo Ferri, nel giudicare "inaccettabile" la pressione politica sulla Provincia, qualche giorno prima che il comitato tecnico elaborasse le prescrizioni, tagli compresi, sul nuovo Prg di Fano. "Gravissimo, si è arrivati ai ricatti", afferma Aguzzi, mentre Falcioni assicura che "tutte le bocciature saranno ripresentate in consiglio comunale, tranne nei casi dei vincoli di inedificabilità". Dunque la giunta non molla la presa e si prepara a recuperare i tagli, a cominciare dalla possibilità di ampliare le case coloniche (le famose B5). "Ora sento dire dal Pd - prosegue Aguzzi - che le B5 sarebbero da salvare. Allora Renato Claudio Minardi mi spieghi per quale motivo ha votato un ricorso al Tar, poi dichiarato inammissibile, che avrebbe eliminato proprio le B5. In ogni caso porte aperte a chi, fra la minoranza, vorrà collaborare".
Ce n'è per tutti. Per la Provincia, "Robin Hood al contrario perché ha tagliato proprio l'edificabilità diffusa e non i grandi comparti". Per Teodosio Auspici, "comunista che non tutela gli interessi degli agricoltori". Un intermezzo istituzionale con la presidente consiliare Maria Antonia Cucuzza, che ritiene il Prg frutto di un dibattito equilibrato. Poi di nuovo in picchiata con Falcioni, che subodora una congiura dei pesaresi ("Non vogliono farci crescere, loro che sono in calo") e con Ferri: "Gravi gli errori della Provincia. Siamo stati una quindicina di volte a Pesaro, non potevano dirci subito che certe previsioni non sarebbero state accettate? Perché solo repressione e mai un pizzico di prevenzione?".
Ce n'è per tutti. Per la Provincia, "Robin Hood al contrario perché ha tagliato proprio l'edificabilità diffusa e non i grandi comparti". Per Teodosio Auspici, "comunista che non tutela gli interessi degli agricoltori". Un intermezzo istituzionale con la presidente consiliare Maria Antonia Cucuzza, che ritiene il Prg frutto di un dibattito equilibrato. Poi di nuovo in picchiata con Falcioni, che subodora una congiura dei pesaresi ("Non vogliono farci crescere, loro che sono in calo") e con Ferri: "Gravi gli errori della Provincia. Siamo stati una quindicina di volte a Pesaro, non potevano dirci subito che certe previsioni non sarebbero state accettate? Perché solo repressione e mai un pizzico di prevenzione?".
O.S.
sabato 22 novembre 2008
Da Il messaggero di sabato 22 Novembre
L'altro ieri sera riunione del centrosinistra, che ha stabilito di presentare ai fanesi, in forma ufficiale, il proprio candidato Federico Valentini. La data è domenica 14 dicembre. Nelle more continua l'avvicinamento al Partito socialista. Il segretario del Pd, Francesco Torriani, invita i possibili alleati a diffidare dalle "sirene aguzzine", che "hanno riesumato impresentabili frange estremiste di destra" e "declinato la 'fanesitudine' in un astratto campanilismo da mero paesotto". Il modo migliore per "rinvigorire la tradizione socialista" è di "contribuire al centrosinistra".
O.S.
O.S.
venerdì 21 novembre 2008
Da Il Messaggero di Venerdì 21 Novembre.
FANO - Piazza Costa, "occasione persa". Secondo Gabriele Darpetti, della lista civica Bene Comune, i recenti lavori per rinnovare l'asfalto potevano essere lo spunto giusto per liberare dalle macchine quell'area centrale di Fano, riservandola solo ai pedoni e ai ciclisti. "Piazza Costa - argomenta Darpetti - poteva diventare, oltre che tipico luogo di mercato, anche uno spazio in cui passeggiare in tutta sicurezza, valorizzando ancora di più gli esercizi commerciali che vi operano".
Non ha più senso utilizzare piazza Costa come serbatoio di macchine, afferma il dirigente della lista civica, perché negli ultimi anni sono stati inaugurati i parcheggi nel cortile dell'ex caserma, nell'area ex capannoni di Carnevale e nel multipiano Vanvitelli. Un rammarico, la mancata isola pedonale, che Bene Comune estende anche a via da Serravalle.
"È molto aumentata - argomenta Darpetti - l'offerta di parcheggi in diversi luoghi di facile accesso al centro storico ed era quindi opportuno cogliere l'occasione dei lavori in piazza Costa per aumentare lo spazio destinato all'isola pedonale. L'Amministrazione ha in più di un'occasione annunciato di volerlo fare, ma in quattro anni non ne ha ancora realizzato un metro quadrato in più".
