martedì 28 luglio 2009

Una svolta per l'Accolta.


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Citiamo dal "Corriere Adriatico" del 28 Luglio:

Il pittore fanese che vivea Venezia è il primo artista vivente al quale è dedicata la mostra

Il regista arrivato da Roma per rendere omaggio a Rincicotti
Castellani all’Accolta dei Quindici


E’ giunto appositamente da Roma il regista Leandro Castellani per inaugurare la sessantaduesima edizione dell’Accolta dei Quindici e per presentare la personale del pittore fanese Luigi Rincicotti, la prima che l’Accolta dedica ad un artista vivente. Solitamente un omaggio di questo genere viene organizzato per ricordare un pittore scomparso, ma il successo ottenuto da Rincicotti non solo in ambito nazionali, ma anche in diversi Paesi del mondo, soprattutto in estremo Oriente, hanno indotto gli organizzatori della mostra ad invitare l’artista nella sua città natale, dove per altro è poco conosciuto. Ammirare la sua opera, quindi, è stata una vera e propria scoperta. Castellani ne ha messo in evidenza il legame con la sua città natale, nonostante tanti anni di lontananza. Cinquant’anni di residenza a Venezia non ne hanno soppresso l’accento fanese, mentre il portavoce dell’Accolta Dante Piermattei ne ha tracciato un interessante profilo critico. Luigi Rincicotti si è diplomato all’Istituto d’Arte Apolloni, giovanissimo partecipò ad una edizione dell’Accolta, evidenziando una creatività fuori del comune, poi la partenza per Venezia dove si stabilì nel 1959. I suoi quadri sono ricchi di colore e di inventiva. Si tratta di composizioni fitte di riferimenti, di simbolismi, di immagini che non si finisce mai di scoprire; uno scambio felice per l’Accolta che si confronta con una pittura del tutto originale.

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Passi Rincicotti celebrato anzitempo, almeno stando alle regole non scritte dell'Accolta secondo le quali occorre essere stati brucati dai vermi per ottenere un riconoscimento alla carriera, le qualità estetiche delle opere in mostra faticano assai a convivere con la splendida scena della Rocca che, seppure tirata a lucido per l'occasione, non manca di accogliere i visitatori all'ingresso con una montagnola di erba secca ben sagomata, illudendoli si tratti di una scultura-installazione. Ma - buon per loro - ne troveranno di analoga fattura, stavolta con tanto di firma in calce, più o meno al centro della corte ed altrove. Fatti salvi i soliti nomi, che rappresentano con dignità la tradizione della Mostra, non si può affermare altrettanto per il resto della congrega.
Non abbiamo titolo per esprimere giudizi critici, nè queste righe vogliono essere polemica spicciola, tantomeno ad personam, - perciò non facciamo nomi e cognomi - ma anche la nostra città, se vorrà emanciparsi dallo strangolamento dell'imperante fanesitudine, dovrà far capo per le proprie iniziative artistiche - compresa l'Accolta dei 15 - ad un Curatore, le cui competenze in materia di Arte Contemporanea siano esemplari. E' solo un'opinione, che giriamo all'Assessore alla Cultura della Città. Nella speranza, ovviamente, che proprio da lui parta la svolta per l'Accolta.

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