sabato 29 settembre 2007

Un varco per il Parco.

Rassegna Stampa

CORRIERE ADRIATICO

Meet up e Bartolagi “Troppo cemento sulla città”

FANO – “Dov’è finita la città dei bambini? E’ inutile festeggiarli una volta l’anno se poi nei 364 giorni rimanenti li infestiamo con livelli di polveri sottili anche di molto eccedenti i limiti imposti dalla legge. Il nuovo Prg sottopone la città a una cementificazione selvaggia. Ne è la prova il fatto che vicino all’aeroporto, adiacente al parco che verrà, sorgerà una bretella a scorrimento veloce con ben tre rotatorie”. La dura presa di posizione è di Ettore Marini, l’organizer del meet up di Fano degli amici di Grillo. Nonostante una cordialità lontana da proteste urlate che lo ha portato a scambiare a più riprese battute con il sindaco col sorriso sulle labbra e faccia distesa, a Marini il Prg della giunta Aguzzi non piace proprio. Non piace soprattutto quella strada che collegherà via del Fiume a via Papiria, anche perché “si è deciso di fare prima la bretella e poi il parco. Tale Prg sancirà la definitiva cementificazione della città di Fano, opera intrapresa dalle giunte precedenti e portata avanti, in modo massiccio, da quella attuale. Purtroppo a Fano il verde pubblico sarà sempre di meno. Noi vogliamo arrestare questa barbara tendenza per tutelare noi e il futuro dei nostri figli”. E conclude chiedendosi se sia casuale o meno il fatto che l’osservazione sulla bretella adiacente al parco che verrà sia stata discussa proprio il giovedì sera che andava in onda la trasmissione di Santoro dedicata a Beppe Grillo. Il presidente del comitato Bartolagi Luciano Polverari è ancora più duro. “L’assessore comunale all’urbanistica Falcioni - afferma - ha detto che il parco lo faranno tra la strada grande e l’aeroporto che sarà ampliato per far decollare anche piccoli jet. Ma ci prendono in giro? Come possiamo portare al parco i nostri bambini nel mezzo di aeroplani e macchine? Vogliamo salvare il parco di aviazione dagli appetiti speculativi. Questo Prg non ci piace tant’è che alcuni emendamenti e osservazioni sono stati votati in maniera carbonara, senza che ci fosse una solo rappresentante dei cittadini alla seduta consiliare”. Chiaro il riferimento alla seduta dell’ultimo giovedì quando poltrone e divanetti per gli “spettatori” erano vuote. E.LU.

Arrivano gli amici di Grillo, riprese tv vietate

FANO – I “grillini” saltano addosso ai “propri dipendenti”. A sindaco, giunta e consiglieri comunali, “a cui paghiamo con i nostri soldi indennità e gettoni di presenza”. Così è capitato che una cinquantina di amici di Beppe Grillo, quelli del meet up di Fano, si siano riuniti ieri mattina davanti alla sala del Consiglio comunale con tanto di telecamere e striscioni di protesta. Avrebbero voluto filmare la seduta consiliare, come successo a Torino e ad Ancona nell’ambito di un’iniziativa di controllo dei politici denominata “Fiato sul collo”, ma gli è stato impedito. Si sono dovuti “accontentare” di un applauso ironico al sindaco Aguzzi che si era allontanato dall’aula momentaneamente. “Grazie”, la risposta del primo cittadino per niente a disagio per quel battimani di protesta per il nuovo Prg. Appena arrivato in Municipio, Aguzzi aveva ricevuto dall’organizer del meet up di Fano Ettore Marini un volantino in cui si spiegava la decisione dei “grillini” di appoggiare il comitato Bartolagi “per salvare il campo d’aviazione dagli appetiti speculativi”. “Ma nessuno ha previsto una superstrada larga 10 metri tra via del Fiume e via Papiria – aveva detto il sindaco incidentalmente prima di iniziare la conferenza stampa che ha preceduto il Consiglio –. I metri di larghezza sono 7. E poi parlano di una strada che non c’è”. “Ho controllato con i tecnici – gli ha risposto indirettamente Luciano Polverari del comitato Bartolagi –: i metri sono 10”.
E.LU.