Contestando la politica basata sull'effetto annuncio ("forse contando sul fatto che i cittadini dopo pochi mesi si scordano delle promesse fatte e non mantenute"), Bene Comune prende un impegno preciso: "Se i fanesi ci chiameranno al governo della città, alle prossime elezioni Amministrative assicuriamo che via Giovanni da Serravalle e piazza Andrea Costa saranno del tutto pedonalizzate".
O.S.
Non ha più senso utilizzare piazza Costa come serbatoio di macchine, afferma il dirigente della lista civica, perché negli ultimi anni sono stati inaugurati i parcheggi nel cortile dell'ex caserma, nell'area ex capannoni di Carnevale e nel multipiano Vanvitelli. Un rammarico, la mancata isola pedonale, che Bene Comune estende anche a via da Serravalle.
"È molto aumentata - argomenta Darpetti - l'offerta di parcheggi in diversi luoghi di facile accesso al centro storico ed era quindi opportuno cogliere l'occasione dei lavori in piazza Costa per aumentare lo spazio destinato all'isola pedonale. L'Amministrazione ha in più di un'occasione annunciato di volerlo fare, ma in quattro anni non ne ha ancora realizzato un metro quadrato in più".
Contestando la politica basata sull'effetto annuncio ("forse contando sul fatto che i cittadini dopo pochi mesi si scordano delle promesse fatte e non mantenute"), Bene Comune prende un impegno preciso: "Se i fanesi ci chiameranno al governo della città, alle prossime elezioni Amministrative assicuriamo che via Giovanni da Serravalle e piazza Andrea Costa saranno del tutto pedonalizzate".
martedì 18 novembre 2008
lunedì 17 novembre 2008
domenica 16 novembre 2008
sabato 15 novembre 2008
giovedì 13 novembre 2008
mercoledì 12 novembre 2008
martedì 11 novembre 2008
lunedì 10 novembre 2008
domenica 9 novembre 2008
sabato 8 novembre 2008
venerdì 7 novembre 2008
tiviroli e lo spauracchio
Da: f.palazzi_arduini@comitatinrete.it
Oggetto: tiviroli e lo spauracchio
Data: 05 novembre 2008 15:36:13 GMT+01:00
Oggetto: tiviroli e lo spauracchio
Data: 05 novembre 2008 15:36:13 GMT+01:00
tg 3 regione marche, ieri, 4 novembre, ore 19.30, servizio sull'estensione della raccolta porta a porta al centro storico di pesaro.
dopo aver fatto ascoltare le dichiarazioni di un tecnico di marche multiservizi che segnali alcuni disagi per gli utenti, e un anziano utente che lamenta possibili costi a carico dei condomìni, viene intervistato l'amministratore delegato di marche multiservizi, mauro tiviroli, che, alla domanda se è vero che i costi per gli utenti aumenteranno, annuisce alludendo all'ipotesi che la raccolta porta a porta produca, testualmente, "un incremento dei costi".
non so voi, ma io non la bevo. non la bevo perché, come ogni cittadino in grado di leggere, posso sapere che la Tariffa di igiene ambientale si giova invece moltissimo della raccolta porta a porta, in quanto il materiale selezionato e raccolto produce esso stesso reddito per l'azienda (materiale riciclabile con più agio, grazie alla selezione, compost ricavabile dall'umido, meno costi di discarica ecc.), e che molti comuni in italia segnalano che, dopo l'ottimizzazione della raccolta porta a porta, le tariffe sono al massimo uguali se non inferiori a quelle prima praticate. in primo luogo alla tarsu, che tassa la metratura degli immobili e non la reale produzione di rifiuti, in secondo luogo alla tia applicata senza porta a porta!
c'è inoltre da dire che i cittadini più agevolati sono proprio i pensionati, che hanno più tempo per ottenere le riduzioni che di solito il porta a porta prevede per chi ricicla "meglio". si tratterà quindi di valutare l'impatto e l'equità sociale di un sistema che, a fronte di un grande vantaggio per il recupero dei materiali e per tutta la collettività, favorisce chi ha più tempo... ma come dare torto all'unica utente intervistata che si rivela soddifstatta del porta a porta pesarese, e che dichiara ai microfoni del tg3 che con un pò di attenzione tutti possono fare una buona porta a porta?
non stupiscono invece le dichiarazioni, non documentate, del signor tiviroli il quale, a fronte della buona volontà degli amministratori comunali e dei cittadini, paventa aumenti delle tariffe. e pensare che proprio grazie alla negligenza delle mutliservizi che molti cittadini italiani dovranno pagare soldi in più come penale per il mancato raggiungimento della soglia di raccolta differenziata prevista per legge!
tanti comuni italiani che già praticano la porta a porta possono smentire il signor tiviroli. certo, leggendo sul sito di aspes multiservizi le riflessioni aziendali sull'uso dei rifiuti, che vengono presentati anche come potenziale fonte energetica, si capisce che la raccolta porta a porta, grande nemica dell'incenerimento dei rifiuti e grande amica della salute dei citttadini, purtroppo non piace ad alcuni!
un augurio all'assessora gambini ed ai cittadini pesaresi, ...non fatevi remare contro.
francesca palazzi arduini
coordinamento dei comitati valli del metauro, cesano e candigliano
http://www.comitatinrete.it
sulla tariffa, allego le rilfessioni virtuose di un comune preso proprio a caso, gorizia:
Come si contengono gli aumenti della Tia?
Innanzitutto evitando le forme di smaltimento più costose, cioè incenerimento e discarica, e sostenendo al massimo la raccolta differenziata.
E poi ottimizzando il servizio di raccolta domiciliare per alleggerire i costi gestionali: la frequenza degli asporti, ad esempio, è una voce molto pesante.
Si comprende facilmente che l’impostazione data alla gestione dei rifiuti è decisiva per determinare la parte variabile della tariffa: l’impennata dei costi, purtroppo fisiologicamente in crescita insieme alla quantità di rifiuti prodotti, può essere trattenuta se non addirittura pilotata nella direzione di un vero e proprio risparmio qualora si adottino forme di asporto e smaltimento economicamente convenienti. L’obiettivo, di conseguenza, non può che essere quello di ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati, aumentare le frazioni recuperabili attraverso la raccolta differenziata, migliorare il servizio con la collaborazione degli utenti.
Torniamo al meccanismo della Tia.
* Il calcolo per le utenze domestiche.
Gli importi calcolati per le utenze domestiche (le famiglie) si basano tanto sul numero di metri quadrati di superficie occupata quanto sul numero di persone che compongono il nucleo familiare.
Perciò, a parità di superficie, la tariffa è maggiore se in una casa abitino quattro persone piuttosto che due (mentre con la Tarsu l’importo sarebbe stato uguale).
*
Il calcolo per le utenze non domestiche
Per le utenze non domestiche (imprese) la valutazione del numero di metri quadri di superficie occupata si combina con la capacità di produrre rifiuti in relazione al tipo di attività svolta (i parametri sono stabiliti dalla legge).
Nella determinazione degli importi entrano poi in gioco molti altri dettagli, come le variazioni nella composizione del nucleo familiare, l’assenza dei residenti per periodi prolungati, il contemporaneo svolgersi nella casa d’abitazione di un’attività professionale, la variazione dell’attività imprenditoriale. Le variazioni tariffarie sono conteggiate a conguaglio nella Tia dell’anno successivo.
Gli incentivi riducono la parte variabile della Tia individuale.
Gli incentivi si ottengono in diversi modi:
* conferimento della raccolta differenziata alle isolette ecologiche.
* Compostaggio domestico del rifiuto organico
* Recupero degli imballaggi da parte delle utenze non domestiche.
Poi ci sono gli incentivi: ovvero quegli sconti che vanno a modificare la parte variabile delle tariffe individuali e che sono attribuiti agli utenti che conferiscano personalmente le proprie raccolte differenziate (carta e cartone, plastica, lattine, vetro) alle isolette ecologiche.
La parola incentivo dovrebbe fugare i dubbi che ancora restano sul fatto che l’impiego delle isolette ecologiche non è mai stato un obbligo per i cittadini, ma era ed è una possibilità offerta agli utenti:
un premio per chi effettui una raccolta differenziata di qualità (nel senso di preventivamente separata), alleggerendo gli oneri della raccolta a carico del servizio. Gli sconti sono resi possibili grazie: - alle entrate derivanti dal contributo che il Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, riconosce sulla raccolta differenziata; ai risparmi derivati dal mancato smaltimento.
Analoghi sconti sono attribuiti anche alle utenze non domestiche che effettuino il recupero degli imballaggi.
Ulteriori riduzioni sono previste per le utenze domestiche che effettuino il compostaggio domestico e non si servano dell’asporto domiciliare dell’umido, ed anche per coloro che continuino a conferire il rifiuto umido ma pratichino il compostaggio per gli scarti verdi dei giardini.