IL MESSAGGERO

di OSVALDO SCATASSI

FANO Il nuovo Prg è stato adottato in vi
a definitiva, un applauso dai banchi della maggioranza e del pubblico ha salutato il voto, nel pomeriggio di ieri. Qualche ora prima avevano battuto le mani, ma in modo ironico, anche il comitato Bartolagi da Fano, gli Amici di Grillo e alcuni ambientalisti. A loro il Prg Aguzzi-Falcioni non è piaciuto fin dall'inizio e il giudizio non è cambiato: "Una colata di cemento", come suggerivano i cartelloni sistemati davanti all'ingresso dell'aula consiliare. Una presenza silenziosa, quella dei contestatori, cresciuta nel volgere di un'ora da una trentina di persone a un'ottantina, e seguita con discrezione dalle forze dell'ordine. Nessuna tensione, comunque. Prima il presidio lungo via Nolfi, poi l'ingresso nell'aula consiliare, quindi l'applauso ironico e tutti a casa. Sulla porta della sala civica una breve coda polemica tra il portavoce del Bartolagi, Luciano Polverari, e il sindaco Stefano Aguzzi. Il nuovo Prg è stato votato in un'aula vuota per metà, a causa delle incompatibilità o per scelta politica. Tutti i consiglieri dell'opposizione hanno infatti abbandonato l'aula in anticipo sul voto finale. Non prima, comunque, di essersi augurati "la morte per via giudiziaria di un piano dannoso", come ha sostenuto Carlo De Marchi, di Bene Comune. "Giusto - ha commentato - che un piano regolatore sia annullato se, come risulta a noi, è stato viziato da un voto illegittimo al momento della prima adozione". Per Renato Claudio Minardi, Margherita, il voto segna "un giorno nero nella storia dell'urbanistica fanese e lo scempio che attende la città è descritto bene, una cosa per tutte, dalle due lottizzazioni nel bel mezzo dell'area sportiva alla Trave". "Un Prg che Fano attendeva da troppo tempo e di cui aveva bisogno", hanno ribattuto gli interventi dai banchi del centrodestra. Ecco i principali pregi attribuiti al piano: la quota Peep uniforme, "mentre prima era concentrata solo in alcune aree, secondo una visione classista dell'urbanistica", ha affermato Franco Mancinelli (La tua Fano); l'indice di edificabilità allo 0.20%; la salvaguardia della fascia collinare; le opere di interesse pubblico, come strade, scuole o parcheggi, da ricavare grazie agli oneri di urbanizzazione; la possibilità di ampliare le case coloniche. "Un pericolo, quando la battaglia politica si trasferisce alle aule dei Tribunali", hanno ripetuto i consiglieri del centrodestra con riferimento alla sospensiva (respinta) e al ricorso presentati al Tar dalla minoranza. "E chi abbandona l'aula consiliare, si sottrae a un suo preciso dovere davanti ai cittadini", ha concluso il sindaco.

Coordinamento dei comitati

Dopo 12 mesi senza aumenti, da ottobre crescono le tariffe per luce e gas. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha comunicato che da ottobre le condizioni economiche di riferimento per le forniture alle famiglie e piccole imprese subiranno un aumento del 2,4% per l’energia elettrica e del 2,8% per il gas. Il prezzo del petrolio, che è salito del 34% negli ultimi mesi, pur tenendo conto del favorevole andamento del cambio euro-dollaro, giustifica secondo Enel e Governo gli aumenti. Sappiamo che sarà il Governo a giovarsi indirettamente di questi aumenti, e gli azionisti Enel: per il "tesoretto" arriva quasi un miliardo sotto forma di dividendo da parte dell’Enel; l’assemblea aveva già deliberato un dividendo di 49 centesimi, di cui 20 già pagati a novembre 2006. Il titolo del gruppo elettrico, da quando si è insediato l’amministratore Fulvio Conti nel 2005, ha assicurato un rendimento annuo del 20% tra cedole e apprezzamento del titolo. A questo aggiungiamo che l’altro colosso energetico a controllo pubblico, l’Eni di Paolo Scaroni, staccherà al Tesoro un assegno di circa tre miliardi di euro. Si tratta quindi del solito gioco al massacro del consumatore a favore delle politiche economiche di pochi oligarchi, poiché il consumatore non ha alcuna voce sulle politiche di risparmio energetico di Enel ed Eni. Centinaia di comitati italiani, che chiedono più investimenti in energie rinnovabili veramente pulite, stanno oltretutto attendendo che il Governo si decida, dopo un anno di giochi mandarini, a dire un NO definitivo alla politica di incentivazione con i contributi Cip6 – Certificati verdi, raccolti con le bollette Enel, all'incenerimento dei rifiuti, causa di letale inquinamento atmosferico in molte città italiane...e furto legale dalle tasche degli italiani, in tutti questi anni, di altri miliardi di euro donati alle holding dell'incenerimento. Per consentire comunque ai "clienti" di risparmiare, l’Autorità per l'energia ha spiegato che i clienti, dotati di adeguati misuratori, così come quelli che già avevano optato per una tariffa bi-oraria prima dell’inizio di luglio, potranno scegliere una nuova condizione di fornitura che “risulterà tanto più vantaggiosa quanto più i consumatori interessati saranno in grado di spostare i propri consumi nelle ore notturne e nel fine settimana” (?!). Se questo è il modo per fare sprecare agli italiani meno luce, ci chiediamo: quando la finiranno gli italiani di muoversi al buio, ed alla cieca, riguardo le tematiche dei consumi energetici? Rimandiamo a proposito di energie rinnovabili al nostro articolo su http://www.schieppe-verde.it/fotovoltaico.htm Coordinamento dei comitati per la difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano.

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