Incentivi e riduzioni non possono superare il 60 per cento della variabile della Tia individuale. Ci preme sottolineare che le iniziative per le quali è riconosciuto un incentivo producono effetti positivi non solo nel portafoglio dei cittadini “diligenti”: come si diceva sopra, l’aumento della raccolta differenziata, infatti, fa diminuire le quantità del cosiddetto “secco residuo” e quindi riduce i costi generali dello smaltimento. A vantaggio di tutti!
Qual è il massimo dello sconto ottenibile?
Tra incentivi e riduzioni, gli importi della bolletta della singola utenza domestica possono essere abbattuti fino al 60 per cento della parte variabile.
Ricordate:
Una buona raccolta differenziata effettuata da tutta la città va a ridurre i costi generali e quindi incide positivamente per tutti sulla parte variabile della Tia
dopo aver fatto ascoltare le dichiarazioni di un tecnico di marche multiservizi che segnali alcuni disagi per gli utenti, e un anziano utente che lamenta possibili costi a carico dei condomìni, viene intervistato l'amministratore delegato di marche multiservizi, mauro tiviroli, che, alla domanda se è vero che i costi per gli utenti aumenteranno, annuisce alludendo all'ipotesi che la raccolta porta a porta produca, testualmente, "un incremento dei costi".
non so voi, ma io non la bevo. non la bevo perché, come ogni cittadino in grado di leggere, posso sapere che la Tariffa di igiene ambientale si giova invece moltissimo della raccolta porta a porta, in quanto il materiale selezionato e raccolto produce esso stesso reddito per l'azienda (materiale riciclabile con più agio, grazie alla selezione, compost ricavabile dall'umido, meno costi di discarica ecc.), e che molti comuni in italia segnalano che, dopo l'ottimizzazione della raccolta porta a porta, le tariffe sono al massimo uguali se non inferiori a quelle prima praticate. in primo luogo alla tarsu, che tassa la metratura degli immobili e non la reale produzione di rifiuti, in secondo luogo alla tia applicata senza porta a porta!
c'è inoltre da dire che i cittadini più agevolati sono proprio i pensionati, che hanno più tempo per ottenere le riduzioni che di solito il porta a porta prevede per chi ricicla "meglio". si tratterà quindi di valutare l'impatto e l'equità sociale di un sistema che, a fronte di un grande vantaggio per il recupero dei materiali e per tutta la collettività, favorisce chi ha più tempo... ma come dare torto all'unica utente intervistata che si rivela soddifstatta del porta a porta pesarese, e che dichiara ai microfoni del tg3 che con un pò di attenzione tutti possono fare una buona porta a porta?
non stupiscono invece le dichiarazioni, non documentate, del signor tiviroli il quale, a fronte della buona volontà degli amministratori comunali e dei cittadini, paventa aumenti delle tariffe. e pensare che proprio grazie alla negligenza delle mutliservizi che molti cittadini italiani dovranno pagare soldi in più come penale per il mancato raggiungimento della soglia di raccolta differenziata prevista per legge!
tanti comuni italiani che già praticano la porta a porta possono smentire il signor tiviroli. certo, leggendo sul sito di aspes multiservizi le riflessioni aziendali sull'uso dei rifiuti, che vengono presentati anche come potenziale fonte energetica, si capisce che la raccolta porta a porta, grande nemica dell'incenerimento dei rifiuti e grande amica della salute dei citttadini, purtroppo non piace ad alcuni!
un augurio all'assessora gambini ed ai cittadini pesaresi, ...non fatevi remare contro.
francesca palazzi arduini
coordinamento dei comitati valli del metauro, cesano e candigliano
http://www.comitatinrete.it
sulla tariffa, allego le rilfessioni virtuose di un comune preso proprio a caso, gorizia:
Come si contengono gli aumenti della Tia?
Innanzitutto evitando le forme di smaltimento più costose, cioè incenerimento e discarica, e sostenendo al massimo la raccolta differenziata.
E poi ottimizzando il servizio di raccolta domiciliare per alleggerire i costi gestionali: la frequenza degli asporti, ad esempio, è una voce molto pesante.
Si comprende facilmente che l’impostazione data alla gestione dei rifiuti è decisiva per determinare la parte variabile della tariffa: l’impennata dei costi, purtroppo fisiologicamente in crescita insieme alla quantità di rifiuti prodotti, può essere trattenuta se non addirittura pilotata nella direzione di un vero e proprio risparmio qualora si adottino forme di asporto e smaltimento economicamente convenienti. L’obiettivo, di conseguenza, non può che essere quello di ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati, aumentare le frazioni recuperabili attraverso la raccolta differenziata, migliorare il servizio con la collaborazione degli utenti.
Torniamo al meccanismo della Tia.
* Il calcolo per le utenze domestiche.
Gli importi calcolati per le utenze domestiche (le famiglie) si basano tanto sul numero di metri quadrati di superficie occupata quanto sul numero di persone che compongono il nucleo familiare.
Perciò, a parità di superficie, la tariffa è maggiore se in una casa abitino quattro persone piuttosto che due (mentre con la Tarsu l’importo sarebbe stato uguale).
*
Il calcolo per le utenze non domestiche
Per le utenze non domestiche (imprese) la valutazione del numero di metri quadri di superficie occupata si combina con la capacità di produrre rifiuti in relazione al tipo di attività svolta (i parametri sono stabiliti dalla legge).
Nella determinazione degli importi entrano poi in gioco molti altri dettagli, come le variazioni nella composizione del nucleo familiare, l’assenza dei residenti per periodi prolungati, il contemporaneo svolgersi nella casa d’abitazione di un’attività professionale, la variazione dell’attività imprenditoriale. Le variazioni tariffarie sono conteggiate a conguaglio nella Tia dell’anno successivo.
Gli incentivi riducono la parte variabile della Tia individuale.
Gli incentivi si ottengono in diversi modi:
* conferimento della raccolta differenziata alle isolette ecologiche.
* Compostaggio domestico del rifiuto organico
* Recupero degli imballaggi da parte delle utenze non domestiche.
Poi ci sono gli incentivi: ovvero quegli sconti che vanno a modificare la parte variabile delle tariffe individuali e che sono attribuiti agli utenti che conferiscano personalmente le proprie raccolte differenziate (carta e cartone, plastica, lattine, vetro) alle isolette ecologiche.
La parola incentivo dovrebbe fugare i dubbi che ancora restano sul fatto che l’impiego delle isolette ecologiche non è mai stato un obbligo per i cittadini, ma era ed è una possibilità offerta agli utenti:
un premio per chi effettui una raccolta differenziata di qualità (nel senso di preventivamente separata), alleggerendo gli oneri della raccolta a carico del servizio. Gli sconti sono resi possibili grazie: - alle entrate derivanti dal contributo che il Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, riconosce sulla raccolta differenziata; ai risparmi derivati dal mancato smaltimento.
Analoghi sconti sono attribuiti anche alle utenze non domestiche che effettuino il recupero degli imballaggi.
Ulteriori riduzioni sono previste per le utenze domestiche che effettuino il compostaggio domestico e non si servano dell’asporto domiciliare dell’umido, ed anche per coloro che continuino a conferire il rifiuto umido ma pratichino il compostaggio per gli scarti verdi dei giardini.
Incentivi e riduzioni non possono superare il 60 per cento della variabile della Tia individuale. Ci preme sottolineare che le iniziative per le quali è riconosciuto un incentivo producono effetti positivi non solo nel portafoglio dei cittadini “diligenti”: come si diceva sopra, l’aumento della raccolta differenziata, infatti, fa diminuire le quantità del cosiddetto “secco residuo” e quindi riduce i costi generali dello smaltimento. A vantaggio di tutti!
Qual è il massimo dello sconto ottenibile?
Tra incentivi e riduzioni, gli importi della bolletta della singola utenza domestica possono essere abbattuti fino al 60 per cento della parte variabile.
Ricordate:
Una buona raccolta differenziata effettuata da tutta la città va a ridurre i costi generali e quindi incide positivamente per tutti sulla parte variabile della Tia
giovedì 6 novembre 2008
mercoledì 5 novembre 2008
martedì 4 novembre 2008
lunedì 3 novembre 2008
domenica 2 novembre 2008
sabato 1 novembre 2008
venerdì 31 ottobre 2008
giovedì 30 ottobre 2008
Evento ANNULLATO per merito del curato.
mercoledì 29 ottobre 2008
martedì 28 ottobre 2008
lunedì 27 ottobre 2008
domenica 26 ottobre 2008
sabato 25 ottobre 2008
venerdì 24 ottobre 2008
giovedì 23 ottobre 2008
martedì 21 ottobre 2008
lunedì 20 ottobre 2008
domenica 19 ottobre 2008
Evento ANNULLATO per merito del curato.
Evento ANNULLATO per merito del curato.
sabato 18 ottobre 2008
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venerdì 17 ottobre 2008
Evento ANNULLATO per merito del curato.
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